Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 42.pdf - Bibliotheca ...

26 MAft
Mo. Al lompo di Pansnnin vi si
VeHevano i
sepolcri dei bravi ate-
niesi morti roml)attencìo, ed appar-
tato qyollo di Milziade; non vi la-
nciarono a lenti segnale dei persiani
morti tìclla battaglia. A Maratona
rr«vi la fontana Macaria , così
rhiamala da una figlia di Ercole
V di Dejanira , che si diede la
morie onde procurai*e la vittona
Yigli ateniesi, armali contró i pelo-
ponnesì per la difesa de* figli di
Ercole rifuggiti ad Atene, sotto
il regno di Teseo. Questo luogo
di tanta rinomanza, è ora un mi-
serabile villaggio della Lividia, a*
l)itrtto da poveri albane^.
MARAZZANI VISCONTI Francesco
Maria, Cardinale. Francesco
Maria Marazzani Visconti nacque
in Piacenza da antica e nobile famiglia
agli II agosto 1755. Da
giovinetto fu in Roma educato
nel collegio Nazareno j e quindi
neir accademia ecclesiastica . Nel
1780 fu ascritto fra i prelati ab-
breviatori del parco maggiore da
Pio Vf, e nel 1781 fra i refe-
rendari d' ambedue le segnature,
indi votante di segnatura. Sosten-
ne con somma lode e decoro i
governi di Sabina, di Fabriano, di
Orvieto e di Fermo ; fu quindi
eletto votante della segnatura di
giirstizià, e dipoi ebbe onorevole
luogo fra i chierici dì camera. Nel
•1819 fu fatto vicario della basilica
iateranensc, e nel 1828 Pio VII lo
tìominò suo maggiordomo e protonotano
apostolico, ed essendo il Pon-
Itifice morto a* 20 agosto di tale
anno, divenne governatore del conclave,
coniando le consuete meda-
glie proprie della carica. L' eletto
Leone XU nel di lui mnggiordomato
operò diverse riforme nel pa-
lazzo apostolico, famiglia e guardie
MAR
pontifìcie, e lo incarich a presen-
tare in Roma nel suo nome la
ro^a d' oro benedetta alla regina
vedova di Snrdc^gtia: ciò ebbe luo-
go con quel ceremoniale che riportammo
air articolo Maggiordomo.
Il medesimo Papa Io creò
cardinale dell'ordine de'preti nel
concistoro de' 2 ottobre 1826, ri-
serbandolo in petto, e soltanto
pubblicandolo nel concistoro dei
i5 dicembre 1828. Nel seguente
mese di gennaio fu preso da
breve e grave malattia che lo
condusse al sepolcro. All' avvici-
narsi r ultima ora della vita ri-
cevette i sagramenti della Chiesa
con straordinaria edificazione di
tutti i circostanti, che ammirarono
la mirabile sua rassegnazione ai
divini voleri. Spirò in Roma a' 18
gennaio 182^, d'anni settantacinque
non compiti, e trentatre gior-
ni dacché era stato proclamato
cardinale. Il cadavere col consue-
to funebre apparato fu trasportato
nella chiesa dei ss. Ambrogio
e Carlo della nazione lombarda,
ove fu ricevuto dalla numerosa
fratellanza, di cui il defunto
era slato per lungo tempo
superiore. La messa fu pontificata
dal cardinal de Gregorio, e nella
stessa chiesa fu tumulato il cada-
vere, secondo la testamentaria sua
disposizione, cioè avanti l'altare
della nobilissima cappella della Bea-
ta Vergine Assunta, ove gli eredi
i conti Corrado fratello e Lodovico
nipote, gli eressero «ma gran
lapide ricca di ornati, dello stemma
gentilizio, e di corrispondente
elogio, nel qiwle però si leggono i
nomi di Giovanni Francesco Ca-
millo portati dal cardinale. In tut-
to il corso della sua vita fu pio,
generoso , ma«sueto, devoto ol-