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46 mar fatica che richiedono le sacie fini zioni della settimana santa, per lo che nell'atto che lavava i piedi a tredici pellegrini ( così il Novaes ), fu di nuovo assalito dalla febbre, dalla quale con un salasso comin- ciò a migliorare j e diede udienza al duca di Urbino e il giorno ap- presso al duca di Ferrara, ed altri ancora; ma ricaduto dopo due giorni con nuova febbre, fu nello stesso tempo colpito di apoplesia , che levandogli a poco a poco tutti i senlimenti, nel decimo giorno di malattia, e ventidue di pontificato, lo tolse da questo mondo uel primo di maggio i555, d'anni 54, da tutti compianto. I canonici di s. Pietro con poca pompa ne trasfe- rirono il cadavere nella basilica vaticana. Non mancò, come si legge nella Cronaca di Genebrardo lib. IV, chi sospettasse che la sua morte fosse cagionata dal veleno mes- sogli da un chirurgo in una oc- culta piaga, che Marcello li avea da molto tempo in una gamba, ma dall'autopsìa ed npertura del cada- vere non fu trovato segno alcuno di veleno. Dopo i funerali, ne'quali fece l'orazione funebre Giulio Po- giani, fu sepolto nella basilica va- ticana, nella nave anticamente chiamata del ss. Sudario, donde poi ai 7.5 ottobre 1606 fu trasportato ad un'urna di marmo sotto il pavimento nelle sacre grotte, com'egli avea ordinato prima di morire. Fu Marcello II di statura grande, di corpo gracile, di grave aspetto ispi- rante riverenza, di occhi neri , di capelli rossicci, bello di faccia, e di ciglia disuguali, avendone una più alta dell'altra; grave nell' incedere, di rado rideva, sebbene talvolta faceto; mansueto, temperato e mo- desto, liberale a misura di quello MAK che poteva, ed elemosiniero. Nella zecca pontificia abbiamo di lui tre medaglie colla sua eiìigie, due pe- rò col rovescio di altre di Giulio HI suo immediato picdocessore, ed una con Cristo che disputa coi dottori. Le sue rare virtù furono da molti scrittori encomiate , e 1' 01doini le enumera nelle Jddlt. ad Cìaccon. t. Ili, p. 8o4; il Polidori a p. i44^ ^^ il famoso protestante Teodoro Bibliandro, nella Serit dei Pontefici, chiamandolo Pontefice santo e dotto. In purissima latinità scrisse la vita di Marcello U per ordine di Benedetto XIV l'ab- bate Pietro Polidori : De vita gèslis et moribus Marcelli II P. M. Commentarius, Romae i744- ^^' biamo pure di Luigi Alamanni Canzone a Marcello II nella sua creazione^ Venezia i565. Vacò la santa Sede ventuno giorni. MARCELLO (s.), martire. Abitava con Valeria no in Lione al tempo dell'orribile strage de' cri- stiani, avvenuta nell'anno 177, sot- to il regno di Marco Aurelio. Essi si sottrassero con una prudente fu- ga dalla burrasca, e recaronsi a predicare il vangelo nelle provincie vicine; ma i persecutori ve li scopri- rono e li condannarono a morte nel 179. Marcello fu arrestato a Sciallon o Chalons sulla Saona, e con- dotto in città, ove dopo aver sof- ferto varie torture fu bruciato vivo ai 4 tli settembre : altri dicono che fu sotterrato fino alla cintura, e che mori in questa forma dopo tre giorni di patimenti. Valeriano cadde nelle mani degl'iu- fedeli presso alla piccola città di Tournus, e tormentato col caval- letto e le unghie di ferro , venne decapitato il i5 settembre. Le re- liquie di s. Marcello sono custodi- ,

