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relazione - Consiglio Ordine Avvocati di Salerno

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infatti specificato (Cass. Pen., sez. II, sent. 2204 del 1998) che tale circostanza aggravante<br />

non consiste, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quella prevista dall'art. 628, comma 3, n. 3, nell'appartenenza<br />

ad organizzazioni criminose <strong>di</strong> tipo mafioso, bensì nel solo fatto che la violenza o la<br />

minaccia assumano la veste propria della violenza o della minaccia mafiosa, quella cioè<br />

che deriva dalla prospettazione della provenienza da un tipo <strong>di</strong> sodalizio criminoso de<strong>di</strong>to<br />

a molteplici ed efferati delitti.<br />

10)U<strong>di</strong>enza del 08/04/2009<br />

<strong>di</strong>nanzi al Tribunale or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> <strong>Salerno</strong> - Sez. Riesame<br />

Proc. pen. R.G. 9935/08 P.M.- 2311/09 G.I.P.<br />

Indagati: S. A. + altri<br />

Tale proce<strong>di</strong>mento penale origina dalle denunce-querele sporte da numerosi titolari<br />

<strong>di</strong> esercizi commerciali ed imprese e<strong>di</strong>li con sede nel Comune <strong>di</strong> Scafati, nelle quali costoro<br />

rappresentavano <strong>di</strong> essere stati vittime <strong>di</strong> ripetuti tentativi <strong>di</strong> estorsione in un ristretto arco<br />

temporale da parte <strong>di</strong> soggetti, relativamente ai quali venivano forniti elementi utili ai fini<br />

dell'in<strong>di</strong>viduazione.<br />

A seguito <strong>di</strong> tali denunce la DDA <strong>di</strong> <strong>Salerno</strong> avviava una lunga e complessa indagine,<br />

volta ad in<strong>di</strong>viduare i colpevoli <strong>di</strong> tali episo<strong>di</strong> criminosi.<br />

Si giungeva, pertanto, in data 02/03/2009 al fermo <strong>di</strong> p.g. ad opera dei CC <strong>di</strong> Scafati nei<br />

confronti dell'o<strong>di</strong>erno impugnante, per i reati <strong>di</strong> cui agli artt. 416 bis c.p., 10-12 e 14 L.<br />

497/74 - art. 7 L. 203/91; artt. 56-629 c.p.; artt. 629 c.p. - 7 L. 203/91.<br />

Nella successiva u<strong>di</strong>enza <strong>di</strong> convalida della misura il Giu<strong>di</strong>ce per le Indagini Preliminari<br />

presso il Tribunale <strong>di</strong> Nocera Inferiore, pur non convalidando la pre-cautela in parola,<br />

ritenendo non sussistente il pericolo <strong>di</strong> fuga dell'indagato, emanava tuttavia<br />

contestualmente or<strong>di</strong>nanza <strong>di</strong> applicazione della misura cautelare della custo<strong>di</strong>a in<br />

carcere, ritenendo sussistenti i gravi in<strong>di</strong>zi <strong>di</strong> colpevolezza in or<strong>di</strong>ne ai reati contestati<br />

dall'organo dell'accusa e stante l'operatività, in materia <strong>di</strong> esigenze cautelari, dell'art. 275,<br />

co. 3, c.p.p. La prefata <strong>di</strong>sposizione stabilisce infatti un meccanismo <strong>di</strong> "agevolazione lato<br />

sensu probatoria" in materia <strong>di</strong> esigenze cautelari e <strong>di</strong> adeguatezza esclusiva della misura<br />

custo<strong>di</strong>ale <strong>di</strong> massimo rigore per i soggetti nei cui confronti sussistano gravi in<strong>di</strong>zi <strong>di</strong><br />

colpevolezza in or<strong>di</strong>ne ai delitti <strong>di</strong> cui all'art. 416 bis c.p., meccanismo che si traduce in una<br />

vera e propria presunzione <strong>di</strong> pericolosità sociale <strong>di</strong> tali soggetti, che può essere superata,

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