Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 42.pdf - Bibliotheca ...
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252 MAR dolo marchese di Dublino. Osser- va il Compagnoni, nella sua Reg- gia Picena p. 68, che anticamente la podestà (ìel marchese non pun- to didcriva dalla regia, anzi il marchese nel suo marchesato pa- reggiava in cerio modo allo stesso imperatore, benché non sempre il marchese prevaleva al conte e neppure al duca, considerata la preminenza di ciascuno con parità di prerogative, e ciò non dalla di- gnilà, ma dal luogo o dall'uso in- veteralo de'paesi. Anticamente quando i sovrani conferivano il tito- lo di marchese, eravi sempre an- nesso un feudo almeno per lo pili. Soppresso in seguito il sistema feudale, si conservò tuttavia il titolo di marchese , che presentemente al dire di Del Bue si risolve in una meca qualificazione di no- biltà di maggior uìomento, in con- fronto a quella nuda di titolo, sen- za però alcun rapporto alla signi- iìcazione primitiva; qualora però il titolo trovasi congiunto ad una antica nobiltà di famiglia, poiché veniva egli anticamente conferito anche a persone non nobili. Pel conferimento del titolo di conte nello stato pontificio, o per l'erezione d'una signoria in marchesato, ha luogo più o meno quanto dicemmo al fine dell'articolo Con- te. In Roma vi sono alcuni pri- mari marchesi delti di baldacchino, perchè lo alzano nei loro palaz- zi, i quali godono le prerogative de' principi. Alcuni prima che i Massimo fossero elevati al grado principesco da Pio Vili, li noveravano tra i marchesi di baldac-> chino. Ma veramente sembra che quattro sole fossero prima le fa» miglie nobili ed antiche romane delle de' marchesi di jialdacchiuo, MAR cioè la Cavalieri , la Theodoli, la Costaguti e la Naro-Patrizi. Diremo di questa ultima come lo divenne , potendosi anco vedere r articolo lÌALDAccniNo. Noteremo che i bijroni, qual segno di giuris- dizione de' propri feudi, usavano il baldacchino rosso. Il marchese Bernardino Naro capitano delle Lande spezzate [Fe- di), di Urbano Vili, dopo aver acquistalo la contea di Mustiolo, per il favore che godeva presso quel Pontefice, domandò ed otten- ne per mezzo dell'apostolico breve Romanus Ponlifex Altissimi Re- gimi Regis, emanato a' 27 aprile 1640, che detta terra situala in Romagna fosse elevata al grado di marchesato e la qualifica di mar- chese, annoverandolo a quelli di antica e distinta nobiltà, potendo perciò usare la corona d'oro gemmala sullo stemma gentilizio, con precedenza sugli altri marchesi , meno, e dopo quelli di baldac- chino, venendo investito di tal ti- tolo colla imposizione dell'anello, e dovendosi considerare come fos- se stato dichiarato marchese in concistoro pubblico alla presenza de'cardinali. Dal tenore di tal bre- ve si rileva che a quell'epoca già esistevano i marchesi di baldac- chino, alcune delle prerogative dei marchesi, ed il luogo augusto ove solevano dichiararsi. Fino d' allora la nobilissima famiglia romana Naro usò il baldacchino e l'om- brellino celeste , oltre il cuscino coperto di drappo di tal colore. In seguito poi la famiglia fu conside- rala come de' marchesi di baldac- chino, e per parentela ed adozione ne ereditarono le prerogative i no- bili Patrizi, come si disse al voi. Xllf, p. 86 del Dizionario. Nel numero
