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CHI SPEGNE LA LUCE? - Il Resto

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Bitetto<br />

Intervista al candidato sindaco del Pdl<br />

Occhiogrosso: «Serve un nuovo patto<br />

comune-cittadini»<br />

[di Giuseppe Paccione]<br />

Stefano Occhiogrosso<br />

► Incontriamo il candidato sindaco<br />

del Pdl a Bitetto, nonché<br />

componente del coordinamento<br />

provinciale del Pdl barese, il dottore<br />

commercialista Stefano Occhiogrosso.<br />

Come ha iniziato l’attività politica?<br />

A Siena studiavo Scienze Economiche<br />

e Bancarie da fuori sede e partecipai<br />

a un movimento che rivendicava<br />

con forza i diritti degli studenti.<br />

Tra il mese di dicembre ‘89<br />

e la primavera del ‘90 le Università<br />

furono occupate dal movimento<br />

studentesco “La Pantera”. Partecipai<br />

attivamente all’incontro che<br />

si ebbe presso l’aula magna tra gli<br />

studenti e il rettore Luigi Berlinguer:<br />

in quell’occasione, come portavoce<br />

degli studenti, evidenziai<br />

con forza le richieste e le esigenze<br />

dei fuori sede. Senza rendermene<br />

conto, avevo già iniziato la mia<br />

attività politica. Infatti, da allora,<br />

ho seguito costantemente con l’in-<br />

teresse dell’economista e con una<br />

forte passione civica le vicende della<br />

politica sia locale che nazionale.<br />

A proposito di politica locale, quali<br />

sono state a suo avviso le carenze amministrative<br />

dell’ultimo periodo di governo<br />

del centrosinistra a Bitetto?<br />

Ritengo che per un vero sviluppo locale<br />

sia fondamentale la programmazione,<br />

con pochi e precisi obiettivi.<br />

La vera carenza del modello decisionale<br />

della sinistra bitettese è<br />

dovuta a logiche politiche di breve<br />

periodo e a una inadeguata valutazione<br />

tecnica del territorio. Le politiche<br />

giovanili sono risultate inefficaci<br />

se non addirittura inesistenti;<br />

i due parchi di Bitetto, polmoni verdi<br />

del nostro territorio, ancora colpevolmente<br />

chiusi; il centro anziani<br />

un sogno; la zona artigianale paralizzata<br />

dai ritardi burocratici; il piano<br />

regolatore ancora in alto mare;<br />

l’agricoltura totalmente dimenticata<br />

come, tra l’altro, è stata trascurata<br />

la richiesta per la Dop dell’oli-<br />

va termite. Queste carenze hanno<br />

inciso negativamente sulle potenziali<br />

opportunità occupazionali dei<br />

giovani bitettesi e, sicuramente, in<br />

mancanza di scelte politiche concrete<br />

e tempestive, condizioneranno<br />

anche il nostro prossimo futuro.<br />

Quali le priorità del suo programma<br />

politico?<br />

Nel nostro comune occorre da un<br />

lato mantenere e preservare quello<br />

che di buono abbiamo già; e quindi<br />

l’ambiente, le dotazioni artistico<br />

monumentali, la nostra identità<br />

culturale autentica in armonia con<br />

il contesto territoriale; e dall’altro<br />

contribuire allo sviluppo delle economie<br />

locali favorendo quelle im-<br />

prese e quelle attività che abbiano<br />

il più alto valore di occupazione e di<br />

sostenibilità. Credo che il tema del<br />

lavoro e quello dell’ambiente siano<br />

le vere sfide del momento. Se sapremo<br />

sostenere e promuovere la qualità<br />

della vita, favorendo lo sviluppo<br />

sostenibile, tutelando l’ambiente e<br />

creando occupazione, allora potremo<br />

finalmente dire che abbiamo<br />

intrapreso la via giusta.<br />

Come pensa si possa ottenere questo<br />

risultato?<br />

Credo vi sia in questo momento<br />

nel nostro comune un grande potenziale<br />

inespresso, completamente<br />

ignorato negli ultimi anni: quello<br />

dell’entusiasmo e della creatività<br />

giovanile. Serve un nuovo patto<br />

comune-cittadini in un contesto<br />

all’interno del quale tutte le parti<br />

coinvolte devono responsabilmente<br />

svolgere il loro ruolo avendo preso<br />

atto che, con la crisi finanziaria<br />

internazionale in atto, il mondo è<br />

cambiato e con esso le esigenze di<br />

«Se sapremo sostenere e promuovere la<br />

qualità della vita, tutelando l’ambiente e<br />

creando occupazione, allora potremo dire<br />

di aver intrapreso la via giusta»<br />

ogni singolo cittadino.<br />

Quale messaggio vuole trasmettere<br />

ai giovani di Bitetto che sono ormai lontano<br />

dalla politica?<br />

Vorrei ricordare loro che l’impegno<br />

in politica, se disinteressato e inteso<br />

come servizio alla comunità, diventa<br />

uno strumento fondamentale<br />

per aiutare gli altri. Paolo VI ha<br />

definito “la politica la più alta forma<br />

di carità”. Ad ogni giovane di<br />

Bitetto rivolgo un forte appello: non<br />

delegare sempre gli altri alla programmazione<br />

del tuo territorio. La<br />

politica che si tende a mettere fuori<br />

dalla porta ti rientra dalla finestra<br />

in casa e nella tua vita in tanti<br />

modi. ■<br />

| iL RESTO settimanale | 23 aprile 2011<br />

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