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2oB MAN nel i3o7 Sagramosio Gonzaga no- bile mantovano; nel 1820 IV. Giacomo HI Benfatti domenicano e nobile mantovano, nominato da Giovanni XXII, illustre pei* doltiina e probità; nel i338 Gottil'redo mantovano, fatto da Benedetto XII; nel i348 Hulllno; nel i366 Guido Gonzaga nobile mantovano; nel i385 Sagramosio li Gonzaga, seguace dell'antipapa Clemente VII, fu deposto da Bonifacio IX. Questi nel 1890 destinò vescovo Antonio Uberti nobile fiorentino, clie nella cattedrale eresse ima cappella in onore della Beata Vergine e di s. Bernardo cardinale ; il suo ni- pote Giovanni canonico della cat- tedrale, eletto nel 1417 , istituì r arcidiaconalo e magnificamente ricevette in Mantova Martino V, il quale nel 14^8 gli die per suc- cessore fr. Matteo Bonimperti di Novara domenicano di rare doli ; ed Eugenio IV nel i444 nominò Galeazzo Gavriani nobile mantovano, arciprete, abbate commendatario di s. Ruffino : fu incaricato del go- verno di R.oma col cardinal di s. Pietro in Vincoli, mentre Pio II teneva il congresso in Mantova , siccome dotato di singoiar prudenza, erudizione, pietà e virtù; terminato il concilio, Galeazzo ritornò alla sua chiesa, dove mori nel 1466. Fu ad istanza di questo vescovo, che la sede vescovile di Mantova, eh' era sotto la giurisdizione del patriarca d' Aquileia, nel i^53 da Nicolò V venne soggettata immediatamente alla santa Sede, e cos\ libera si mantenne sino al concilio di Trento. Paolo II nel 1466 nominò ve- scovo il cardinal Francesco Gonza- ga, che sebbene venne fatto legato di Bologna continuò a governare la sua patria chiesa, indi concorse MAN all'esaltazione di Sisto IV. Per mor- te di Guido Gonzaga XVII abbate di 8. Andrea, l'abbazia fu trasferita in monsignor Lodovico Nuvolone nobile mantovano , nella cui man- canza il Papa Sisto IV conferì tal dignità al cardinal Gonzaga con titolo di abbate, essendovi ancora i monaci. Ma siccome nel i473 non vollero essi accettare la riforma di 8. Giustina di Padova^ il Pontefice li soppresse, e stabilì che d'allora in poi la chiesa di 9. Andrea ve- nisse ofilziata da un collegio di pre- ti, il capo de'qaali avesse il titolo e la dignità di primicerio, con fa- coltà di adoperare la mitra, l'anel- lo ed il bastone pastorale nelle solennità principali. Il cardinale dunque trovandosi vescovo di Mantova, fu l'ultimo abbate di s, Andrea, ed il primo primicerio di tal chie- sa, e morì encomiato nel i483, venendo trasportato il suo corpo nel- la chiesa di s. Francesco, presso i suoi maggiori. Gli successe il fra- tello Lodovico che era stato di lui sufFraganeo, nel 1 5 1 1 sepolto nella cattedrale. Giulio II nominò invece il cardinal Sigismondo Gonzaga di virtuosa indole (fatto da Leone X legato a latere di tutto il Mantovano), che dai fondamenti eresse l'episcopio, ed ottenne da Clemen- te VII pei vescovi di Mantova quei privilegi che descrivemmo alla sua biografia, mentre a quella del suo nipote Ercole si dissero le benemerenze di questo colla sede manto- vana, nella quale successe allo zio, venendo creato cardinale: Sigismondo ebbe per suffraganei Nicola Grossetti ed Ambrogio vescovi Limosensi; ed Ercole, il nobile man- tovano Filippo Arrivabene vescovo ITieropolitano, e Leonardino Marini vescovo di Laodicea. Per morte eh

