C on V - Rivista IDEA
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LA GRANDA È PRIMA IN PIEMONTE PER QUALITÀ DELLA VITA<br />
Migliora il già ottimo risultato dell’indagine Ires per il 2009: «Il risultato n<strong>on</strong> arriva<br />
per caso, ma è diretta c<strong>on</strong>seguenza di cittadini lavoratori e accorti risparmiatori»<br />
Uno studio dell’Ires (l’Istituto di ricerca della Regi<strong>on</strong>e) su qualità della vita e benessere ec<strong>on</strong>omico<br />
vede di nuovo la provincia di Cuneo uscire a testa alta: la Granda è prima fra le otto province<br />
piem<strong>on</strong>tesi, incrementando il già brillante risultato ottenuto nel 2009. I circa settanta<br />
indicatori presi a riferimento n<strong>on</strong> denotano solo lo stato di salute ec<strong>on</strong>omico, ma diping<strong>on</strong>o il<br />
territorio cuneese quale isola felice anche per determinati indicatori di carattere sociale.<br />
In Granda la qualità della vita è elevata, la disoccupazi<strong>on</strong>e è bassa, le attività ec<strong>on</strong>omiche<br />
hanno accusato il colpo della crisi, ma s<strong>on</strong>o pr<strong>on</strong>te a ripartire, specie le piccole e le medie<br />
imprese, c<strong>on</strong> una particolare tenuta registrata dai settori agricolo e alimentare. Va molto bene<br />
anche l’export. Claudio Sacchetto ha commentato: «Lo studio dell’Ires evidenzia qualità della<br />
vita e tenuta dell’ec<strong>on</strong>omia n<strong>on</strong>ostante il periodo difficile. L’attuale situazi<strong>on</strong>e in Granda n<strong>on</strong> è<br />
frutto del caso, ma risultato di due fattori: in primo luogo una politica moderata di amministrazi<strong>on</strong>e<br />
e gesti<strong>on</strong>e delle risorse che n<strong>on</strong> ha lasciato spazio a estremismi, come invece è avvenuto<br />
in altre aree, anche del Piem<strong>on</strong>te. Ciò ha permesso il raggiungimento di un benessere diffuso.<br />
In sec<strong>on</strong>do luogo va evidenziata la storica oculata gesti<strong>on</strong>e del patrim<strong>on</strong>io propria dei cuneesi.<br />
Lo studio porta alla luce i dati inerenti ai “giudiziosi” risparmi della popolazi<strong>on</strong>e in Granda. Se<br />
la provincia di Cuneo sta superando la crisi, anche se n<strong>on</strong> senza difficoltà, gran parte del merito<br />
va ric<strong>on</strong>osciuto ai suoi abitanti, lavoratori e risparmiatori».<br />
18 á 14 luglio 2011 á l’intervista<br />
danni si potrebbero evitare se<br />
nelle sedi decisi<strong>on</strong>ali comunitarie<br />
le pratiche fossero seguite c<strong>on</strong><br />
maggiore dedizi<strong>on</strong>e. La Francia, la<br />
Germania, e al suo interno i singoli<br />
Land come la Baviera, e altri Paesi<br />
partecipano fin dall’inizio alla formulazi<strong>on</strong>e<br />
dei Pac e delle altre<br />
direttive, quindi influenzano la<br />
stesura delle bozze in base alla<br />
rispettive esigenze. Noi in genere<br />
Qui sopra: Claudio Sacchetto durante la presentazi<strong>on</strong>e<br />
della presenza del Piem<strong>on</strong>te a “Tuttofood” di Milano, la fiera<br />
del business agroalimentare svoltasi a maggio c<strong>on</strong> grande<br />
successo. Alla sua destra, l’assessore regi<strong>on</strong>ale lombardo<br />
all’agricoltura, Giulio De Capitani. Nella foto accanto: Sacchetto<br />
a Bra c<strong>on</strong> il sindaco, Bruna Sibille, la presidente della Provincia,<br />
