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i32 MAN sa in apparenza temporale, l pseudo filosofi confusero il possesso di molti beni coli* idea della ricchez* za, la quale è di colui solo che possedè assai di più de' suoi biso- gni ordinari e straordinari. Perciò ;spacciando la sognata ricchezza dei regolari, e facendola comparire la causa della povertà sofferta dai pò* poli , fu cosa agevole il persua- dere la plebe ed insinuare negli janimi di essa dell'odiosità contro ì regolari, e colla confusione d'idee contro i loro istituti. La Chiesa ro^ inana non mancò Subito condan^ nare que' libercoli insultanti col titolo di mani morte, in bene dei regolari e di tutti i luoghi piì , e di grado in grado gli altri in al- tre materie , che nacquero dal pri» «no errorg, e si appigliò ancora a que' provvedimenti, che stimò nelle circostanze i più opportuni. Non «mancarono belanti scrittori in di* tesa delle pretese mani morte, fra i quali citeremo il celebre p. Tommaso Mamachi domenicano : Del diritto libero della Chiesa di oc- {jjuistnre e possedere beni temporali 9i mobili che stabili^ contro gì* im- pugnatori dello stesso diritto, e specialmente contro l'autore del Ra- ^gionamento intorno ai beni tempo- fall posseduti dalle chiese, ec. stanifiato in Venezia nel 1766, Roma J769. Dell'opera del p. Anfossi domenicano^ e come il precedente maestro del sacro palazzo aposto- lico, ne facemmo menzione all'ar- ticolo Beni ecclesiastici. Di recente l'odierno vescovo di Bagnorea monsignor fr. Giovanni Ferrini minore osservante pubblicò : Calcolo ra" fonalo sulle ricchezze del clero cattolico. Orvieto 1842. Di questo argomento ne parliamo in diversi di'ticoh. MAN Si chiamò mano di giustizia una specie di scettro che si pone nella mano destra del re rivestito de' suoi ornamenti reali : questo bastone lungo un braccio circa, termina colla figura d' una mano lavorato sovente d' avorio. Questo ornamento del quale i re di Fran- cia si servirono principalmente nel- l'atto della loro coronazione e con- sagrazione, sembra essere stato sco- nosciuto durante le due prime di- nastie. La mano di giustizia tro- vasi per la prima volta nel sigillo di Ugo Capeto; ma dopo quell'e* poca non ricomparve più sino ai tempi di Luigi X, il quale in un ai suoi successori fino a Carlo Vi por- tarono quel bastone nella mano si- nistra , e nella destra il bastone reale. Si crede da alcuni che Car- lo VI sia stato il primo ad intro- durre r uso di portar lo scettro colla mano di giustizia. Enrico V re d'Inghilterra che intitolavasi pu* re re di Francia, fece rappresen- tare sui suoi sigilli due mani di giustizia, a fine d'indicare in que- sto modo la sua autorità sull'uno e sull'altro di que' due regni. Si osserva che la mano di giustizia non esiste sui sigilli e sulle altre rappresentazioni degl* imperatori di Germania, ma però trovasi sui monumenti dell* impero francese, forse perchè si volle mantenere ciò ch'era proprio degli antichi re di Fran- cia. Il sigillo di Guaimaro, principe di Salerno del secolo XI , lo rap- presenta in atto di tenere nella destra uno scettro che termina in un fiore di giglio, e di sollevare a grande altezza la sua mano si- nistra; ma un contro sigillo di quel principe porta una mano sola, probabilmente una mano di giu- stizia, della quale curvato vedesi e ,

