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a3o MAR provincia d'Italia^ negli stati della ex repubblica veneta , confinante col Friuli e col golfo di Venezia ec. : essa comprendeva il Trevi- sano ed il Feltrino , facendo il primo di questi dtie paesi parte della Rezia. Ebbe Treviso per ca- pitale, in cui anticamente risiedeva d'ordinario il marchese governato- re del paese, dopo la distruzione fattane dai longobardi , e per cui, dicesi, eh ia mossi Marca Trevisana. Air articolo Luni, parlando della Lunigiana , dicemmo che questa un tempo formò Marca con la riviera di Genova. Il dotto Garampi a p. 47 delle sue Memorie, discorrendo dell'e- stensione della Marca dello stalo pontifìcio, dice che Marca fu il nome dato dopo l* XI secolo a quel tratto di paese, che comprendendo gran parte della vecchia Penlapoli e delle più antiche pro- vincie del Piceno, stendevasi dal Tronto fino alla Foglia ; il quale ultimo Hmite è sempre stato immobile e fisso, dimodoché giammai da tale tempo in poi si è con- tato Rimìni, come esistente nella Marca, ma bensì nella Romagna, ed in un documento del 1289 i luoghi della Marca sono racchiusi fra Pesaro e Ascoli , donde appa- risce che la Marca non si estende- va punto fino a Rimini. Afferma inoltre, che nell* archivio segreto apostolico varie descrizioni si conservano della provincia della Mar- ca, le quali sono uniformi e con- cordi, tranne nel registro di Cencio Camerlengo di s. Chiesa, dove Rimini viene collocato insieme con Montefeltro, in provincia Marchiae, benché appartenenti ambedue nel temporale alla giurisdizione del ret- tore di Romagna, e quanto allo spi- M AR rituale soggetti ambedue alla san- ta Sede, e fuori della provincia Ravennate. Ma dei confini ed e- stensione della Marca, se ne traila ai citati articoli, ed altri delle sue città principali , massime a quelli di Ancona e singolarmente di Mace- B ATA. I rettori o presidi della Marca ebbero secondo le vnrie epoche di- versi nomi, e dopo essere stati chia- mati pretori e proconsoli sotto il do- minio dei romani, e durando il primo secolo dell'era volgare si dissero consolari, correttori, vicari, prefetti nelle terre; legati di Cesare nel quar- to secolo, conti al cominciar del settimo, duci al declinar dell' otta- vo, e quindi nuovamente conti neir874, marchesi nel ìo53, lega- ti cardinali nel 1099, ® dipoi pro- miscuamente marchesi, legali, rettori e governatori. Osserva il Co- lucci che nel secolo XIII quattro erano le specie di signoria che prevalevano in quel tempo in tutta la Marca ;• primo, dei conti feudatari dei longobardi, dei re franchi, dell' impero e della santa Sede; secondo, dei vescovi ai qua- li era stato conceduto l'alio e bas- so dominio sui luoghi e sulle città; terzo, delle città stesse più poten- ti, che a forza d' oro e di confe- derazioni si compravano e si guadagnavano la soggezione di picco- li luoghi dai rispettivi conti che le cedevano; quarto, dei mona- steri di monaci, i quali arricchili ne* secoli precedenti di larghe do- nazioni avevano ricevuti castelli, o gli avevano formati, e ne mantevano tuttora il possesso pacifico. Al presente le cinque sunnominate delegazioni apostoliche delle Miuclie sono governate da altrettanti prelati delegali. Olire il citalo Cmnpa- gnoni^che sino all'anno i44^ ci die-