Gianna Gancia, l’assessore provinciale Roberto Russo (anche<br />
lui braidese), il c<strong>on</strong>sigliere regi<strong>on</strong>ale Federico Gregorio<br />
e il c<strong>on</strong>sigliere comunale Valter Bergesio in occasi<strong>on</strong>e<br />
della degustazi<strong>on</strong>e pubblica di verdure locali organizzata per<br />
c<strong>on</strong>trastare l’assurdo allarmismo sul “batterio killer” scoperto<br />
in Germania e irresp<strong>on</strong>sabilmente divulgato dai mass media<br />
interveniamo quando le bozze<br />
s<strong>on</strong>o ormai scritte e a quel punto è<br />
assai difficile ottenere delle modifiche<br />
a nostro favore. La scarsa<br />
attenzi<strong>on</strong>e al m<strong>on</strong>do agricolo è<br />
una costante degli ultimi anni. Può<br />
sembrare una bestemmia, detta da<br />
un leghista, ma durante la prima<br />
Repubblica l’approccio era ben<br />
diverso, nel senso di migliore, e<br />
ministri come Giovanni Marcora<br />
lasciar<strong>on</strong>o un segno davvero positivo.<br />
Ma guardiamo all’odierna<br />
vicina Francia: ai ministri dell’agricoltura<br />
capita di diventare presidenti<br />
della Repubblica, come<br />
accadde per Jacques Chirac: ciò<br />
testim<strong>on</strong>ia che la cura riservata al<br />
settore è ben più assidua di quella<br />
impiegata qui da noi. La Lega nord,<br />
c<strong>on</strong> Luca Zaia, ha iniziato a cam-<br />
biare l’atteggiamento governativo».<br />
Quali s<strong>on</strong>o le c<strong>on</strong>dizi<strong>on</strong>i dell’agricoltura<br />
piem<strong>on</strong>tese?<br />
«Direi bu<strong>on</strong>e nel complesso, anche<br />
se in alcuni comparti la crisi, la globalizzazi<strong>on</strong>e<br />
e lo strapotere della<br />
grande distribuzi<strong>on</strong>e hanno compromesso<br />
la redditività delle imprese.<br />
Le quali s<strong>on</strong>o circa 63 mila,<br />
mentre la Lombardia ne c<strong>on</strong>ta poco<br />
più della metà. Il c<strong>on</strong>fr<strong>on</strong>to fra le<br />
due regi<strong>on</strong>i testim<strong>on</strong>ia come da noi<br />
il frazi<strong>on</strong>amento sia eccessivo, ma<br />
c<strong>on</strong>to sul fatto che il discreto numero<br />
di giovani agricoltori piem<strong>on</strong>tesi,<br />
proseguendo il ricambio generazi<strong>on</strong>ale,<br />
determini una ristrutturazi<strong>on</strong>e<br />
capace di dare più competitività.<br />
Ancora guardando alla Lombardia,<br />
emerge, invece, un punto a favore<br />
del Piem<strong>on</strong>te: trattando c<strong>on</strong> la grande<br />
distribuzi<strong>on</strong>e per arrivare alla<br />
firma dell’accordo sul prezzo del<br />
latte indicizzato (c<strong>on</strong> un parametro<br />
che lo lega ai costi aziendali), un<br />
patto che al momento rappresenta<br />
un unicum per l’Italia di cui s<strong>on</strong>o<br />
fiero, ci è stato detto che i prodotti<br />
piem<strong>on</strong>tesi si “vend<strong>on</strong>o” meglio<br />
perché a essi è associato il c<strong>on</strong>cetto<br />
di qualità e di eccellenza. Le Dop,<br />
Igt, Doc e Docg che abbiamo lo c<strong>on</strong>fermano.<br />
È la strada da seguire. La<br />
Regi<strong>on</strong>e lo fa e, ad esempio, sta<br />
lavorando a un progetto per la promozi<strong>on</strong>e<br />
della carne piem<strong>on</strong>tese da<br />
un mili<strong>on</strong>e di euro».