Seminari di Ematologia Oncologica - Società Italiana di Ematologia
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52 <strong>Seminari</strong> <strong>di</strong> <strong>Ematologia</strong> <strong>Oncologica</strong><br />
I pazienti con LBL sono comunemente sta<strong>di</strong>ati<br />
con il sistema <strong>di</strong> Ann Arbor utilizzato per gli altri<br />
LNH. Rispetto ad altri sistemi <strong>di</strong> sta<strong>di</strong>azione come<br />
quello proposto da Murphy (2) per i casi pe<strong>di</strong>atrici,<br />
la sta<strong>di</strong>azione <strong>di</strong> Ann Arbor sembra fornire<br />
nel paziente adulto le migliori informazioni ai fini<br />
prognostici. Lo sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> un paziente con LBL<br />
deve essere definito con un approccio classico,<br />
ovvero con esami <strong>di</strong> laboratorio, biopsia osteomidollare<br />
e TAC con mezzo <strong>di</strong> contrasto. Visto il<br />
frequente coinvolgimento del SNC è inoltre raccomandato<br />
lo stu<strong>di</strong>o ra<strong>di</strong>ologico dell’encefalo e<br />
l’esecuzione <strong>di</strong> un esame liquorale. L’esame<br />
liquorale, in particolare, deve essere sempre completato<br />
con analisi citologica e citofluorimetrica<br />
alla ricerca <strong>di</strong> piccole popolazioni linfocitarie clonali.<br />
Nonostante il LBL sia una neoplasia ad alta attività<br />
proliferativa e ad elevato metabolismo non vi<br />
sono attualmente dati sufficienti per suggerire <strong>di</strong><br />
utilizzare la PET con FDG anche in questa patologia,<br />
se non nell’ambito <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> controllati.<br />
n SOPRAVVIVENZA<br />
E FATTORI PROGNOSTICI<br />
Complessivamente con i trattamenti più moderni<br />
la sopravvivenza dei pazienti con LBL si attesta<br />
attorno al 50-60% a 5 anni (26, 27).<br />
Ad oggi non esiste un sistema <strong>di</strong> stratificazione prognostica<br />
specifica per i LBL anche se la possibilità<br />
<strong>di</strong> identificare correttamente il rischio in<strong>di</strong>viduale<br />
dei pazienti potrebbe avere importanti risvolti nell’impostazione<br />
del programma terapeutico.<br />
Fattori comunemente descritti come associati ad<br />
una prognosi più infausta sono l’età con un limite<br />
a 30 anni, la presenza <strong>di</strong> sta<strong>di</strong>o III-IV, l’interessamento<br />
midollare, il coinvolgimento del sistema<br />
nervoso centrale (SNC), la presentazione leucemica,<br />
la presenza <strong>di</strong> sintomi B e <strong>di</strong> valori elevati<br />
<strong>di</strong> LDH (25). Ulteriori fattori prognostici sfavorevoli<br />
sono rappresentati da un punteggio superiore<br />
a 2 dell’in<strong>di</strong>ce prognostico internazionale IPI e<br />
dal tempo impiegato per raggiungere una remissione<br />
completa.<br />
Gli stu<strong>di</strong> più recenti condotti su casistiche ampie<br />
e utilizzando trattamenti moderni hanno messo<br />
in <strong>di</strong>scussione il ruolo prognostico dei parame-<br />
tri clinici e demografici precedentemente descritti<br />
(26, 27). Anche lo stu<strong>di</strong>o europeo randomizzato<br />
sul trapianto <strong>di</strong> midollo non ha <strong>di</strong>mostrato<br />
l’esistenza <strong>di</strong> fattori pre<strong>di</strong>ttivi dell’outcome nel<br />
LBL dell’adulto, non confermando tra l’altro il<br />
ruolo prognostico dell’in<strong>di</strong>ce prognostico internazionale<br />
(IPI) (28).<br />
La definizione <strong>di</strong> categoria ad alto rischio che rimane<br />
<strong>di</strong> fondamentale importanza per impostare un<br />
programma <strong>di</strong> cura adeguato dovrà necessariamente<br />
integrare le attuali conoscenze cliniche con<br />
i più moderni dati biologici.<br />
Le maggiori novità sulla definizione della prognosi<br />
dei LBL sono attese dagli stu<strong>di</strong> sulla MRM. La<br />
presenza <strong>di</strong> riarrangiamento dei geni delle immunoglobuline<br />
o del T-cell receptor, o la presenza<br />
del cromosoma Ph offrono infatti strumenti molto<br />
importanti per poter definire con elevata sensibilità<br />
la qualità della risposta ai trattamenti e per<br />
poter monitorare l’andamento della malattia<br />
durante la fase <strong>di</strong> follow-up (29).<br />
Gli stu<strong>di</strong> sulla MRM riguardano soprattutto i casi<br />
<strong>di</strong> LLA pe<strong>di</strong>atrica e concordano nell’identificare<br />
l’ottenimento della risposta molecolare quale<br />
importante fattore prognostico in<strong>di</strong>pendente. In<br />
particolare in uno stu<strong>di</strong>o condotto dal gruppo<br />
GMALL i pazienti con MRM hanno fatto osservare<br />
un tempo me<strong>di</strong>ano alla reci<strong>di</strong>va <strong>di</strong> 9,5 mesi,<br />
mentre solo il 6% dei pazienti con negativizzazione<br />
della MRM sono reci<strong>di</strong>vati (30). I dati ottenuti<br />
per la LLA potrebbero essere estesi anche ai LBL<br />
tuttavia in questi casi è opportuno considerare la<br />
possibilità <strong>di</strong> false negatività legate alla potenziale<br />
assenza <strong>di</strong> infiltrato midollare.<br />
n TERAPIA NELL’ADULTO<br />
La rarità del LBL ha molto limitato lo stu<strong>di</strong>o della<br />
malattia e a tutt’oggi sono <strong>di</strong>sponibili solo poche<br />
pubblicazioni ed in genere riferite a pochi pazienti.<br />
In una serie iniziale <strong>di</strong> 95 pazienti riportati da<br />
Nathwani et al. (31), la sopravvivenza me<strong>di</strong>ana a<br />
lungo termine è stata <strong>di</strong> soli 17 mesi e solo il 15%<br />
dei pazienti erano vivi a 30 mesi.<br />
Tuttavia è necessario precisare che i giovani ed<br />
adulti trattati negli anni ’60 e fino agli anni ‘70 hanno<br />
ricevuto sicuramente trattamenti inadeguati. La<br />
chemioterapia (CT) cosiddetta ciclica, non inten-