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C on V - Rivista IDEA

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«In tutti i modi possibili. Fotografie<br />

in bianco e nero prima, videocassette,<br />

dvd poi. Mantenere questo<br />

capitale di immagini è un impegno.<br />

Ma è un patrim<strong>on</strong>io immenso. Du -<br />

rante i viaggi si c<strong>on</strong>osce realmente<br />

la gente, si parla, si chiacchiera,<br />

c<strong>on</strong> esempi di dignità assoluta. Ero<br />

c<strong>on</strong> un gruppo nelle z<strong>on</strong>e deserte<br />

dell’Africa centrale, era sera ed eravamo<br />

intorno al fuoco. All’im prov -<br />

viso arrivar<strong>on</strong>o dei turkana, popolazi<strong>on</strong>i<br />

che abitano al c<strong>on</strong>fine tra<br />

Kenya ed Etiopia, e ci chiesero un<br />

po’ d’acqua perché si preparavano,<br />

di notte c<strong>on</strong> il fresco, ad attraversare<br />

50 chilometri di deserto. Già al -<br />

la sec<strong>on</strong>da borraccia ci dissero che<br />

era sufficiente. Quelle popolazi<strong>on</strong>i<br />

c<strong>on</strong>osc<strong>on</strong>o il valore dell’acqua,<br />

sanno che è un bene prezioso: questo<br />

modo di rapportarsi c<strong>on</strong> l’ambiente<br />

noi l’abbiamo dimenticato».<br />

Quante lingue c<strong>on</strong>osce?<br />

«Oltre al greco e al latino, c<strong>on</strong>osco<br />

l’inglese, il francese, il tedesco, lo<br />

spagnolo, un po’ di russo, il portoghese<br />

e lo swahili, la lingua più im -<br />

portante per l’Africa. Purtroppo<br />

n<strong>on</strong> tutte bene. Mia moglie c<strong>on</strong>osce<br />

anche la lingua dei masai,<br />

popolo pastore del centro Africa:<br />

nel loro idioma n<strong>on</strong> c’è il futuro<br />

perché per loro n<strong>on</strong> esiste: viv<strong>on</strong>o<br />

il presente e n<strong>on</strong> pensano al domani.<br />

La lingua costituisce un mezzo<br />

molto interessante per c<strong>on</strong>oscere<br />

una popolazi<strong>on</strong>e».<br />

E poi ha un’altra passi<strong>on</strong>e...<br />

quel la per i soldatini.<br />

«Possiedo una delle più grandi collezi<strong>on</strong>i<br />

italiane di soldatini napole<strong>on</strong>ici.<br />

Oltre 1.600 soldatini, in<br />

piombo, antichi e moderni. Colle -<br />

zi<strong>on</strong>ati negli anni, acquistati nei<br />

mercatini e in giro per il m<strong>on</strong>do. In<br />

ultimo un’altra passi<strong>on</strong>e, quella<br />

per i libri: a casa ho 7.990 volumi,<br />

ma nessuno di natura giuridica:<br />

«In questo momento è difficilissimo far politica<br />

e, di c<strong>on</strong>seguenza, i politici n<strong>on</strong> acc<strong>on</strong>tentano.<br />

