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CHI SPEGNE LA LUCE? - Il Resto

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L’esercito dei 569 candidati per 24 posti in consiglio comunale<br />

In 8 si contenderanno la poltrona<br />

di sindaco<br />

Mimmo GATTI<br />

Peppino SCOGNAMILLO<br />

Raffaele VENTO<strong>LA</strong><br />

Nicola MAGRONE<br />

Pinuccio VASILE<br />

Marino CINELLI<br />

Massimo ANGIULLI Filippo BELLOMO<br />

[di Isabella Maselli]<br />

► Non è più tempo di ipotesi e voci<br />

di piazza: i loro nomi sono lì, nero<br />

su bianco, ormai da una settimana.<br />

L’esercito dei 569 aspiranti consiglieri<br />

comunali (per 24 posti disponibili<br />

di consiglio comunale) si<br />

muove silenzioso ma invadente alla<br />

ricerca dell’indeciso di turno o di<br />

quell’unico modugnese che non ha<br />

parenti in lista. Otto i candidati alla<br />

poltrona di sindaco (neanche una<br />

donna) che si “sfideranno” a colpi<br />

di comizi fino alla mezzanotte del 13<br />

maggio (24 ore prima che le urne si<br />

aprano agli elettori). La campagna<br />

elettorale è ormai nel vivo, dopo che<br />

il 16 aprile scorso sono state depositate<br />

le liste al Comune. Sono 26<br />

le formazioni scese in campo a sostegno<br />

degli otto aspiranti primi cittadini<br />

di Modugno. In 4 sono sostenuti<br />

da un’unica lista (Massimo<br />

Angiulli, Marino Cinelli, Peppino<br />

Scognamillo e Raffaele Ventola). <strong>Il</strong><br />

gruppo che sponsorizza Filippo Bellomo<br />

contiene 4 liste. Sette liste a<br />

sostegno di Mimmo Gatti. Altre tre<br />

con Nicola Magrone. Infine 8 con<br />

Pinuccio Vasile. Ventisei, tra consiglieri<br />

e assessori uscenti, si sono ricandidati<br />

(in media quindi uno per<br />

lista), e tre di questi (Bellomo, Gatti,<br />

Vasile) aspirano a diventare il sindaco<br />

della città. E finalmente, dopo<br />

tanto contendersi nomi e simboli,<br />

si parla di programmi. Fascicoletti<br />

dove, nero su bianco, i candidati<br />

hanno detto la loro su come migliorare<br />

Modugno, sperando che non<br />

siano solo parole e promesse “da<br />

Modugno<br />

campagna elettorale”. Una situazione<br />

quando mai frammentaria,<br />

che potrebbe disperdere i voti portando<br />

quasi inevitabilmente all’ipotesi<br />

ballottaggio.<br />

La curiosità dei modugnesi, questi<br />

giorni, è tutta nell’individuare,<br />

camminando per strada, gruppi di<br />

candidati che nelle decine di comitati<br />

elettorali allestiti in città, passano<br />

la gran parte delle loro giornate<br />

(quando non sono a lavoro, s’intende)<br />

a discutere di come sarebbe<br />

diversa e migliore la loro, e la nostra,<br />

Modugno se a Palazzo Santa<br />

Croce sedessero in maggioranza.<br />

La parola d’ordine comune sembra<br />

“cambiamento”. Rispetto al passato.<br />

Rispetto all’ultima amministrazione.<br />

Rispetto alle scelte che per<br />

10 anni hanno, secondo qualcuno,<br />

gettato Modugno in una situazione<br />

di immobilismo. Non passa inosservato<br />

agli occhi e alle riflessioni degli<br />

elettori più attenti, però, che in<br />

fondo quasi tutti i candidati e le rispettive<br />

coalizioni, non sono altro<br />

che lo specchio di quello che è stato<br />

fino ad oggi. I numerosi rimpasti<br />

di giunta degli ultimi anni e i passaggi<br />

da un partito all’altro, hanno<br />

reso molti di loro, prima o dopo,<br />

protagonisti del governo della città.<br />

Non è un segreto, né un mistero,<br />

che Modugno, caso atipico in Italia,<br />

abbia un governo di sinistracentro-destra:<br />

tutti in maggioranza.<br />

Ed ora gridano al cambiamento,<br />

alla svolta, alla novità, all’alternativa.<br />

Di se stessi? ■<br />

| iL RESTO settimanale | 23 aprile 2011<br />

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