C on V - Rivista IDEA

Ilaria Blangetti
Viaggi, cultura, politica e
turismo. Gianni Ver -
cel lotti, professione
av vocato, è il presidente
dell’Atl del cuneese ed è, innanzitutto,
un vero viaggiatore. Un
uomo dai molteplici interessi che,
come scherza lui stesso, «ha lavorato
per viaggiare».
Lei ha compiuto innumerevoli
viaggi, spesso vere e proprie
spe dizioni. Com’è nata e, soprattutto,
cresciuta tale passione?
«È nata negli anni in cui viaggiare
era una cosa anomala. Quando ero
liceale abbiamo fatto una gita a
Monaco di Baviera scoprendo una
Germania che ci ha stupito. La passione
per il viaggio nacque in quel
momento: essere in un luogo di -
verso, cimentarsi con la lingua
straniera, conoscere cibo, cultura,
modi di vita diversi. E poi, si sa,
l’appetito vien mangiando... ed è
cresciuta la voglia di conoscere
non solo l’Europa. Così è iniziata la
curiosità verso il mondo e i viaggi
successivi: uno, due, tre all’anno.
Nel 1965 sono stato in India, e poi
l'ho rivista per dodici volte. In
seguito è arrivata una serie di viaggi
che si sono trasformati in vere e
proprie spedizioni. Ho fatto parte
di una delle prime spedizioni italiane
in Nuova Guinea, navigando
per 700 chilometri il fiume Sepik.
E poi sono stato nel deserto del
Sahara, in viaggi che in quegli anni
VERCELLOTTI:
«VIAGGIO (TANTO)
PER ISTRUIRMI»
Il Presidente dell’Atl (che è anche uno dei
maggiori collezionisti di soldatini napoleonici)
ha visitato (quasi) ogni angolo del pianeta
si compivano solo con l’aiuto della
bussola, visitando la Mauritania,
do ve abbiamo percorso 700 chilometri
fuori dalle piste, e poi il Mali,
l’Algeria e il Sudan. Il viaggio è
arricchimento, sotto tutti i profili».
La passione per l’Africa...
«Sì, prima qualche breve viaggio,
dopo le spedizioni nel Sahara, poi
Congo, Ruanda, Burundi, Kenya e
i grandi laghi del continente».
Un luogo che ha più a cuore?
«Come bellezza e varietà di am -
bienti il Kenya, come avventura il
Congo. Non dimenticherò mai la
foresta dell’Ituri, dove vivono i pi -
gmei e i gorilla. Ma il fiume Congo,
di per sé, è un’avventura sotto ogni
aspetto. L’Africa ti coinvolge in
modo grandioso. Ma sono stato an -
che nove volte in Cina: ci sono
24 á 14 luglio 2011 á il piacere di conoscere popoli e culture diverse
Paesi che non si possono conoscere
con i viaggi “normali”, con gli itinerari
da trasferta organizzata».
Il viaggio, quindi, come arricchimento
personale e culturale.
«Noi conosciamo la storia come ce
la insegna l’occidente e non sempre
è una ricostruzione esatta. È
necessario conoscere la storia vera,
non quella raccontata o abbreviata...
e quale modo migliorare di studiare
e conoscere i Paesi da vicino,
se non il viaggio? La storia va vi -
sta nei suoi secoli e luoghi e non
nelle notizie di cronaca che conosciamo
oggi. Si viaggia studiando.
Il viaggio non è mai puro piacere,
dev’essere anche preparazione
culturale e conoscenza».
Lei come ha documentato questi
suoi innumerevoli viaggi?
Gianni Vercellotti, avvocato
di grido in Cuneo, attento
osservatore politico e presidente
dell’Atl basata nel capoluogo,
ritratto nel suo studio.
Le altre immagini lo mostrano
durante alcuni dei suoi
viaggi, in particolare in Africa
e in Cina. Ma è stato anche,
ad esempio, dodici volte
in India. Fra le mete che
gli mancano figura l’isola
di Sant’Elena, dove fu esiliato
e morì Napoleone Bonaparte.
Ma con ogni probabilità
nel 2012 colmerà la lacuna!