Soprattutto, la po litica è diventata un mestiere»<br />

l’abitudine giuridica n<strong>on</strong> deve<br />

entrare in casa!».<br />

Lei è anche un preparato osservatore<br />

del m<strong>on</strong>do politico. Una<br />

passi<strong>on</strong>e anche questa?<br />

«Ho cominciato a interessarmi di<br />

politica da giovane. S<strong>on</strong>o stato due<br />

anni a Roma come incaricato na -<br />

zi<strong>on</strong>ale degli studenti democristiani<br />

e, in quegli anni, la politica si<br />

studiava. Quella per la politica è u -<br />

na passi<strong>on</strong>e civica, anche se oggi ci<br />

s<strong>on</strong>o pochi motivi per innamorarsene.<br />

N<strong>on</strong>ostante ciò la politica ha<br />

comunque un suo fascino, perché<br />

f<strong>on</strong>da le basi nella storia e poi tutto<br />

passa tramite lei. Il periodo che<br />

stiamo vivendo è un momento di<br />

passaggio, in cui, forse, la democrazia<br />

tradizi<strong>on</strong>ale, quella che ci ha in -<br />

segnato la Rivoluzi<strong>on</strong>e francese,<br />

sta avviandosi alla fine. In questo<br />

momento è difficilissimo far politica<br />

e, di c<strong>on</strong>seguenza, i politici n<strong>on</strong><br />

acc<strong>on</strong>tentano e, soprattutto, la po -<br />

litica diventa un mestiere. Ma la<br />

politica, per sua natura, n<strong>on</strong> può e<br />

n<strong>on</strong> dev’essere un lavoro».<br />

Passiamo al suo ruolo di presidente<br />

dell’Atl. Come vede l'offerta<br />

turistica nel Cuneese?<br />

«Stiamo crescendo, le pers<strong>on</strong>e iniziano<br />

ad accorgersi del nostro territorio.<br />

Al di là di storia ed arte il<br />

primo motivo per cui si viene nel<br />

cuneese è la tranquillità. Per questo<br />

dobbiamo assolutamente c<strong>on</strong>servarla.<br />

Dobbiamo rispettare e<br />

saper “vendere” il nostro magnifico<br />

microcosmo soltanto a chi lo<br />

ama».<br />

UN CLUB RISERVATO AGLI AUTENTICI<br />

GIRAMONDO CHE NON SI FERMANO MAI<br />

L’avvocato cuneese fa parte del sodalizio planetario<br />

formato da chi è stato in almeno cinquanta Paesi<br />

Si chiama “Club internazi<strong>on</strong>ale<br />

dei gran di viaggiatori” e nasce<br />

dalla vo l<strong>on</strong>tà di un giornalista tu -<br />

nisino giram<strong>on</strong>do, Rached Tri -<br />

meche, che nel 1982 ebbe l’idea<br />

di riunire in un sodalizio internazi<strong>on</strong>ale<br />

tutte le pers<strong>on</strong>e che<br />

amano viaggiare, sia per lavoro<br />

che per piacere, oltre qualsiasi<br />

barriera. L’iniziativa ebbe successo<br />

e oggi i membri del “Club<br />

internazi<strong>on</strong>ale dei grandi viaggiatori”<br />

s<strong>on</strong>o diverse migliaia, diffusi in oltre 167 Paesi del m<strong>on</strong>do.<br />

Per farne parte bisogna avere visitato almeno cinquanta Paesi<br />

(e aver sostato in ognuno almeno per tre giorni).<br />

Scopo dell’associazi<strong>on</strong>e? La risposta è nello slogan, che dice:<br />

“Paix dans le m<strong>on</strong>de-Peace in the world”.<br />

«C<strong>on</strong>tribuire alla c<strong>on</strong>oscenza del pianeta, dei diversi Paesi e<br />

delle diverse culture, è un modo per favorire la realizzazi<strong>on</strong>e<br />

dell’eterno sogno umano: la pace nel m<strong>on</strong>do», così si presenta<br />

l’associazi<strong>on</strong>e sul sito ufficiale.<br />

Il sodalizio persegue questo scopo facilitando i rapporti di amicizia<br />

fra i suoi aderenti, gli scambi di informazi<strong>on</strong>i e gli inc<strong>on</strong>tri<br />

tra i viaggiatori e, soprattutto, diff<strong>on</strong>dendo un’idea del viaggio<br />

inteso come momento aggregante fra gli uomini, in un’epoca in<br />

cui viaggiare è ormai un passatempo fin troppo facile e superficialmente<br />

vissuto.<br />

Gianni Vercellotti (foto in alto, ritratto in Africa) è uno dei soci<br />

dell’esclusivo club e ha ancora una lunga lista di luoghi da visitare:<br />

«Ho visto tanti Paesi, è vero,<br />

ma... n<strong>on</strong> tantissimi. Un luogo<br />

Finora<br />

Vercellotti ha visitato<br />

ben 145 Paesi del pianeta,<br />

effettuando quindi moltissimi<br />

viaggi, spesso c<strong>on</strong> impegnative<br />

spedizi<strong>on</strong>i, come quella in Nuova<br />

Guinea, Tibet e Sudamerica.<br />

Il sito del “Club dei grandi<br />

viaggiatori” gli dedica<br />

una pagina.<br />

che mi manca? Ad esempio<br />

l’isola di Sant’E lena, ma<br />

al momento n<strong>on</strong> è facile<br />

arrivarci: ess endo<br />

senza aeroporto, è u -<br />

no dei luoghi più isolati<br />

al m<strong>on</strong>do. Ma nel<br />

2012 do vrebbe finalmente<br />

es se re pr<strong>on</strong>to<br />

l’ae roporto dell’isola, e<br />

al lora do vrò affrettarmi...».<br />

14 luglio 2011 Ü 25

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