MAR de Ja serie dei presidi delia Marca, nel 1824 il eh. conte Monaldo Leo- pardi, colle stampe recanatesi di Giuseppe Morici pubblicò : Serics rectoruin Anconitanae 31archiae, quam collexit. L'origine del dominio della santa Sede sulla Marca risale all' anno 729, allorché i popoli della Penta- poli e del Piceno scossero il gio- go imperiale di Leone V Isaurico e de'longobardi come principi eretici, e spontaneamente, regnando s. Gre- gorio II, si posero sotto la prote- cione ed il temporale dominio dei romano Pontefice. Di questa spontanea dedizione vi sono monumenti irrefnigabili. Nei numeri 35 e 36 del Diario di Roma del i8i5, si leggono le osservazioni del eh. A. Coppi, sopra un saggio intitolato : Stato politico della Marca di Ancona dalla sua origine ai tempi se- guenti dell' ah. Romanelli^ pubblia»to nei Monitori di Napoli nume- ro i3o7 e i3o8, del 6 e 7 opri le. Tra i Papi che ricuperarono il dominio della Marca dalle usurpazioni de* polenti, va grandemente lodato Innocenzo HI ( Vedi ) , al quale articolo dicemmo quanto perciò fece contro 1' usurpatore Mar- cualdo. 11 successore Onorio III nel 1217 concesse in feudo la Marca d'Ancona al marchese d'Este, col- 1' annuo tributo di cento libbre di moneta provisina. Nel declinar del secolo XUI Iddio arricchì la Marca coir inestimabile sacro tesoro del gran santuario di Loreto (Fedi). ^el i354 Innocenzo VI collo spe- dire in Italia per legato il cele- bre cardinale Egidio Albornoz, ri- cuperò alla Chiesa la Marca ed i luoghi occupati dai prepotenti si- gnori : questo gran cardinale riformò gli statuti della Marca, e fece MAR 23i alcune provvide costituzioni detto dal suo nome Egidiane ^ che poi confermò anche Sisto IV. Nei pon- tificali di Bonifacio IX e Innoceu» zo VII i loro nipoti Tomacelli e Migliorati furono dichiarati mar- chesi della Marca, la quale fu af- flitta dalle conseguenze del grande scisma, che incominciato nel iSyB solo ebbe termine nel i4'7, dopo la rinunzia di Gregorio XII legato perpetuo della Marca, e V eiezione di Martino V ; anco il deposto Giovanni XXI II era stato legato della Marca. Nel 14^4 Martino V dichiarò legato della Marca il car- dinal Condulmieri, clte nel i43i gli successe col nome di Eugenio IV. Sotto di lui la Marca fu occupata da Francesco Sforza , quindi ricu- perata alla Chiesa dopo diverse con- cessioni e guerresche vicende. Il suc- cessore Nicolò V per tenere in do- vere i popoli della Marca, vi spe- dì per legato il celebre cardinal Domenico Capranica. Indi nel i44^ con sua bolla Nicolò V confeium le costituzioni de' suoi predecessori riguardanti la Marca di Ancona, non che le immunità e privilegi de' fermani e cameriuesi; poscia nel 1449 e nel i45'0 visitò diverse parti della Marca, e vi dimorò alcun tempo. Il cardinal Roderico Borgia fu legato della Marca , e nel 1492 divenne Papa Alessandro VI. Il celebre cardinal Alessandro Farnese anch' egli fu legato benemerito della Marca, e nel i534 meritò di essere sublimato al pontificato col nome di Paolo III. Immense furono le beneficenze che il marchiano Sisto V concesse alla Marca, sia sul commercio, che eol- ia istituzione di quattro sedi ve- scovili, ed altro che narriamo a' ri- spettivi luoghi. Neir anno 1797