MAN ripiegato ali* indentro il dito me- dio. All'articolo Guanto, veste del- la mano, parlammo del guanto guar- nito di ferro, parte dell'antica armatura ed emblema dì sovranità, chiamato pure mano di ferro e manopola. Nella descrizione delle sacre fun- rioni e de'rili si tratta delle diverse azioni delle mani e loro misteriosi significati , avendo il suo articolo la Lavanda delle mani, come il Bacio di mano nelle sacre ceremonie; ed il Carmeli trattò dell'u- so di baciare la mano per segno di riverenza, nella Storia de costumi sacri e profani^ t. II, p. 21 5. A quelli però che hanno l'uso di Anelli [Vedi) ecclesiastici e bene- detti, come Papa, cardinali, vesco- vi, abbati mitrati, protonotari apostolici ec, in vece della mano, mas- sime nelle sacre funzioni, gli si ba- cia l'anello. Il baciamano è considerato nella Scrittura sacra come un segno di adorazione. Il baciare della mano propria o d'altrui è un segno di riverenza. Questo segno di rispetto, quasi universalmen- te sparso per tutta la terra, è di origine assai remota. Si salutava ne' più antichi tempi il sole, la luna, le stelle, baciando la mano. Gli ebrei idolatri resero sì fatto onore all'idolo di Baal. I poveri fra i romani adoravano gli dei con semplici baciamani. Nella vita civile, baciar la mano è un muto segno di riconoscenza, di riconcilia- zione, di iispetto che si vuol testificare ai propri superiori. Priamo baciò la mano di Achille, quando egli volle ottenere il corpo di Ettore suo figlio. I tribuni romani, ì consoli, i dittatori offrivano la mano loro al bacio ; e quello che non era se non un uso di civiltà MAN i33 in que* tempi, divenne un dovere essenziale sotto gì' imperatori. I maggiorenti o grandi della corte baciavano la mano all' imperatore^ e i cortigiani di un ordine inferio- re piegavano il ginocchio, toccavano semplicemente e portavano su- bito la mano alla loro bocca. In appresso ognuno si contentò di sa- lutare il monarca da lungi, por- tando la sua mano alla bocca, come si usava quando si adoravano gli dei. In molte corti europee si bacia pur ancora la mano a' so- vrani, specialmente ne' gionai per- ciò detti di baciamano, anniversaii di nascita, di nome o di assunzione al trono, ec. ; gli africani conservano questo uso. I messicani salu- tarono Ferdinando Cortes toccando la terra colle loro mani e recan- dole poscia alla bocca loro. y. Gio. Battista Pacichelli , ChììvliUtrgia , sive de varia ac multipUci manus administratione^ Coloniae Agrippinae 1678. Picinelli , Mondo sinu bolico, nella voce Mano. Gio. Boni- facio, L'arte de' cenni ^ e. 27, delle mani, p. 272. Il Zaccaria nel t. Ili, p. 5io della Storia leti, d Italia discorro delle mani alzate ne'sepolcri scolpi- te, cosa dimostrino. Egli narra ave- re il p. Paciaudi in una Diatriba illustrato un monumento greco sepolcrale eretto a Demetrio, del qua- le tre cose si considerano, cioè lo due palme delle mani aperte che soprastano alle teste di due fi- gure, le figure stesse che stringon- si le mani, e la gi-eca iscrizione. E quanto alle mani, sospettava dapprima il p. Paciaudi, essersi quelle nel bassorilievo scolpite, o perdìo i viandanti alla veduta di esse pace a Demetrio pregassero, o perchè sapessero che 1' erede.

