Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 42.pdf - Bibliotheca ...
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112 MAN l'invocazione di s. Lorenzo vescovo della cillà , moderno edifizio. Il capitolo si compone di quattro di- gnità, la prima delle quali è l'arcidiacono, di dodici canonici com- prese le prebende teologale e peni- tenziaria, alcuni mansionari , preti e chierici addetti all' ufTìzialura della chiesa. Nella cattedrale "vi è il battisterio , si venerano diverse snere reliquie, tra le quali il brac- cio di s. Lorenzo vescovo si ponti- no, e la cura delle anime è affi- dala dal capitolo ad un canonico deputato. 11 palazzo arcivescovile è prossimo alla cattedrale. In Man- fredonia vi è un convento di religiosi ed un monastero, non che un ronservatorio di donzelle. Vi sono «liverse confraternite, l'ospedale, il monte di pietà ed il seminario. L'arcidiocesi si estende per circa trenta miglia, e comprende dodi- ci luoghi. Ogni nuovo arcivescovo amministratore di Viesti è tassato tie'libri della cancelleria apostolica in fiorini i33, corrispondenti al "valore di cinquemila ducati circa, che sono le rendite della mensa, moìiftae regni publicis adductis onerìbus. MANGELLI ORSI Paolo, Car- dinale. Paolo Orsi Ma ugelli patri- zio forlivese, di antichissima ed il- lustre famìglia assai chiara nelle patrie e nelle italiane istorie, nacque a' 3o ottobre 1762 dal conte Francesco e dalla contessa Antonia Severoli dì Faenza, cugina del venerando cardinal Gabriele Severoli che nel conclave del 1823 fu vi- cino ad essere esaitato al pontificato. Ebbe un fiatello di nome Vincenzo, che fu cavaliere di gra- zia dell'ordine gerosolimitano, e tre sorelle le quali vestirono l'abito re- ligioso di s. Francesco. Di anni M A N cinque perdette la madre e di diccisette il genitore. Poco dopo passò in Roma col fratello per attendere agli studi maggiori, avendo già appreso in patria i minori, sotto la direzione de' gesuiti. Dimorò così vari anni nell' alma città, in- dossando abito ecclesiastico, siccome allora costumavano i gentiluomini studenti, abitando in pensione nel monastero di s. Stefano del Cacco. Compiuto il corso degli studi in un a quelli della giurisprudenza, ripatriò dando saggi di lodevole condotta. Trovandosi solo padrone di discreta fortuna , per istruzione e diletto si recò a soggiornare in altre cospicue città d'Italia, ed in Venezia si trattenne più anni. Ammirando le doti che fregiavano la contessa Elisabetta Valmarana patrizia veneta, la sposò nel i8o4 e con essa poi si stabili in patria. Da tale matrimonio ebbe otto figli, quattro de'quali morirono in età infantile, uno chiamato Giuseppe di non comuni speranze, morì in Roma nel declinare del i83i nel- la florida età di ventidue anni, e tre sono tuttora viventi ; cioè Fran- cesco cameriere segreto soprannu- merario di spada e cappa di Gregorio XVI e del regnante Pio IX, Antonio consigliere della dire- zione generale del debito pubblico e consiglio di liquidazione, e Chia- ra. Il conte Paolo nel suo ritorno in Folli fu creduto abile dal governo francese alle supreme magi- strature, onde lo fece presidente dell'amministrazione dipartimentale del Rubicone per la repubblica italiana: in tal carica dovette assi- stere in Milano all' incoronazione in re d'Italia di Napoleone impe- ratore de' francesi. Successivamente fu membro del consiglio di pie-