74 INI A R tiel Diario di Roma 1 84^ si legge come il Papa Gregorio XVI con apposito breve aveva eretto l'ex feudo di Vallepietra, comu- ne soggetto al governo di Subìa- co, e i beni allodiali acquistati dal marchese d. Girolamo Biccini, in marchesato trasmissibile anche ai suoi discendenti. Di piìi con altro breve, il medesimo Pontefice an- noverò il marchese e la nobile consorte d. Ferdinanda, nata contes- sa Montanari di Parma, tra i po- chi marchesi di baldacchino della nobiltà romana, con gli onori, di- H ritti e privilegi annessi ad un tal ^ titolo. Siccome poi i marchesi di baldacchino godono le distinzioni rro de' principi , fra cui il titolo di eccellenza, così se alcuno delle lo- nobili famiglie fossero elevali alla dignità cardinalizia, questi po- tranno usare Toro intarsialo nei finimenti e fiocchi de' loro cavalli, carrozze ed altro. Le Roy scrisse: Notitia marchionalns Sac. Rom. Jmp. hoc est urbis et agri An- tiierpiensis^ Amsterdam 1678. MARCIAG o MARSIAC, Marsiacum. Borgo di Francia, diparfc lìmento del Gers nella Guienna, ^f- capoluogo di cantone , in una valle sulla riva sinistra della Boues, nella diocesi di Auch, ove furono tenuti due concilii. Il primo nel dicembre 1826 da Guglielmo di Flavacour arcivescovo d' Auch coi \escovi della sua provincia, e vi furono fatti cinquantasei canoni sulla disciplina. Tra le altre cose \i è dello che gli ordinari non ammetteranno alle funzioni eccle- siastiche i chierici e religiosi di altre diocesi senza lettere dei loro superiori. Proibizione ai laici di turbare il corso della giiuisdizione ecclesiastica^ vi si ordina che i giu- MAR 2";3 ramenli apposti ai contratti sieno di competenza del giudice eccle- siastico. \i si proibiscono i clamori e le lamentazioni scomposte ne'fu- nerali, e che turbassero le preci eccljesiastiche ; quelli che mancasse- ro due domeniche di ascoltar la messa parrocchiale saranno dichia- rali scomunicali. Si dichiara che le decime sono dovute di gius divinoj e si pronunziano molte pe- ne contro coloro che non le pagano fedelmente. Si restrinsero cer- te spese eccessive delle visite degli arcidiaconi, proibendo loro di con- durre più di cinque cavalli e cinque servi a piedi, senza cani e senza uccelli da caccia. Diz. dei concilii. A'6 dicembre i3a9 vi fu tenuto il secondo concilio, presieduto dal medesimo arcivescovo del- la provincia e da cinque vescovi, contro coloro che aveano ucciso Anezanzio vescovo d'Aire, due an- ni addietro. Vi si dichiarò che i dodici assassini aveano incorso le pene canoniche e particolarmente quelle del concilio provinciale di JN'ogarot. Diz. dei conciliij Labbe' t. XI; Arduino t. VH. MARCIANA (s.), vergine e mar- tire. Era della città di Piusucuro nella Mauritania. Ella fece genero- samente il sagrifizio di tutti i vantaggi che polca sperare nel mon- do, per islringersi solo a Gesù Cri- sto. Durante la persecuzione di Dio- cleziano fu presa a Cesarea in Mauritania, e fu condotta avanti al giudice, che la fece battere cru- delmente. Poscia la sua castità fu esposta alla brutale passione di una ciurma di gladiatori; ma Dio la salvò miracolosamente dal pericolo, e servissi anzi di lei per operare la conversione di uno di coloro. Finalmente fu (ratta neiratifi teatro,
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dolo marchese <strong>di</strong> Dublino. Osser-<br />
va il Compagnoni, nella sua Reg-<br />
gia Picena p. 68, che anticamente<br />
la podestà (ìel marchese non pun-<br />
to <strong>di</strong>dcriva dalla regia, anzi il<br />
marchese nel suo marchesato pa-<br />
reggiava in cerio modo allo stesso<br />
imperatore, benché non sempre<br />
il marchese prevaleva al conte e<br />
neppure al duca, considerata la<br />
preminenza <strong>di</strong> ciascuno con parità<br />
<strong>di</strong> prerogative, e ciò non dalla <strong>di</strong>-<br />
gnilà, ma dal luogo o dall'uso in-<br />
veteralo de'paesi. Anticamente quando<br />
i sovrani conferivano il tito-<br />
lo <strong>di</strong> marchese, eravi sempre an-<br />