MAN<br />

ripiegato ali* indentro il <strong>di</strong>to me-<br />

<strong>di</strong>o. All'articolo Guanto, veste del-<br />

la mano, parlammo del guanto guar-<br />

nito <strong>di</strong> ferro, parte dell'antica armatura<br />

ed emblema dì sovranità,<br />

chiamato pure mano <strong>di</strong> ferro e<br />

manopola.<br />

Nella descrizione delle sacre fun-<br />

rioni e de'rili si tratta delle <strong>di</strong>verse<br />

azioni delle mani e loro misteriosi<br />

significati , avendo il suo articolo<br />

la Lavanda delle mani, come il<br />

Bacio <strong>di</strong> mano nelle sacre ceremonie;<br />

ed il Carmeli trattò dell'u-<br />

so <strong>di</strong> baciare la mano per segno<br />

<strong>di</strong> riverenza, nella Storia de costumi<br />

sacri e profani^ t. II, p. 21 5.<br />

A quelli però che hanno l'uso <strong>di</strong><br />

Anelli [Ve<strong>di</strong>) ecclesiastici e bene-<br />

detti, come Papa, car<strong>di</strong>nali, vesco-<br />

vi, abbati mitrati, protonotari apostolici<br />

ec, in vece della mano, mas-<br />

sime nelle sacre funzioni, gli si ba-<br />

cia l'anello. Il baciamano è considerato<br />

nella Scrittura sacra come<br />

un segno <strong>di</strong> adorazione. Il baciare<br />

della mano propria o d'altrui è<br />

un segno <strong>di</strong> riverenza. Questo segno<br />

<strong>di</strong> rispetto, quasi universalmen-<br />

te sparso per tutta la terra, è <strong>di</strong><br />

origine assai remota. Si salutava<br />

ne' più antichi tempi il sole, la<br />

luna, le stelle, baciando la mano.<br />

Gli ebrei idolatri resero sì fatto<br />

onore all'idolo <strong>di</strong> Baal. I poveri<br />

fra i romani adoravano gli dei con<br />

semplici baciamani. Nella vita civile,<br />

baciar la mano è un muto<br />

segno <strong>di</strong> riconoscenza, <strong>di</strong> riconcilia-<br />

zione, <strong>di</strong> iispetto che si vuol testificare<br />

ai propri superiori. Priamo<br />

baciò la mano <strong>di</strong> Achille, quando<br />

egli volle ottenere il corpo <strong>di</strong> Ettore<br />

suo figlio. I tribuni romani,<br />

ì consoli, i <strong>di</strong>ttatori offrivano la<br />

mano loro al bacio ; e quello che<br />

non era se non un uso <strong>di</strong> civiltà<br />

MAN i33<br />

in que* tempi, <strong>di</strong>venne un dovere<br />

essenziale sotto gì' imperatori. I<br />

maggiorenti o gran<strong>di</strong> della corte<br />

baciavano la mano all' imperatore^<br />

e i cortigiani <strong>di</strong> un or<strong>di</strong>ne inferio-<br />

re piegavano il ginocchio, toccavano<br />

semplicemente e portavano su-<br />

bito la mano alla loro bocca. In<br />

appresso ognuno si contentò <strong>di</strong> sa-<br />

lutare il monarca da lungi, por-<br />

tando la sua mano alla bocca, come<br />

si usava quando si adoravano<br />

gli dei. In molte corti europee si<br />

bacia pur ancora la mano a' so-<br />

vrani, specialmente ne' gionai per-<br />

ciò detti <strong>di</strong> baciamano, anniversaii<br />

<strong>di</strong> nascita, <strong>di</strong> nome o <strong>di</strong> assunzione<br />

al trono, ec. ; gli africani conservano<br />

questo uso. I messicani salu-<br />

tarono Fer<strong>di</strong>nando Cortes toccando<br />

la terra colle loro mani e recan-<br />

dole poscia alla bocca loro. y. Gio.<br />

Battista Pacichelli , ChììvliUtrgia ,<br />

sive de varia ac multipUci manus<br />

administratione^ Coloniae Agrippinae<br />

1678. Picinelli , Mondo sinu<br />

bolico, nella voce Mano. Gio. Boni-<br />

facio, L'arte de' cenni ^ e. 27, delle<br />

mani, p. 272.<br />

Il Zaccaria nel t. Ili, p. 5io<br />

della Storia leti, d Italia <strong>di</strong>scorro<br />

delle mani alzate ne'sepolcri scolpi-<br />

te, cosa <strong>di</strong>mostrino. Egli narra ave-<br />

re il p. Paciau<strong>di</strong> in una Diatriba<br />

illustrato un monumento greco sepolcrale<br />

eretto a Demetrio, del qua-<br />

le tre cose si considerano, cioè lo<br />

due palme delle mani aperte che<br />

soprastano alle teste <strong>di</strong> due fi-<br />

gure, le figure stesse che stringon-<br />

si le mani, e la gi-eca iscrizione.<br />

E quanto alle mani, sospettava<br />

dapprima il p. Paciau<strong>di</strong>, essersi<br />

quelle nel bassorilievo scolpite, o<br />

perdìo i viandanti alla veduta <strong>di</strong><br />

esse pace a Demetrio pregassero,<br />

o perchè sapessero che 1' erede.

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