MAN fòUura nello stesso dipartlmcnlo, nella quale per le sue cognizioni e rettitudine, più volto in assenza tlel prefetto ne funse le veci, e du- rò in tale impiego sino al termine del regno di l'Japoleone. Tuttavol- ta nel 1814, quando le truppe delle potenze alleate s' impadroni i-ono della Romagna, eziandio il conte a '3 gennaio presiedette alia reggenza austro-britanna ossia ita- liana indipendente, stanziata in Ra- venna, finche sciolta una tale rap- piesentanza in forza di convenzione militare stabilitasi fra i gover- ni austriaco e napoletano, tornò a*20 febbraio in Forlì a disimpe- gnavvi sotto il secondo di delti governi le funzioni di consigliere di prefettura. Si prudente era sta- ta sempre la sua condotta, che nel 29 luglio deiriste&so anno 18 i4, dal governo provvisorio austriaco fu nominato membro della com- missione governativa presieduta dal generale Stefanini e residente in Bologna , per le tre provincie di Bologna, Ferrara e Romagna, nel -, qual ufìizio durò fino ai 19 luglio 18 15, quando rimasta sciolta la commissione, e subentrata la dominazione pontifìcia provvisoria cominciò con lieto animo a consa- crare al suo principe naturale i suoi servigi, come membro della congregazione governativa di Romagna , sotto la presidenza del prelato Tiberio Pacca; ed in que- sta qualifica proseguì a tutto il settembre 18 16, nel qual giorno venne abolita per la cessazione del governo pontificio provvisorio ed istallazione dello stabile^ in virtù del notissimo motu-proprio di Pio VII de' 6 luglio detto anno. A'3i ottobre 1 8 1 7 restò vedovo della nobile consorte; quindi il dolore voi. itii. MAN ii3 dì siflhlfa penlita, ed alcuni inte- ressi di fe miglia, lo consigliarono a lasciar per qualche tempo la pa- tria e trasferirsi in Roma nel 1820, dopo di aver provveduto all' edu- cazione de' figli. Essendo in Roma, per incoraggimento del celebre cardinal Con- salvi segretario di slato , decise di porsi in prelatura e servire la santa Seóe nella gerarchia ecclesiastica. Nel dicembre 1820 Pio VU lo dichiarò suo cameriere d'onore in abito paonazzo, ed a'4 del se- guente gennaio prelato domestico, indi referendario delle due segna- ture. Nel marzo 182 1 il Papa lo spedi a Benevento per delegato, con amplissime facoltà per ristabi- lire in quella provincia l* ordine sconvolto per la rivoluzione acca- dutavi, e prima di recarvisi ricevette dal cardinal della Somaglia la prima tonsura. Nel 1822 tro- vandosi in Benevento, essendo va- cato per morte di monsignor Zinanni l'uditorato di rota per la provincia di Romagna, gli venne offerto competendogli per .diritto; ma egli preferendo la carriera governativa ed amministrativa, in cui avea lunga esperienza, e nella qua- le credeva poter meglio prestar r opera sua , rinunziò l'onorifico posto con singoiar disinteresse, ciò che gli procacciò non poca lode. Da Benevento nel luglio 1823 venne trasferito air altra delegazione apostolica di Civitavecchia, indi od un anno da Leone XII a quella di Ancona, ambedue luoghi impor- tanti pei loro porti di mare; e dal- la seconda nell'ottobre 1826 fu destinato alla delegazione di Perugia, sebbene non ebbe effetto. Dappoiché dovendo trattenersi in An- cona per attendervi il successo^'ej 8
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MAN<br />
fòUura nello stesso <strong>di</strong>partlmcnlo,<br />
nella quale per le sue cognizioni<br />
e rettitu<strong>di</strong>ne, più volto in assenza<br />
tlel prefetto ne funse le veci, e du-<br />
rò in tale impiego sino al termine<br />
del regno <strong>di</strong> l'Japoleone. Tuttavol-<br />
ta nel 1814, quando le truppe<br />
delle potenze alleate s' impadroni<br />
i-ono della Romagna, ezian<strong>di</strong>o il<br />
conte a '3 gennaio presiedette alia<br />
reggenza austro-britanna ossia ita-<br />
liana in<strong>di</strong>pendente, stanziata in Ra-<br />
venna, finche sciolta una tale rap-<br />
piesentanza in forza <strong>di</strong> convenzione<br />
militare stabilitasi fra i gover-<br />
ni austriaco e napoletano, tornò<br />
