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Seminari di Ematologia Oncologica - Società Italiana di Ematologia

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ti nel 45% dei casi, una percentuale nettamente<br />

superiore alla me<strong>di</strong>a dei linfomi non-Hodgkin;<br />

talvolta si possono associare eosinofilia, prurito<br />

e più raramente una sindrome emofagocitica (29,<br />

30). Il 65% dei pazienti si presenta già in sta<strong>di</strong>o<br />

avanzato <strong>di</strong> malattia con infiltrati nel midollo<br />

osseo, fegato, milza e in altre se<strong>di</strong> extranodali.<br />

Talvolta è possibile riscontrare cellule blastiche<br />

anche nel sangue periferico, anche se la presentazione<br />

leucemica è un evento raro. Le se<strong>di</strong> extranodali<br />

più frequentemente coinvolte sono la cute<br />

e il tratto gastrointestinale (5, 31). Dal punto <strong>di</strong><br />

vista istologico, gli infiltrati sono <strong>di</strong>ffusi o paracorticali<br />

con sovvertimento della normale architettura<br />

del linfonodo stesso (1, 5). Le caratteristiche<br />

citologiche sono variabili, da quadri polimorfi<br />

a quadri monomorfi. Caratteristiche morfologiche<br />

frequenti sono la presenza <strong>di</strong> cellule <strong>di</strong><br />

me<strong>di</strong>a/grossa taglia, con citoplasma chiaro,<br />

nucleo irregolare, nucleoli prominenti e molte figure<br />

mitotiche. Sono <strong>di</strong> frequente osservazione<br />

un’intensa vascolarizzazione e un background<br />

infiammatorio formato da eosinofili, linfociti, plasmacellule,<br />

gran<strong>di</strong> cellule B e clusters <strong>di</strong> istiociti<br />

epitelioi<strong>di</strong> (1, 5). Questi ultimi sono particolarmente<br />

numerosi nella variante linfoepitelioide (o<br />

linfoma <strong>di</strong> Lennert), che consiste <strong>di</strong> piccoli linfociti<br />

T citotossici, più spesso CD8 positivi (1, 5).<br />

È stata recentemente descritta anche la variante<br />

follicolare, nella quale le cellule neoplastiche<br />

infiltrano i follicoli linfonodali dando origine ad un<br />

pattern <strong>di</strong> crescita che ricorda un linfoma B follicolare.<br />

Per quanto riguarda invece le se<strong>di</strong> extranodali,<br />

a livello cutaneo le cellule linfomatose tendono<br />

ad infiltrare il derma e il tessuto sottocutaneo,<br />

dando origine a noduli che spesso vanno<br />

incontro ad ulcerazione; a livello splenico invece<br />

il pattern <strong>di</strong> crescita varia da noduli solitari o<br />

multipli a livello della polpa bianca ad un’infiltrazione<br />

predominante della polpa rossa (1, 5).<br />

I PTCL-NOS sono spesso caratterizzati da un<br />

fenotipo T aberrante con una ridotta espressione<br />

del CD5 e CD7 (1). Nella maggior parte dei casi,<br />

soprattutto nelle forme nodali, sono CD4+ CD8-<br />

(1, 5). La catena beta del T-cell receptor (TCR) ( F1)<br />

è espressa, a <strong>di</strong>fferenza dei linfomi a cellule T γδ<br />

e dei linfomi NK (1, 5). Il CD52 è assente nel 60%<br />

dei casi con meto<strong>di</strong>che immunoistochimiche su<br />

sezioni da materiale in paraffina, ma questo dato,<br />

Linfomi non Hodgkin T/NK<br />

che ha anche implicazioni terapeutiche vista la<br />

<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> alemtuzumab, un anticorpo monoclonale<br />

IgG1 umanizzato specifico per CD52, non<br />

è costante in <strong>di</strong>versi lavori. Con la citometria a flusso<br />

su materiale fresco infatti, la positività del CD52<br />

è stata riportata fino al 90-100% dei casi <strong>di</strong> PTCL-<br />

NOS (1, 32-34). Il CD30 può essere espresso,<br />

eccezionalmente con il CD15; ciononostante il<br />

profilo immunofenotipico globale e la morfologia<br />

consentono una <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziale dal Linfoma<br />

a gran<strong>di</strong> cellule T anaplastico e dal linfoma <strong>di</strong><br />

Hodgkin (1). L’in<strong>di</strong>ce proliferativo è spesso elevato<br />

con un’espressione <strong>di</strong> Ki67 superiore al 70%<br />

e quin<strong>di</strong> associato ad una prognosi più severa (1).<br />

Nella maggior parte dei casi il riarrangiamento delle<br />

sequenze geniche che sovrintendono alla produzione<br />

del TCR è clonale (1, 35). Il cariotipo è<br />

spesso complesso, con alterazioni <strong>di</strong>verse da<br />

quelle osservabili nei AITL e ALCL (1, 5). In particolare<br />

ad<strong>di</strong>zioni cromosomiche ricorrenti sono<br />

osservabili a carico dei cromosomi 7q (coinvolgendo<br />

le chinasi ciclino-<strong>di</strong>pendenti 6), 8q (coinvolgendo<br />

il gene MYC), 17q e 22q; mentre le delezioni<br />

sono osservabili a carico <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi cromosomi<br />

(1, 5). È stato riportato che delezioni del cromosoma<br />

5q, 10q e 12q sono associate ad una<br />

prognosi migliore (5, 36). Il virus <strong>di</strong> Epstein Barr<br />

è integrato nel genoma delle cellule neoplastiche<br />

solo raramente (1, 5).<br />

Anche gli stu<strong>di</strong> del profilo <strong>di</strong> espressione genica<br />

(GEP, gene expression profiling) hanno confermato<br />

l’eterogeneità della categoria PTCL, NOS (1,<br />

5). Rispetto ai linfociti T normali, i PTCL, NOS sono<br />

caratterizzati da una down-regolazione dell’espressione<br />

dei geni che regolano la proliferazione,<br />

l’apoptosi, l’adesione cellulare ed il rimodellamento<br />

della matrice extracellulare. L’overespressione<br />

del PDGFR- è stata identificata dagli<br />

stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> GEP e confermata da stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> immunoistochimica.<br />

Essa può rappresentare un target terapeutico<br />

per inibitori delle tirosinochinasi (1, 5). In<br />

effetti un recente stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fase II con dasatinib<br />

in pazienti con linfoma reci<strong>di</strong>vato o refrattario ha<br />

mostrato una sensibilità elettiva del farmaco nei<br />

linfomi T periferici rispetto ad altri istotipi (37).<br />

Alcuni lavori riportano che può esserci una upregolazione<br />

o una down-regolazione dei geni del<br />

pathway <strong>di</strong> NF-kB, con possibili <strong>di</strong>fferenze in termini<br />

<strong>di</strong> prognosi. In particolare sembra che bas-<br />

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