MAN Ercole nel i563 successe il nipote cardinal Federico Gonzaga, figlio di Margherita Paleologo signora di Monferrato ; ebbe a suffraganeo Francesco Facino Guglielmi vescovo Cilrense, e morì compianto nel i565. Venne nominato vescovo il cardinal Francesco Gonzaga , che volle a sulfraganeo M. Antonio Gradino vescovo Uticense, e morì nel i566 assai deplorato. Nel se- guente anno fu fatto vescovo fr. Gregorio Boldrini domenicano, no- bile di Mantova , che santamente governò j ed insieme al duca ed all'inquisitore del s. offizio gli riuscì di estinguere gli eretici, mol- ti de'quali si convertirono. Gregorio XIII nel 1575 traslatò dalla chiesa Auxerense e di Alessano Marco Fedele Gonzaga, versatissimo nelle leggi, sotto di cui Mantova fu afflitta dalla peste, ed il duca Gu- glielmo fu solennemente coronato dall'abbate di s. Barbara in duca del Monferrato, coi titoli di sere- nissimo e di altezza concessi dall'imperatore Massimiliano!!. Il Papa per seguire il decretato dal concilio di Trento, inviò in Mantova per visitatore apostolico monsignor An- gelo Petrucci vescovo di Cesarea, che tra gli ottimi provvedimenti da lui ordinati , invitò il clero a scegliersi un metropolitano, che fu il patriarca di Venezia, del qua- le questa chiesa divenne sulFraganea; indi per venerazione al ss. Sangue comandò che dalla chiesa di s. Andrea si suonasse ogni sera ad un'ora di notte la campana in vece di quella pei morti. Nel i584 da Casale fu trasferito a questa sede Alessandro Andreasi mantovano, chiarissimo dottore nelle due leg- gi, che nel 1687 coronò nella cattedrale il duca Vincenzo I, e morì vor. xLir. MAN 209 nel 1593. Gli successe fi\ Fran- cesco Gonzaga de'minori osservanti, vescovo di Pavia, figlio del marchese ói Gazzolo , che governò con sollecitudine veramente pasto- rale per ventisette anni, lasciando- vi molli monumenti della sua pie- tà e zelo, sia coli' ornare e bene- ficare la cattedrale , sia colla cele- brazione dei sinodi in cui ordinò sante leggi, che con fare dipingere nella sala del vescovato 1' effigie de'suoi predecessori. Agli 1 1 feb- braio i594 con solenne apparato consagrò la chiesa di s. Pietro, ed in obbedienza ai decreti del concilio di Trento, non essendovi in Mantova un seminario di chie- rici convenevole alla nobiltà di sua chiesa, ne eresse uno nell'appartamento del suo palazzo, con tutte le comodità per cinquanta giovani, rettore e serventi ; assegnando al medesimo in perpetuo dalla mensa vescovile annui scudi cinquecento, altrettanti benefizi sem- plici, ed altri emolumenti. Indi acquistò alcune case presso l'episcopiOj e vi fabbricò un àmpio luogo per collocarvi le povere vergini pericolanti, e per le donne mal maritate, chiamandolo luogo del soccorso. Clemente Vili lo mandò legato in Francia per pacificare Enrico IV col re di Spagna, con felicissimo esilo, e morì in Mantova nel 1620. Gli successe Vincenzo Agnello Suardo nobile mantovano di lui coadiutore, già vescovo d'Alba : Paolo V j Gregorio XV, ed Urbano Vili io mandarono legato a diversi principi cristiani, e cessò di vivere nel i64't» assai lodato. L' CJghelli ed i suoi annotatori, Italia sacra l. I, p. 857, compiono la serie de' vescovi di Mantova co'seguenli. Nel 1 64^ >4

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nel i3o7 Sagramosio Gonzaga no-<br />

bile mantovano; nel 1820 IV. Giacomo<br />

HI Benfatti domenicano e<br />

nobile mantovano, nominato da<br />

Giovanni XXII, illustre pei* doltiina<br />

e probità; nel i338 Gottil'redo<br />

mantovano, fatto da Benedetto XII;<br />

nel i348 Hulllno; nel i366 Guido<br />

Gonzaga nobile mantovano;<br />

nel i385 Sagramosio li Gonzaga,<br />

seguace dell'antipapa Clemente VII,<br />

fu deposto da Bonifacio IX. Questi<br />

nel 1890 destinò vescovo Antonio<br />

Uberti nobile fiorentino, clie nella<br />

cattedrale eresse ima cappella in<br />

onore della Beata Vergine e <strong>di</strong><br />

s. Bernardo car<strong>di</strong>nale ; il suo ni-<br />

pote Giovanni canonico della cat-<br />

tedrale, eletto nel 1417 , istituì<br />

r arci<strong>di</strong>aconalo e magnificamente<br />

ricevette in Mantova Martino V,<br />

il quale nel 14^8 gli <strong>di</strong>e per suc-<br />

cessore fr. Matteo Bonimperti <strong>di</strong><br />

Novara domenicano <strong>di</strong> rare doli ;<br />

ed Eugenio IV nel i444 nominò<br />

Galeazzo Gavriani nobile mantovano,<br />

arciprete, abbate commendatario<br />

<strong>di</strong> s. Ruffino : fu incaricato del go-<br />

verno <strong>di</strong> R.oma col car<strong>di</strong>nal <strong>di</strong> s.<br />

