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le Sacre grotte vaticane p. 5^7 )
sciiplum reliquìl se in veteribus
saeculi XI chartis observasse, quod
hi custodes inansionarli oratorii ».
Pelli, et mansionarii scholae con-
fessionis s. Pelri vocari solebant,
ex quo patet eosdem in collegii
specim jam lune fuisse redactos.
Quam diligenter hi custodes seu
mansionarii ararn majorem apostolicae
confessioni superinductam
servarent, ex iis facile colligi po-
tesl, quae supra de b. Gerardo episcopo
Tullcnsi retulimus. Verum
haec nomina cubicuiarius, vel man-
sionari us tempori» decursu óbso-
leverunt, et in eorum locum al-
tarista ex óanonicis tantum basi*
licae post Sixlum IV perpetuo
deligendus successisse videtur , in
BiilL Vat. cujus munus nunc est,
ut apostolicam confessionem ejusque
claves cuslòdiat ". Scrive dunque
il Torri gio, che due sorti di
mansionari erano nella basilica va-
ticana: mansionarii de oleo, i quali
aveano cura delle lampade della
chiesa, e tale fu s. Teodoro cui
apparve s. Pietro lodandolo di di-
ligenza; e mansionarii de capitalo
i quali portavano la croce in al-
cune processioni, pigliavano le palme,
facevano altri simili uffizi, e
custodivano la chiesa, che però fu-
rono anco delti custodi, e tale fu
s. Abondio, che per ordine di s.
Pietro risanò una fanciulla paraH-
tica, il cui antico altare ove si
•venerava il suo corpo, servi per
luogo ai sepolcri di Leone X e
Pio IV, poi trasferiti altrove. Lo
stesso Torrigio assicura, che in un
istroraento fatto a tempo di Benedetto
IX del io33 si legge: Man-
sionarius sanetae Crucis^ cioè, come
pare, di un antichissimo oratòrio
COSI chiamalo, del quale fa raen-
^
MAN
zione anche Pietro Mallio. Noleremo
che parlando il Martorelli delle due
diverse classi de' mansionari, in cui
specialmente si distinguevano nella
basilica vaticana, egli li chiama
Mansionari de^canonici e Mansionari
dell'olio, come rilevasi da un
monumento scritto nel i35o, ed
esistente nell'archivio della basilica.
Dice ancora il Torrigio che i man-
sionari, formando scuola e collegio
della confessione di s. Pietro, erano
persone ecclesiastiche, beneficiati
della basilica, non canonici. Ta-
le carico davasi dai Pontefici a chi
più loro piaceva, laonde s. Leone
IX lo diede al cardinal Ildebrando
poi s. Gregorio VII; Bonifacio
Vili a Pietro suo cappellano; Gio-
vanni XXII ad Angelo vescovo di
Viterbo e poi a Filippo canonico
di s. Pietro, e dopo questi a Gio-
vanni Vinzola; Benedetto XII al
rettore della chiesa di Perinaco ;
Clemente VI a Giovanni da To-
di canonico di s. Pietro ; Innocen-
zo VI a Bartolomeo Ruano, e poi
a Giovanni Castellano, a cui suc-
cesse Paolo Scrofa no ; Alessandro
V a Giacomo de Tedellinis vicario
e canonico di s. Pietro ; Nicolò
V a Giambattista Mellino canonico
di s. Pietro poi cardinale ; Sisto
IV ad Antonio da Forlì chierico
di camera , il qual Papa stimando
essere piìi degno dare tal carico
ad alcun canonico della basilica. Io
concesse, come dicemmo, ad un ca-
nonico col titolo di altarista, per-
sona ragguardevole per virtù e
dottrina, e che fosse dignità.
Nelle Memorie sacre del Seve-
rano p. 22, si fa menzione de'chie-
rici mansionari della cappella del
Sudario, o della Beata Vergine in
Beronica, nella basilica vaticana,
custode o cappellano di quell'orato-