Seminari di Ematologia Oncologica - Società Italiana di Ematologia
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nei tassi <strong>di</strong> guarigione dopo chemioterapia, e nella<br />
potenziale responsività a target therapies.<br />
Per definire l’eterogeneità istogenetica del DLBCL,<br />
è stato utilizzato lo stu<strong>di</strong>o del profilo <strong>di</strong> espressione<br />
genica (GEP). Tale approccio ha permesso<br />
<strong>di</strong> sud<strong>di</strong>videre i DLBCL in due sottogruppi principali:<br />
germinal center B-like (GCB-like), a in<strong>di</strong>care<br />
un’origine dal centro germinativo, e activated<br />
B cell-like (ABC-like) a in<strong>di</strong>care un’origine da linfociti<br />
post-centro germinativo (7, 8). Il sottogruppo<br />
GCB-like si caratterizza per elevati livelli <strong>di</strong><br />
espressione <strong>di</strong> LMO2, BCL6, CD10, CD38 e Amyb,<br />
tutti marcatori tipici delle cellule del centro<br />
germinativo (4, 7). Nel sottogruppo ABC-like, si<br />
ritrova invece principalmente l’espressione <strong>di</strong><br />
XBP1 (regolatore della secrezione immunoglobulinica)<br />
(9, 10) FLIP, e BCL2. L’attivazione costitutiva<br />
della via <strong>di</strong> NF-κB induce i linfomi ABC-like<br />
ad esprimere il fattore <strong>di</strong> trascrizione IRF4<br />
(MUM1/LSIRF), e questo potrebbe indurne, almeno<br />
parzialmente, la <strong>di</strong>fferenziazione immunoblastica<br />
(11, 12).<br />
È importante osservare, comunque, che i linfomi<br />
ABC-like frequentemente acquisiscono lesioni<br />
genetiche che inattivano BLIMP-1, bloccando così<br />
la <strong>di</strong>fferenziazione del clone neoplastico a plasmacellula<br />
(7, 14-18).<br />
Altri stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> gene expression profiling hanno sud<strong>di</strong>viso<br />
i DLBCL secondo altri profili <strong>di</strong> espressione<br />
genica delineando tre gruppi <strong>di</strong>stinti:<br />
1. Oxidative phosphorylation (Ox Phos);<br />
2. B-cell receptor/proliferation (BCR);<br />
3. Host Response (HR) (19).<br />
Il primo gruppo presenta aumentati livelli <strong>di</strong><br />
espressione <strong>di</strong> geni associati alla fosforilazione<br />
ossidativa, alla funzione mitocondriale, ed al trasporto<br />
degli elettroni (19). Si tratta principalmente<br />
<strong>di</strong> DLBCL caratterizzati da lesioni genetiche<br />
coinvolgenti i membri della famiglia <strong>di</strong> BCL2. Il<br />
secondo gruppo, presenta invece un’aumentata<br />
espressione <strong>di</strong> geni coinvolti nel signaling del<br />
recettore delle cellule B, nella proliferazione e replicazione<br />
cellulare, nel riparo del DNA e coinvolge<br />
anche fattori <strong>di</strong> trascrizione specifici della cellula<br />
B, tra cui BCL-6 (19).<br />
In ultimo, il sottogruppo HR presenta un’elevata<br />
espressione <strong>di</strong> geni associati ai pathways delle cellule<br />
T e geni correlati alla risposta immune/infiammatoria<br />
(19).<br />
Meccanismi patogenetici<br />
Meccanismi <strong>di</strong> lesione molecolare<br />
Durante la normale maturazione dei linfociti B, due<br />
<strong>di</strong>stinte mo<strong>di</strong>ficazioni del DNA alterano il recettore<br />
delle cellule B: l’ipermutazione somatica e la<br />
class switch recombination. Entrambi questi<br />
meccanismi richiedono l’intervento dell’enzima<br />
activation-induced cyti<strong>di</strong>ne deaminase (AID) (20).<br />
La class switch recombination cambia la classe<br />
della catena pesante delle immunoglobuline da<br />
IgM a IgG, IgA o IgE, mentre l’ipermutazione<br />
somatica agisce mo<strong>di</strong>ficando la regione variabile<br />
delle immunoglobuline, creando una popolazione<br />
<strong>di</strong> cellule B con affinità aumentata (o ridotta)<br />
per un particolare antigene. Queste mo<strong>di</strong>ficazioni<br />
genetiche sono essenziali per una risposta<br />
immune normale, ma sono anche una fonte <strong>di</strong><br />
danno al DNA che può <strong>di</strong>ventare patologico, o<br />
meglio patogenetico, nei linfomi.<br />
L’enzima AID gioca numerosi ruoli nella linfomagenesi.<br />
È stato ben <strong>di</strong>mostrato in modelli murini<br />
che lo sviluppo del DLBCL richiede AID (21), e<br />
d’altra parte la sovraespressione <strong>di</strong> AID è all’origine<br />
dello sviluppo <strong>di</strong> linfomi a cellule B in modelli<br />
transgenici (22-25). I DLBCL accumulano mutazioni<br />
AID-<strong>di</strong>pendenti in molti geni, inclusi gli oncogeni<br />
c-MYC, RhoH/TTF, PAX5, e PIM1 (26).<br />
Queste mutazioni possono accumularsi per un<br />
<strong>di</strong>fetto nel meccanismo <strong>di</strong> riparazione del danno<br />
al DNA e/o per selezione <strong>di</strong> cellule che portano<br />
mutazioni oncogenetiche (24).<br />
La class switch recombination, che è me<strong>di</strong>ata da<br />
AID, introduce rotture della doppia elica del DNA<br />
nelle regioni <strong>di</strong> ricombinazione dei geni che co<strong>di</strong>ficano<br />
per le catene pesanti delle immunoglobuline.<br />
Queste, quin<strong>di</strong>, possono determinare traslocazioni<br />
con il gene c-MYC e rotture all’interno del locus<br />
c-MYC (27-32).Il sottotipo ABC-like <strong>di</strong> DLBCL non<br />
solo ha livelli estremamente elevati <strong>di</strong> AID, ma<br />
subisce anche una class switch recombination<br />
aberrante in cui le regioni <strong>di</strong> ricombinazione dei<br />
geni co<strong>di</strong>ficanti per le catene pesanti delle immunoglobuline<br />
sostengono delezioni, inserzioni, e<br />
mutazioni senza partecipare ad un evento <strong>di</strong> class<br />
switch fisiologico (31).<br />
I normali meccanismi della ricombinazione VDJ<br />
delle catene immunoglobuliniche, della ipermutazione<br />
somatica, e della class switch recombination<br />
possono alterare il genoma dei linfomi, cre-<br />
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