MAR te a Sciallon, in una chiesa che porta il suo nome ; quelle di s. Valenano furono bruciate a Tournus dagli ugonotti nel secolo XVI, tran- ne una parte che fu salvata dal loro sacrilego furore. La festa di questi santi martiri è segnala il 4 di settembre. MARCELLO il Centurione (s.), martire. Deposte le armi e dichia- ratosi cristiano, mentre in Ispagna celebravasi pomposamente con sa- grifizi idolatri la festa della nasci- ta deir imperatore Massimiano Er- cole, l'anno 298, fu Marcello imprigionato, e rimesso ad Aureliano Agricola, vicario del prefetto del pretorio, il quale era allora a Tan- ger nell'Africa. Avendo egli francamente confermato il fatto , fu condannato a morte, come reo di diserzione e di empietà, e venne decapitato il 3o ottobre, giorno in cui è nominato nel martirologio romano. MARCELLO (s.), diacono mar- lire. Patì a Pioma sotto l'imperator Valeriano, insieme a s. Euse- bio prete e a s. Ippolito, non che ad altri che essi medesimi aveano convertito al cristianesimo. I loro nomi si leggono nel martirologio romano sotto il giorno 2 dicembre. MARCELLO (s), vescovo di Pa- rigi. Nacque a Parigi da genitori di mediocre fortuna, ed appalesò fin dall' infanzia le più belle virtù. La santità de' suoi costumi e i suoi progiessi nelle sacre lettere lo re- sero carissimo a Prudenzio vescovo di Parigi, il quale, senza aver riguardo all'età sua, lo ordinò lettore d^lla sua chiesa. Dicesi ch^ da quel tempo ebbe a provare in di- verse occasioni che Dio avealo gra- zialo del dono dei miracoli. Fu poscia imialzalo al sacerdozio, e dopo MAR 247 la morte di Prudenzio tutti i voti si riunirono per collocarlo su quel- la sede. Egli accettò con renitenza tale dignità, e ne adempì con zelo instancabile gli alti doveri. Morì sul cominciare del quinto secolo, al primo di novembre, nel qual giorno lo pone il martirologio romano, benché a Parigi se ne celebri la festa il dì 3 dello stesso mese. Fu sepolto in un villaggio a un quarto di lega da Parigi, ma che ora ne fa parte sotto il nome di borgo s. Marcello. Ai tempi di Lo- dovico il Buono o di Carlo il Cal- vo si fabbricò una chiesa in suo onore. Ne furono poscia levale le sue reliquie per trasportarle nella cattedrale. MARCELLO (s.), abbate. Uscito d' illustre famiglia di Apamea nella Siria, e divenuto erede di grandis- sime facoltà, sebbene sul fiore de- gli anni, ritirossi ad Antiochia, do- ve divise il suo tempo tra lo stu- dio e gli esercizi di pietà. Infiammalo d'amore per le cose celesti abbandonò le terrene , cedendo i suoi diritti al fratello, e dando ai poveri tuttociò di cui poteva dis- porre. Dopo aver dimorato qual- che tempo ad Efeso, sotto la guida di alcuni servi di Dio , entrò nell'ordine degli acemeti di Costantinopoli, e circa l'anno 44^ ne divenne abbate. Egli governò il suo monastero con prudenza e virtù. Assistette al concilio che si tenne otto anni dopo a Costantinopoli ed a quello ivi pure tenuto da s. Flaviano contro Entiche. Visse lungo tempo, e praticò ogni maniera d'opere buone duranti i sessant'au- ni che passò nello stato monastico. Morì nel 4^ ^ o 4^^ • » 8'*^*^' ^^ * latini l'onorano il 29 dicembre. MARCELLO, Cardinale Mar- ,