a*20 febbraio in Forlì a <strong>di</strong>simpe-<br />
gnavvi sotto il secondo <strong>di</strong> delti<br />
governi le funzioni <strong>di</strong> consigliere<br />
<strong>di</strong> prefettura. Si prudente era sta-<br />
ta sempre la sua condotta, che<br />
nel 29 luglio deiriste&so anno 18 i4,<br />
dal governo provvisorio austriaco<br />
fu nominato membro della com-<br />
missione governativa presieduta dal<br />
generale Stefanini e residente in<br />
Bologna , per le tre provincie <strong>di</strong><br />
Bologna, Ferrara e Romagna, nel<br />
-,<br />
qual ufìizio durò fino ai 19 luglio<br />
18 15, quando rimasta sciolta la<br />
commissione, e subentrata la dominazione<br />
pontifìcia provvisoria<br />
cominciò con lieto animo a consa-<br />
crare al suo principe naturale i<br />
suoi servigi, come membro della<br />
congregazione governativa <strong>di</strong> Romagna<br />
, sotto la presidenza del<br />
prelato Tiberio Pacca; ed in que-<br />
sta qualifica proseguì a tutto il<br />
settembre 18 16, nel qual giorno<br />
venne abolita per la cessazione del<br />
governo pontificio provvisorio ed<br />
istallazione dello stabile^ in virtù<br />
del notissimo motu-proprio <strong>di</strong> Pio<br />
VII de' 6 luglio detto anno. A'3i<br />
ottobre 1 8 1 7 restò vedovo della<br />
nobile consorte; quin<strong>di</strong> il dolore<br />
voi. itii.<br />
MAN ii3<br />
dì siflhlfa penlita, ed alcuni inte-<br />
ressi <strong>di</strong> fe miglia, lo consigliarono a<br />
lasciar per qualche tempo la pa-<br />
tria e trasferirsi in Roma nel 1820,<br />
dopo <strong>di</strong> aver provveduto all' edu-<br />
cazione de' figli.<br />
Essendo in Roma, per incoraggimento<br />
del celebre car<strong>di</strong>nal Con-<br />
salvi segretario <strong>di</strong> slato , decise <strong>di</strong><br />
porsi in prelatura e servire la<br />
santa Seóe nella gerarchia <strong>ecclesiastica</strong>.<br />
Nel <strong>di</strong>cembre 1820 Pio VU<br />
lo <strong>di</strong>chiarò suo cameriere d'onore<br />
in abito paonazzo, ed a'4 del se-<br />
guente gennaio prelato domestico,<br />
in<strong>di</strong> referendario delle due segna-<br />
ture. Nel marzo 182 1 il Papa lo<br />
spe<strong>di</strong> a Benevento per delegato,<br />
con amplissime facoltà per ristabi-<br />
lire in quella provincia l* or<strong>di</strong>ne<br />
sconvolto per la rivoluzione acca-<br />
dutavi, e prima <strong>di</strong> recarvisi ricevette<br />
dal car<strong>di</strong>nal della Somaglia<br />
la prima tonsura. Nel 1822 tro-<br />
vandosi in Benevento, essendo va-<br />
cato per morte <strong>di</strong> monsignor Zinanni<br />
l'u<strong>di</strong>torato <strong>di</strong> rota per la<br />
provincia <strong>di</strong> Romagna, gli venne<br />
offerto competendogli per .<strong>di</strong>ritto;<br />
ma egli preferendo la carriera governativa<br />
ed amministrativa, in cui<br />
avea lunga esperienza, e nella qua-<br />
le credeva poter meglio prestar<br />
r opera sua , rinunziò l'onorifico<br />
posto con singoiar <strong>di</strong>sinteresse, ciò<br />
che gli procacciò non poca lode.<br />
Da Benevento nel luglio 1823 venne<br />
trasferito air altra delegazione<br />
apostolica <strong>di</strong> Civitavecchia, in<strong>di</strong> od<br />
un anno da Leone XII a quella<br />
<strong>di</strong> Ancona, ambedue luoghi impor-<br />
tanti pei loro porti <strong>di</strong> mare; e dal-<br />
la seconda nell'ottobre 1826 fu<br />
destinato alla delegazione <strong>di</strong> Perugia,<br />
sebbene non ebbe effetto. Dappoiché<br />
dovendo trattenersi in An-<br />
cona per attendervi il successo^'ej<br />
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