a3o MAR<br />

provincia d'Italia^ negli stati della<br />

ex repubblica veneta , confinante<br />

col Friuli e col golfo <strong>di</strong> Venezia<br />

ec. : essa comprendeva il Trevi-<br />

sano ed il Feltrino , facendo il<br />

primo <strong>di</strong> questi dtie paesi parte<br />

della Rezia. Ebbe Treviso per ca-<br />

pitale, in cui anticamente risiedeva<br />

d'or<strong>di</strong>nario il marchese governato-<br />

re del paese, dopo la <strong>di</strong>struzione<br />

fattane dai longobar<strong>di</strong> , e per cui,<br />

<strong>di</strong>cesi, eh ia mossi Marca Trevisana.<br />

Air articolo Luni, parlando della<br />

Lunigiana , <strong>di</strong>cemmo che questa<br />

un tempo formò Marca con la<br />

riviera <strong>di</strong> Genova.<br />

Il dotto Garampi a p. 47 delle<br />

sue Memorie, <strong>di</strong>scorrendo dell'e-<br />

stensione della Marca dello stalo<br />

pontifìcio, <strong>di</strong>ce che Marca fu il<br />

nome dato dopo l* XI secolo a<br />

quel tratto <strong>di</strong> paese, che comprendendo<br />

gran parte della vecchia<br />

Penlapoli e delle più antiche pro-<br />

vincie del Piceno, stendevasi dal<br />

Tronto fino alla Foglia ; il quale<br />

ultimo Hmite è sempre stato immobile<br />

e fisso, <strong>di</strong>modoché giammai<br />

da tale tempo in poi si è con-<br />

tato Rimìni, come esistente nella<br />

Marca, ma bensì nella Romagna,<br />

ed in un documento del 1289 i<br />

luoghi della Marca sono racchiusi<br />

fra Pesaro e Ascoli , donde appa-<br />

risce che la Marca non si estende-<br />

va punto fino a Rimini. Afferma<br />

inoltre, che nell* archivio segreto<br />

apostolico varie descrizioni si conservano<br />

della provincia della Mar-<br />

ca, le quali sono uniformi e con-<br />

cor<strong>di</strong>, tranne nel registro <strong>di</strong> Cencio<br />

Camerlengo <strong>di</strong> s. Chiesa, dove Rimini<br />

viene collocato insieme con<br />

Montefeltro, in provincia Marchiae,<br />

benché appartenenti ambedue nel<br />

temporale alla giuris<strong>di</strong>zione del ret-<br />

tore <strong>di</strong> Romagna, e quanto allo spi-<br />

M AR<br />

rituale soggetti ambedue alla san-<br />

ta Sede, e fuori della provincia<br />

Ravennate. Ma dei confini ed e-<br />

stensione della Marca, se ne traila<br />

ai citati articoli, ed altri delle sue<br />

città principali , massime a quelli<br />

<strong>di</strong> Ancona e singolarmente <strong>di</strong> Mace-<br />

B ATA. I rettori o presi<strong>di</strong> della Marca<br />

ebbero secondo le vnrie epoche <strong>di</strong>-<br />

versi nomi, e dopo essere stati chia-<br />

mati pretori e proconsoli sotto il do-<br />

minio dei romani, e durando il primo<br />

secolo dell'era volgare si <strong>di</strong>ssero<br />

consolari, correttori, vicari, prefetti<br />

nelle terre; legati <strong>di</strong> Cesare nel quar-<br />

to secolo, conti al cominciar del<br />

settimo, duci al declinar dell' otta-<br />

vo, e quin<strong>di</strong> nuovamente conti<br />

neir874, marchesi nel ìo53, lega-<br />

ti car<strong>di</strong>nali nel 1099, ® <strong>di</strong>poi pro-<br />

miscuamente marchesi, legali, rettori<br />

e governatori. Osserva il Co-<br />

lucci che nel secolo XIII quattro<br />

erano le specie <strong>di</strong> signoria che<br />

prevalevano in quel tempo in tutta<br />

la Marca ;• primo, dei conti<br />

feudatari dei longobar<strong>di</strong>, dei re<br />

franchi, dell' impero e della santa<br />

Sede; secondo, dei vescovi ai qua-<br />

li era stato conceduto l'alio e bas-<br />

so dominio sui luoghi e sulle città;<br />

terzo, delle città stesse più poten-<br />

ti, che a forza d' oro e <strong>di</strong> confe-<br />

derazioni si compravano e si guadagnavano<br />

la soggezione <strong>di</strong> picco-<br />

li luoghi dai rispettivi conti che<br />

le cedevano; quarto, dei mona-<br />

steri <strong>di</strong> monaci, i quali arricchili<br />

ne* secoli precedenti <strong>di</strong> larghe do-<br />

nazioni avevano ricevuti castelli,<br />

o gli avevano formati, e ne mantevano<br />

tuttora il possesso pacifico.<br />

Al presente le cinque sunnominate<br />

delegazioni apostoliche delle Miuclie<br />

sono governate da altrettanti prelati<br />

delegali. Olire il citalo Cmnpa-<br />

gnoni^che sino all'anno i44^ ci <strong>di</strong>e-

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