Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 42.pdf - Bibliotheca ...
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MAN<br />
Mantova, ove si vedono impresse<br />
r aquila colle ali tese ; Firgilius;<br />
De Mantua; Enricus rex; rimraagine<br />
<strong>di</strong> s. Pietro apostolo e <strong>di</strong> un<br />
vescovo; l'arme della casa Gonzaga<br />
, con LodovicHs vicarius de<br />
MantuCy creato tale nel 1 365 dal-<br />
l' imperatore Carlo IV, col busto<br />
<strong>di</strong> Lodovico; Franciscus vicarius de<br />
Mantua 1882; Franciscus marchio<br />
Alantue, del i444) e nel rovescio<br />
il croci uolo attornialo da fiamme<br />
con tre lamine d'oro e <strong>di</strong> argento,<br />
ed il motto del salmo i38: Domine<br />
probasti me, et cognovisti me,<br />
allusivo alle <strong>di</strong>sgrazie patite; l'altra<br />
moneta <strong>di</strong> cui parla il Muratori<br />
ha il busto <strong>di</strong> detto marchese, e<br />
nel ix)vescio un ostensorio coU'iscri-<br />
zione : Sanguinis XPI lESUy che<br />
da più secoli si venera in Mantova.<br />
Nel 1782 fu pubblicata dalla stam-<br />
peria Volpe in Bologna : Dell'ori-<br />
gine della zecca <strong>di</strong> Mantova e<br />
delle prime monete <strong>di</strong> essa, <strong>di</strong>sser-<br />
tazione <strong>di</strong> Leopoldo Camillo Fol-<br />
ta prefetto della biblioteca pubblica<br />
j segretario della delegazione<br />
per la regia camera de' conti, e<br />
socio della reale accademia <strong>di</strong><br />
scienze e <strong>di</strong> belle lettere della stessa<br />
città. Ne daremo un cenno.<br />
Fu già <strong>di</strong>mostratoche dopo l'estin-<br />
zione dell'impero romano, alcune<br />
<strong>di</strong> quelle poche città che per lo in-<br />
nanzi aveano ottenuto il privilegio<br />
della zecca, non lo riebbero <strong>di</strong>poi<br />
se non passati molti anni. Il regno<br />
de' goti e dei vandali parve sban-<br />
<strong>di</strong>re dall'Italia le zecche particolari,<br />
e appena ne riscontriamo qualche<br />
dubbioso vestigio sotto il dominio<br />
de'longobar<strong>di</strong>. Non è dunque pos-<br />
sibile <strong>di</strong> far risalire con qualche<br />
certezza l'epoca <strong>di</strong> una qualche<br />
zecca municipale più in su del<br />
secolo Vili. L'autore riporta argo-<br />
MAN 179<br />
menti e congetture per pretendere<br />
che l'antichissima città <strong>di</strong> Mantova<br />
sua patria fosse tra le prime a ri-<br />
cuperare questo <strong>di</strong>ritto, e che battesse<br />
monete sino dai tempi degU<br />
imperatori Lotario I dell' 817 e<br />
Lodovico II deir855, ì quah, siccome<br />
consta dalle date <strong>di</strong> molti loro<br />
<strong>di</strong>plomi^ ebbero in Mantova<br />
palazzo e residenza. Riporta il do-<br />
cumento del 997<br />
o sia concessione<br />
<strong>di</strong> Ottone IH , il cui originale<br />
conservasi nell' archivio vescovile,<br />
ed in cui si confermano alla città<br />
i suoi privilegi. Volle il conte Car-<br />
li nell' opera Delle monete e del-<br />
l' istituzione delle zecche d* Italia,<br />
porre in dubbio l'autenticità <strong>di</strong> tal<br />
<strong>di</strong>ploma, perchè fu concessa la fa-<br />
coltà <strong>di</strong> batter moneta al vescovo<br />
Giovanni, e non al marchese Bonifacio<br />
padre della gran contessa Matilde,<br />
che <strong>di</strong>ce padrone <strong>di</strong> Manto-<br />
va in que' tempi. Il Volta però ri-<br />
sponde, che Bonifacio non poteva<br />
essere marchese <strong>di</strong> Mantova in<br />
quell'epoca, ma bensì Tedaldo <strong>di</strong><br />
lui padre, il quale non morì che<br />
dopo il principio del secolo XI ;<br />
che è incerto se Tedaldo sia mai<br />
stato marchese <strong>di</strong> Mantova, incon-<br />
trandosi il <strong>di</strong> lui nome in alcune<br />
pergamene fregialo del semplice<br />
titolo <strong>di</strong> marchese ; e che per lo<br />
contrario è certissimo, come <strong>di</strong>mo-<br />
strò in un' altra sua <strong>di</strong>ssertazione,<br />
che il vescovo in allora era a capo<br />
del comune <strong>di</strong> Mantova e so-<br />
praintendeva ai pubblici affari, sedendo<br />
in consiglio, e avvalorando<br />
gli alti pubblici del proprio nome;<br />
e che conseguentemente non vi ha<br />
veruna ripugnanza nel credere che<br />
gl'imperatori potessero accordare a<br />
quel primario rappresentante della<br />
città un <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> cui godettero<br />
allora tanti altri vescovi dell'Italia