46<br />

mar<br />

fatica che richiedono le sacie fini<br />

zioni della settimana santa, per lo<br />

che nell'atto che lavava i pie<strong>di</strong> a<br />

tre<strong>di</strong>ci pellegrini ( così il Novaes ),<br />

fu <strong>di</strong> nuovo assalito dalla febbre,<br />

dalla quale con un salasso comin-<br />

ciò a migliorare j e <strong>di</strong>ede u<strong>di</strong>enza<br />

al duca <strong>di</strong> Urbino e il giorno ap-<br />

presso al duca <strong>di</strong> Ferrara, ed altri<br />

ancora; ma ricaduto dopo due<br />

giorni con nuova febbre, fu nello<br />

stesso tempo colpito <strong>di</strong> apoplesia ,<br />

che levandogli a poco a poco tutti<br />

i senlimenti, nel decimo giorno <strong>di</strong><br />

malattia, e ventidue <strong>di</strong> pontificato,<br />

lo tolse da questo mondo uel primo<br />

<strong>di</strong> maggio i555, d'anni 54, da<br />

tutti compianto. I canonici <strong>di</strong> s.<br />

Pietro con poca pompa ne trasfe-<br />

rirono il cadavere nella basilica<br />

vaticana. Non mancò, come si legge<br />

nella Cronaca <strong>di</strong> Genebrardo lib.<br />

IV, chi sospettasse che la sua morte<br />

fosse cagionata dal veleno mes-<br />

sogli da un chirurgo in una oc-<br />

culta piaga, che Marcello li avea<br />

da molto tempo in una gamba, ma<br />

dall'autopsìa ed npertura del cada-<br />

vere non fu trovato segno alcuno<br />

<strong>di</strong> veleno. Dopo i funerali, ne'quali<br />

fece l'orazione funebre Giulio Po-<br />

giani, fu sepolto nella basilica va-<br />

ticana, nella nave anticamente chiamata<br />

del ss. Sudario, donde poi ai<br />

7.5 ottobre 1606 fu trasportato ad<br />

un'urna <strong>di</strong> marmo sotto il pavimento<br />

nelle sacre grotte, com'egli<br />

avea or<strong>di</strong>nato prima <strong>di</strong> morire. Fu<br />

Marcello II <strong>di</strong> statura grande, <strong>di</strong><br />

corpo gracile, <strong>di</strong> grave aspetto ispi-<br />

rante riverenza, <strong>di</strong> occhi neri , <strong>di</strong><br />

capelli rossicci, bello <strong>di</strong> faccia, e <strong>di</strong><br />

ciglia <strong>di</strong>suguali, avendone una più<br />

alta dell'altra; grave nell' incedere,<br />

<strong>di</strong> rado rideva, sebbene talvolta faceto;<br />

mansueto, temperato e mo-<br />

desto, liberale a misura <strong>di</strong> quello<br />

MAK<br />

che poteva, ed elemosiniero. Nella<br />

zecca pontificia abbiamo <strong>di</strong> lui tre<br />

medaglie colla sua eiìigie, due pe-<br />

rò col rovescio <strong>di</strong> altre <strong>di</strong> Giulio<br />

HI suo imme<strong>di</strong>ato picdocessore, ed<br />

una con Cristo che <strong>di</strong>sputa coi dottori.<br />

Le sue rare virtù furono da<br />

molti scrittori encomiate , e 1' 01doini<br />

le enumera nelle Jddlt. ad<br />

Cìaccon. t. Ili, p. 8o4; il Polidori<br />

a p. i44^ ^^ il famoso protestante<br />

Teodoro Bibliandro, nella Serit dei<br />

Pontefici, chiamandolo Pontefice<br />

santo e dotto. In purissima latinità<br />

scrisse la vita <strong>di</strong> Marcello U<br />

per or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Benedetto XIV l'ab-<br />

bate Pietro Polidori : De vita gèslis<br />

et moribus Marcelli II P. M.<br />

Commentarius, Romae i744- ^^'<br />

biamo pure <strong>di</strong> Luigi Alamanni<br />

Canzone a Marcello II nella sua<br />

creazione^ Venezia i565. Vacò la<br />

santa Sede ventuno giorni.<br />

MARCELLO (s.), martire. Abitava<br />

con Valeria no in Lione al<br />

tempo dell'orribile strage de' cri-<br />

stiani, avvenuta nell'anno 177, sot-<br />

to il regno <strong>di</strong> Marco Aurelio. Essi<br />

si sottrassero con una prudente fu-<br />

ga dalla burrasca, e recaronsi a<br />

pre<strong>di</strong>care il vangelo nelle provincie<br />

vicine; ma i persecutori ve li scopri-<br />

rono e li condannarono a morte nel<br />

179. Marcello fu arrestato a Sciallon<br />

o Chalons sulla Saona, e con-<br />

dotto in città, ove dopo aver sof-<br />

ferto varie torture fu bruciato vivo<br />

ai 4 tli settembre : altri <strong>di</strong>cono<br />

che fu sotterrato fino alla<br />

cintura, e che mori in questa forma<br />

dopo tre giorni <strong>di</strong> patimenti.<br />

Valeriano cadde nelle mani degl'iu-<br />

fedeli presso alla piccola città <strong>di</strong><br />

Tournus, e tormentato col caval-<br />

letto e le unghie <strong>di</strong> ferro , venne<br />

decapitato il i5 settembre. Le re-<br />

liquie <strong>di</strong> s. Marcello sono custo<strong>di</strong>-<br />

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