Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 42.pdf - Bibliotheca ...
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f2Qo MAR narrazione de'fatti , e iu ciò accor- ilasi meglio con s. Luca e con s. Giovanni. S. Agostino, s. Giro- lamo, e il più degli antichi padri dicono che il vangelo di s. Marco è stato la prima volta scritto in greco, e tutti i dotti sono al pre- sente in concordia sopra questo punto; quantunque Baronio e Seldeno opinino che sia stato scritto dapprima in latino, essendo stato composto per uso de' romani. Si custodiscono nel tesoro di s. Mar- co a Venezia alcuni quaderni del- l'evangelio del santo , che vuoisi siano l'originale scritto di sua pro- pria mano ; ma essi sono talmente guasti dal tempo che non sono affatto leggibili: Montfaucon sostie- ne che sono scritti in latino, ed un autore che li avea veduti prima di lui , credeva di avervi os- servato alcuni caratteri greci. Pa- recchi moderni autori hanno prete- so che s. Marco fosse stato a pre- dicare la fede ad Aquileia, e che ne avesse fondata la chiesa : ciò però non è certo. Sembra piutto- sto che quando s. Pietro partì da Koma per andare in oriente neU l'anno 49 ere e per la sua santità. Succedette, dopo un intervallo di circa tre an- ni, a s. Giuda, l'ultimo dei vesco- vi giudei di Gerusalemme, messo a morte coi cristiani trucidali l'anno 1 34 da Barcocheba. Si crede che s. Marco abbia governato la chie- sa di Gerusalemme per lo spazio di veut'auni, e che abbia compiuta
MAR la sua vita col martirio V anno i56. È menzionato nel martirolo- gio romano ed in altri, a'22 d'ot- tobre. MARCO e MARCELLI ANO (ss ), martiri. Erano due fratelli, usciti dì una delle più illustri famiglie di Roma, e convertili alla fede fino dalla loro giovinezza. In una di quelle persecuzioni particolari che suscitaronsi sotto il regno di Diocleziano, furono arrestati e con- dotti in prigione, quindi condan- nati a perdere la testa, da Cromazio luogotenente del prefetto di Roma. Tranquillino loro padre, Marcia loro madre, come pure le loro mogli co'loro figliuolini, avendo otlenuto una dilazione di tren- ta giorni, li visitarono e si sfor- zarono, essendo ancora pagani, di persuaderli con lagrime e prieghi a conformarsi a'desiderii del giudi- ce ; ma andò a finire ch'essi me- desimi si convertirono. Nicostrato primo cancelliere della prefettura, in casa del quale erano stati tra- sferiti i due prigionieri , abiurò pure il paganej»imo, ed altrettanto fece Cromazio, il quale rinunziò alla sua carica, e pose in libertà i confessori. Un ofliciale cristiano, chiamato Castulo, nascose Maico e Marcelliano nell'appartamento che egli avea nel palazzo dell'imperatore; ma traditi poscia da uno che avea vilmente apostato, furono di nuovo arrestati. Fabiano, ch'e- ra succeduto a Cromazio, li condannò ad essere legati ad un pa- lo ed appiccati per li piedi con chiodi, nel quale slato rimasero un giorno ed una notte. Il dì ap- presso furono trafitti a colpi di lancia, e seppelliti a due miglia da Roma nell' Arenaviumy che fu poscia cangiato in un ciraiterio in- MAR 26 r litolato del loro nome. Essi subi- rono il martirio nell'anno 286, e la loro festa è notata a' 18 giugno in tutti gli antichi martirologi. MARCO e MARCIANO (ss), martiri. Furono nel numero di que' moltissimi valorosi cristiani , che infierendo in Egitto, nel 3o4 o 3o5, la persecuzione di Diocle- ziano, lasciarono la vita fra i più crudeli supplizi per confessare la fede di Gesù Cristo. Secondo gli antichi martirologi erano fiatelli, e sono menzionati a'4 d'ottobre. MARCO, Cardinale. V. s. Marco Papa. MARCO, Cardinale. Marco cardinale prete di s. Stefano al Mon- te Celio, fiorì nel pontificato di Benedetto Vili del io 12. MARCO DA Viterbo, Cardinale. Marco da Viterbo dell'ordine dei minori, fatto nel i359 ministro generale di quella religione , da Urbano V con carattere di nunzio apostolico ebbe la commissione di comporre la pace tra il conte di Savoia ed il marchese di Mon- ferrato di lui zio, lo che felicemente eseguì, e con pari prosperi- tà fece lo stesso con Giovanni ve- scovo di Vercelli, Giovanni vescovo d'Asti, e Giovanni marchese di Monferrato, tra' quali era insorta pericolosa guerra ; indi rivolse le sue sollecitudini a mettere in buon sistema l' Italia sconvolta ed agi- tata da fieri tumulti. D' ordine pontificio stabilì e fissò una lega tra i fiorentini, pisani, lombardi, e tra le prime città d'Italia, per far argine ed opporsi concordemente contro alcuni malviventi ed assassini, che usciti a guisa d'impetuoso torrente dalla Francia ed Inghilterra nell'Italia, avevano fatta fra loro una unione cotanto fornii-
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lamo, e il più degli antichi padri<br />
<strong>di</strong>cono che il vangelo <strong>di</strong> s. Marco<br />
è stato la prima volta scritto in<br />
greco, e tutti i dotti sono al pre-<br />
sente in concor<strong>di</strong>a sopra questo<br />
punto; quantunque Baronio e Seldeno<br />
opinino che sia stato scritto<br />
dapprima in latino, essendo stato<br />
composto per uso de' romani. Si<br />
custo<strong>di</strong>scono nel tesoro <strong>di</strong> s. Mar-<br />
co a Venezia alcuni quaderni del-<br />
l'evangelio del santo , che vuoisi<br />
siano l'originale scritto <strong>di</strong> sua pro-<br />
pria mano ; ma essi sono talmente<br />
guasti dal tempo che non sono<br />
affatto leggibili: Montfaucon sostie-<br />
ne che sono scritti in latino, ed<br />
un autore che li avea veduti prima<br />
<strong>di</strong> lui , credeva <strong>di</strong> avervi os-<br />
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recchi moderni autori hanno prete-<br />
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<strong>di</strong>care la fede ad Aquileia, e che<br />
ne avesse fondata la chiesa : ciò<br />
però non è certo. Sembra piutto-<br />
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Koma per andare in oriente neU<br />
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e per la sua santità. Succedette,<br />
dopo un intervallo <strong>di</strong> circa tre an-<br />
ni, a s. Giuda, l'ultimo dei vesco-<br />
vi giudei <strong>di</strong> Gerusalemme, messo a<br />
morte coi cristiani trucidali l'anno<br />
1 34 da Barcocheba. Si crede che<br />
s. Marco abbia governato la chie-<br />
sa <strong>di</strong> Gerusalemme per lo spazio<br />
<strong>di</strong> veut'auni, e che abbia compiuta