Seminari di Ematologia Oncologica - Società Italiana di Ematologia
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Linfoma linfoblastico<br />
dell’adulto<br />
STEFANO LUMINARI1 , ALESSANDRA DONDI1 , GINO SANTINI2 1Dipartimento <strong>di</strong> Oncologia ed <strong>Ematologia</strong>, Università <strong>di</strong> Modena e Reggio Emilia;<br />
2Divisione <strong>di</strong> <strong>Ematologia</strong> <strong>Ematologia</strong> I, Azienda Ospedaliera San Martino, Genova<br />
n INTRODUZIONE<br />
Il linfoma linfoblastico (LBL) costituisce, insieme<br />
alla leucemia linfoblastica acuta (LLA), il gruppo<br />
dei linfomi/leucemie dei precursori linfocitari (1).<br />
Con il termine <strong>di</strong> LBL si fa generalmente riferimento<br />
a malattie con interessamento prevalente dei<br />
linfono<strong>di</strong>. La <strong>di</strong>stinzione tra LBL e LLA è puramente<br />
clinica, generalmente arbitraria e basata sulla<br />
percentuale dei blasti midollari che nel caso dei<br />
LBL non dovrebbe superare il 25% (2). Da un punto<br />
<strong>di</strong> vista istomorfologico invece il LBL non è<br />
<strong>di</strong>stinguibile dalla LLA e in entrambi i casi la malattia<br />
può originare da un precursore della linea cellulare<br />
T o B. Anche da un punto <strong>di</strong> vista terapeutico<br />
i trattamenti del LBL e della LLA sono simili,<br />
basati sull’utilizzo <strong>di</strong> trattamenti polichemioterapici<br />
sequenziali ed intensivi. Pur in assenza <strong>di</strong><br />
un razionale ben documentato sull’esistenza <strong>di</strong><br />
chiare <strong>di</strong>fferenze biologiche tra LBL e LLA esiste<br />
tuttavia un piccolo gruppo <strong>di</strong> pazienti con T-LBL,<br />
che peraltro rappresenta la maggioranza dei LBL,<br />
Parole chiave: linfoma linfoblastico, chemioterapia, linfoma<br />
dell’adulto, linfoma dei precursori<br />
In<strong>di</strong>rizzo per la corrispondenza<br />
Dr. Stefano Luminari<br />
Ricercatore Universitario, Oncologia me<strong>di</strong>ca<br />
Dipartimento <strong>di</strong> Oncologia ed <strong>Ematologia</strong><br />
Università <strong>di</strong> Modena e Reggio Emilia<br />
C/O Centro Oncologico Modenese<br />
Via del pozzo, 71 - 41124 Modena<br />
E-mail: sluminari@unimore.it<br />
per i quali si apprezzano maggiori <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong><br />
presentazione e <strong>di</strong> andamento clinico rispetto alla<br />
controparte leucemica e per i quali è più verosimile<br />
mantenere una <strong>di</strong>stinzione tra forma linfomatosa<br />
e leucemica.<br />
Il trattamento dei LBL non si <strong>di</strong>scosta molto da<br />
quello della LLA, e deve prevedere programmi <strong>di</strong><br />
chemioterapia intensificata <strong>di</strong>versi da quanto previsto<br />
per i linfomi non-Hodgkin (LNH) <strong>di</strong> tipo periferico.<br />
La risposta completa ai trattamenti iniziali<br />
è in genere buona aggirandosi attorno all’80-<br />
90%. Il problema maggiore della gestione <strong>di</strong> un<br />
paziente con LBL è tuttavia l’elevato rischio <strong>di</strong> reci<strong>di</strong>va<br />
che determina una sopravvivenza globale del<br />
50-60% a 5 anni <strong>di</strong> osservazione.<br />
Oggetto <strong>di</strong> questo lavoro <strong>di</strong> revisione è quello <strong>di</strong><br />
fornire un inquadramento generale dei LBL dell’adulto.<br />
Verranno descritti gli aspetti epidemiologici,<br />
biologici, clinici e le principali conoscenze<br />
sui trattamenti <strong>di</strong> questa rara patologia.<br />
n EPIDEMIOLOGIA<br />
Stefano Luminari<br />
Il LBL rappresenta una malattia molto rara nei soggetti<br />
adulti (con un’incidenza inferiore al 2% dei<br />
linfomi non-Hodgkin), e colpisce prevalentemente<br />
gli adolescenti e i giovani adulti <strong>di</strong> sesso<br />
maschile. L’incidenza <strong>di</strong> LBL/LLA presenta un<br />
andamento bimodale con un primo picco compreso<br />
tra i 2 e i 5 anni, in cui si registrano tra i 4<br />
e i 5 casi per 100.000 bambini ed un secondo picco<br />
che inizia dopo i 50 anni <strong>di</strong> età e raggiunge<br />
un tasso annuo <strong>di</strong> circa 2 casi per 100.000 per-<br />
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