Seminari di Ematologia Oncologica - Società Italiana di Ematologia
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40 <strong>Seminari</strong> <strong>di</strong> <strong>Ematologia</strong> <strong>Oncologica</strong><br />
c) gli inibitori della cascata <strong>di</strong> trasduzione del<br />
segnale del recettore delle cellule B (BCR),<br />
come l’enzastaurina (inibitore della PKCβ: proteina<br />
chinasi Cβ) (93) e il PCI-32765 (inibitore<br />
della Btk: tirosina chinasi <strong>di</strong> Bruton) (94);<br />
d) tra i nuovi anticorpi monoclonali sono interessanti<br />
i primi dati relativi al GA101, un anticorpo<br />
anti-CD20 umanizzato <strong>di</strong> seconda<br />
generazione (95) e dal blinatumomab, un anticorpo<br />
monoclonale bispecifico anti-<br />
CD19/anti-CD3, che agisce reclutando linfociti<br />
T citotossici sulla superficie delle cellule<br />
B <strong>di</strong> linfoma (BiTE: Bi-specific T-cell-engaging)<br />
(96, 97).<br />
n CONCLUSIONI<br />
La passata decade ha registrato considerevoli<br />
successi nel campo del MCL, legati ad una forte<br />
integrazione tra biologia, ricerca traslazionale<br />
e ricerca clinica.<br />
È stato possibile superare almeno in parte le problematiche<br />
relative alla rarità <strong>di</strong> questo tipo istologico,<br />
grazie allo sviluppo <strong>di</strong> fruttuose sinergie<br />
internazionali tra cui la più significativa è rappresentata<br />
dallo European Mantle Cell Lymphoma<br />
Network. I principali elementi <strong>di</strong> progresso possono<br />
essere così riassunti:<br />
a) sono stati chiariti alcuni aspetti essenziali della<br />
patogenesi molecolare <strong>di</strong> questa patologia<br />
(98);<br />
b) la miglior conoscenza biologica ha consentito<br />
<strong>di</strong> identificare alcune nuove molecole<br />
potenzialmente sfruttabili a livello clinico che<br />
sono attualmente oggetto <strong>di</strong> attiva sperimentazione<br />
e alcune delle quali sono già impiegate<br />
nella pratica clinica (77);<br />
c) sono stati sviluppati degli efficaci marcatori<br />
prognostici, in particolare lo score clinico MIPI<br />
e la valutazione della malattia minima residua<br />
in PCR, attualmente utilizzati nell’ambito <strong>di</strong><br />
svariati stu<strong>di</strong> clinici (34, 39, 40);<br />
d) sono state definite le strategie terapeutiche<br />
ottimali per la terapia <strong>di</strong> prima linea in particolare<br />
nel paziente giovane (71).<br />
Grazie a questi importanti successi la prognosi<br />
del MCL è decisamente migliorata negli ultimi<br />
anni (5). È importante notare che tale spinta pro-<br />
pulsiva non sembra essersi affatto esaurita: gli<br />
stu<strong>di</strong> attualmente in corso vedranno una sempre<br />
maggiore integrazione dei nuovi farmaci biologici<br />
nel contesto dei programmi terapeutici<br />
<strong>di</strong>sponibili e un sempre maggiore ricorso ad<br />
approcci risk-adapted. È quin<strong>di</strong> lecito attendersi<br />
un ulteriore significativo miglioramento della<br />
sopravvivenza globale sia nei soggetti giovani sia<br />
in quelli più anziani. Il più importante dei fattori<br />
capaci <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionare la velocità <strong>di</strong> questo processo<br />
in una patologia comunque non comune<br />
sarà la volontà degli onco-ematologi <strong>di</strong> inserire<br />
i pazienti con MCL all’interno <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> clinici controllati<br />
soprattutto <strong>di</strong> tipo multicentrico.<br />
Ringraziamenti:<br />
Gli autori ringraziano Antonella Fiorillo e la<br />
Dott.ssa Odetta Antico per il supporto segretariale<br />
e iconografico.<br />
n BIBLIOGRAFIA<br />
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