Pietro in Vincoli, mentre Pio II<br />

teneva il congresso in Mantova ,<br />

siccome dotato <strong>di</strong> singoiar prudenza,<br />

eru<strong>di</strong>zione, pietà e virtù; terminato<br />

il concilio, Galeazzo ritornò alla sua<br />

chiesa, dove mori nel 1466. Fu<br />

ad istanza <strong>di</strong> questo vescovo, che la<br />

sede vescovile <strong>di</strong> Mantova, eh' era<br />

sotto la giuris<strong>di</strong>zione del patriarca<br />

d' Aquileia, nel i^53 da Nicolò V<br />

venne soggettata imme<strong>di</strong>atamente<br />

alla santa Sede, e cos\ libera si<br />

mantenne sino al concilio <strong>di</strong> Trento.<br />

Paolo II nel 1466 nominò ve-<br />

scovo il car<strong>di</strong>nal Francesco Gonza-<br />

ga, che sebbene venne fatto legato<br />

<strong>di</strong> Bologna continuò a governare<br />

la sua patria chiesa, in<strong>di</strong> concorse<br />

MAN<br />

all'esaltazione <strong>di</strong> Sisto IV. Per mor-<br />

te <strong>di</strong> Guido Gonzaga XVII abbate<br />

<strong>di</strong> 8. Andrea, l'abbazia fu trasferita<br />

in monsignor Lodovico Nuvolone<br />

nobile mantovano , nella cui man-<br />

canza il Papa Sisto IV conferì tal<br />

<strong>di</strong>gnità al car<strong>di</strong>nal Gonzaga con<br />

titolo <strong>di</strong> abbate, essendovi ancora i<br />

monaci. Ma siccome nel i473 non<br />

vollero essi accettare la riforma <strong>di</strong><br />

8. Giustina <strong>di</strong> Padova^ il Pontefice<br />

li soppresse, e stabilì che d'allora<br />

in poi la chiesa <strong>di</strong> 9. Andrea ve-<br />

nisse ofilziata da un collegio <strong>di</strong> pre-<br />

ti, il capo de'qaali avesse il titolo<br />

e la <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> primicerio, con fa-<br />

coltà <strong>di</strong> adoperare la mitra, l'anel-<br />

lo ed il bastone pastorale nelle solennità<br />

principali. Il car<strong>di</strong>nale dunque<br />

trovandosi vescovo <strong>di</strong> Mantova,<br />

fu l'ultimo abbate <strong>di</strong> s, Andrea,<br />

ed il primo primicerio <strong>di</strong> tal chie-<br />

sa, e morì encomiato nel i483, venendo<br />

trasportato il suo corpo nel-<br />

la chiesa <strong>di</strong> s. Francesco, presso i<br />

suoi maggiori. Gli successe il fra-<br />

tello Lodovico che era stato <strong>di</strong> lui<br />

sufFraganeo, nel 1 5 1 1 sepolto nella<br />

cattedrale. Giulio II nominò invece<br />

il car<strong>di</strong>nal Sigismondo Gonzaga<br />

<strong>di</strong> virtuosa indole (fatto da Leone<br />

X legato a latere <strong>di</strong> tutto il Mantovano),<br />

che dai fondamenti eresse<br />

l'episcopio, ed ottenne da Clemen-<br />

te VII pei vescovi <strong>di</strong> Mantova quei<br />

privilegi che descrivemmo alla sua<br />

biografia, mentre a quella del suo<br />

nipote Ercole si <strong>di</strong>ssero le benemerenze<br />

<strong>di</strong> questo colla sede manto-<br />

vana, nella quale successe allo zio,<br />

venendo creato car<strong>di</strong>nale: Sigismondo<br />

ebbe per suffraganei Nicola<br />

Grossetti ed Ambrogio vescovi Limosensi;<br />

ed Ercole, il nobile man-<br />

tovano Filippo Arrivabene vescovo<br />

ITieropolitano, e Leonar<strong>di</strong>no Marini<br />

vescovo <strong>di</strong> Lao<strong>di</strong>cea. Per morte eh

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