Seminari di Ematologia Oncologica - Società Italiana di Ematologia
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nuclei più gran<strong>di</strong>, spesso convoluti, nucleoli prominenti,<br />
simili a quelli delle leucemie linfatiche acute<br />
<strong>di</strong> tipo L2: la presenza <strong>di</strong> una struttura cromatinica<br />
finemente <strong>di</strong>spersa è l’unico reperto che<br />
consenta <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere il linfoblasti <strong>di</strong> un LBL dalle<br />
cellule dei linfomi in<strong>di</strong>fferenziati non-Burkitt e<br />
da alcuni linfomi a gran<strong>di</strong> cellule B. La sub-classificazione<br />
morfologica dei LBL in sottotipi a<br />
nucleo convoluto, non convoluto, pleomorfo, non<br />
ha valore clinico. Negli organi infiltrati i linfoblasti<br />
appaiono uniformemente stipati. La struttura linfonodale<br />
è del tutto cancellata. Capsula e tessuti<br />
peri-linfonodali sono infiltrati e la presenza <strong>di</strong><br />
macrofagi può talora dar luogo ad immagini a cielo<br />
stellato. Nei linfoblasti si osserva intensa positività<br />
citoplasmatica granulare delle reazioni citochimiche<br />
per il PAS, l’ATPasi e la 5-nucleotidasi.<br />
Le reazioni per la fosfatasi acida e per le esterasi<br />
non specifiche sono quasi sempre negative, mai<br />
<strong>di</strong> tipo focale. La <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziale deve tenere<br />
presente la variante blastica del linfoma mantellare,<br />
le cui cellule tuttavia mostrano positività<br />
per la ciclina D1 e per la traslocazione cromosomica<br />
t(11;14) (1, 7).<br />
Il LBL è facilmente stu<strong>di</strong>abile con analisi citofluorimetrica<br />
<strong>di</strong> cellule in sospensione ottenibili dal<br />
sangue periferico o midollare e/o da tessuto. Una<br />
prima <strong>di</strong>stinzione deve essere posta tra LBL a cellule<br />
B o T(9). Le caratteristiche fenotipiche dei T-<br />
LBL sono più complesse rispetto alle forme B. In<br />
genere i pazienti con T-LBL esprimono TdT e CD7,<br />
quest’ultimo presente nel 95-100% dei casi, variabilmente<br />
associati con altri antigeni quali il CD2,<br />
CD1, CD3, CD4 a seconda della fase <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziazione<br />
cellulare. In una minoranza <strong>di</strong> casi è<br />
descritta l’espressione <strong>di</strong> CD10. L’espressione del<br />
CD7 è attualmente considerata un requisito<br />
essenziale per porre <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> T-LBL; tuttavia,<br />
poichè CD7 può essere espresso anche da alcuni<br />
casi <strong>di</strong> B-LBL/LLA e da alcune leucemie mieloi<strong>di</strong>,<br />
è necessario <strong>di</strong>mostrare una coespressione<br />
con altri marcatori T (CD2, CD3 e CD5). Altre<br />
molecole variabilmente espresse sono CD99 e<br />
CD34. Nel 29-48% dei casi vi è espressione<br />
nucleare <strong>di</strong> TAL-1 (10). Per il T-LBL esistono alcuni<br />
sottotipi fenotipici: la forma pre-T che rappresenta<br />
il 7% dei casi dell’adulto, la forma timica<br />
che costituisce il 13% circa dei casi ed è associata<br />
all’espressione <strong>di</strong> CD1a e la forma a cellu-<br />
Linfoma linfoblastico dell’adulto<br />
le T mature che rappresenta il 7% dei casi e presenta<br />
espressione <strong>di</strong> CD3. I T-LBL possono essere<br />
ulteriormente classificati in base alla tipologia<br />
<strong>di</strong> riarrangiamento del T-cell receptor.<br />
Tra i pochi casi a fenotipo B sono identificabili ulteriori<br />
sottotipi in analogia a quanto descritto per<br />
le B-LLA. La forma più frequente, <strong>di</strong>agnosticata<br />
nel 50% dei casi è il cosiddetto common-LBL,<br />
caratterizzato dall’espressione <strong>di</strong> TdT, CD19 e<br />
CD10. In una percentuale inferiore pari a circa<br />
l’11% la <strong>di</strong>agnosi è <strong>di</strong> pro-B-LBL (altrimenti<br />
descritto come pre-pre-B o early pre-B), in cui la<br />
trasformazione neoplastica avviene in una fase più<br />
precoce dell’ontogenesi linfocitaria, caratterizzata<br />
dalla presenza <strong>di</strong> riarrangiamento del gene delle<br />
catene pesanti delle immunoglobulina (IgH) ma<br />
dall’assenza <strong>di</strong> espressione <strong>di</strong> linea B; in questi<br />
casi è comunque presente l’espressione <strong>di</strong> TdT<br />
e <strong>di</strong> HLA-DR. La presenza <strong>di</strong> immunoglobuline<br />
citoplasmatiche in un paziente con caratteristiche<br />
<strong>di</strong> common-LBL identifica i rari casi <strong>di</strong> pre-B-LBL.<br />
In un 4% dei casi è possibile porre <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong><br />
LBL a cellule B mature, caratterizzato dall’espressione<br />
<strong>di</strong> TdT e <strong>di</strong> antigeni <strong>di</strong> superficie B maturi<br />
quali il CD19, CD20, CD22, e CD23; questo sottotipo<br />
in particolare corrisponde più frequentemente<br />
alla forma linfomatosa. Espressioni antigeniche<br />
aberranti sono infine descritte in una percentuale<br />
variabile dal 30 al 45% dei casi pe<strong>di</strong>atrici<br />
e, in misura minore, dell’adulto. Tra gli antigeni<br />
aberranti quelli mieloi<strong>di</strong> sono più frequenti<br />
degli antigeni della linea T.<br />
Nonostante siano state descritte numerose<br />
varianti fenotipiche sia per i T-LBL che per i B, non<br />
esistono attualmente dati che siano utilizzabili<br />
come fattore prognostico in termini <strong>di</strong> sopravvivenza.<br />
Si è solo osservato che più frequentemente<br />
i casi <strong>di</strong> T-LBL presentano fenotipi più maturi<br />
(corticali e midollari) rispetto alle forme T-ALL che<br />
sono più spesso pro-T e pre-T (11).<br />
n ANOMALIE GENETICHE<br />
E CARIOTIPICHE<br />
Sia nei LBL a cellule B che nelle forme T i geni<br />
delle immunoglobuline e del T-cell receptor (TCR)<br />
risultano riarrangiati e la presenza del riarrangiamento<br />
è documentabile con <strong>di</strong>verse meto<strong>di</strong>che<br />
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