nesso un feudo almeno per lo<br />
pili. Soppresso in seguito il sistema<br />
feudale, si conservò tuttavia il<br />
titolo <strong>di</strong> marchese , che presentemente<br />
al <strong>di</strong>re <strong>di</strong> Del Bue si risolve<br />
in una meca qualificazione <strong>di</strong> no-<br />
biltà <strong>di</strong> maggior uìomento, in con-<br />
fronto a quella nuda <strong>di</strong> titolo, sen-<br />
za però alcun rapporto alla signi-<br />
iìcazione primitiva; qualora però<br />
il titolo trovasi congiunto ad una<br />
antica nobiltà <strong>di</strong> famiglia, poiché<br />
veniva egli anticamente conferito<br />
anche a persone non nobili. Pel<br />
conferimento del titolo <strong>di</strong> conte<br />
nello stato pontificio, o per l'erezione<br />
d'una signoria in marchesato,<br />
ha luogo più o meno quanto<br />
<strong>di</strong>cemmo al fine dell'articolo Con-<br />
te. In Roma vi sono alcuni pri-<br />
mari marchesi delti <strong>di</strong> baldacchino,<br />
perchè lo alzano nei loro palaz-<br />
zi, i quali godono le prerogative<br />
de' principi. Alcuni prima che i<br />
Massimo fossero elevati al grado<br />
principesco da Pio Vili, li noveravano<br />
tra i marchesi <strong>di</strong> baldac-><br />
chino. Ma veramente sembra che<br />
quattro sole fossero prima le fa»<br />
miglie nobili ed antiche romane<br />
delle de' marchesi <strong>di</strong> jialdacchiuo,<br />
MAR<br />
cioè la Cavalieri , la Theodoli, la<br />
Costaguti e la Naro-Patrizi. Diremo<br />
<strong>di</strong> questa ultima come lo<br />
<strong>di</strong>venne , potendosi anco vedere<br />
r articolo lÌALDAccniNo. Noteremo<br />
che i bijroni, qual segno <strong>di</strong> giuris-<br />
<strong>di</strong>zione de' propri feu<strong>di</strong>, usavano<br />
il baldacchino rosso.<br />
Il marchese Bernar<strong>di</strong>no Naro<br />
capitano delle Lande spezzate [Fe-<br />
<strong>di</strong>), <strong>di</strong> Urbano Vili, dopo aver<br />
acquistalo la contea <strong>di</strong> Mustiolo,<br />
per il favore che godeva presso<br />
quel Pontefice, domandò ed otten-<br />
ne per mezzo dell'apostolico breve<br />
Romanus Ponlifex Altissimi Re-<br />
gimi Regis, emanato a' 27 aprile<br />
1640, che detta terra situala in<br />
Romagna fosse elevata al grado <strong>di</strong><br />
marchesato e la qualifica <strong>di</strong> mar-<br />
chese, annoverandolo a quelli <strong>di</strong><br />
antica e <strong>di</strong>stinta nobiltà, potendo<br />
perciò usare la corona d'oro gemmala<br />
sullo stemma gentilizio, con<br />
precedenza sugli altri marchesi ,<br />
meno, e dopo quelli <strong>di</strong> baldac-<br />
chino, venendo investito <strong>di</strong> tal ti-<br />
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e dovendosi considerare come fos-<br />
se stato <strong>di</strong>chiarato marchese in<br />
concistoro pubblico alla presenza<br />
de'car<strong>di</strong>nali. Dal tenore <strong>di</strong> tal bre-<br />
ve si rileva che a quell'epoca già<br />
esistevano i marchesi <strong>di</strong> baldac-<br />
chino, alcune delle prerogative dei<br />
marchesi, ed il luogo augusto ove<br />
solevano <strong>di</strong>chiararsi. Fino d' allora<br />
la nobilissima famiglia romana<br />
Naro usò il baldacchino e l'om-<br />
brellino celeste , oltre il cuscino<br />
coperto <strong>di</strong> drappo <strong>di</strong> tal colore. In<br />
seguito poi la famiglia fu conside-<br />
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chino, e per parentela ed adozione<br />
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p. 86 del <strong>Dizionario</strong>. Nel numero