CHI SPEGNE LA LUCE? - Il Resto
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puratore è minore e dunque<br />
più gestibile.<br />
Fermo restando che siamo<br />
coscienti che è un reato<br />
non fare allacciare degli<br />
utenti alla rete fognaria Ad<br />
oggi tuttavia la situazione<br />
non riusciamo a sbloccarla<br />
perché se da un lato c’è<br />
la perfetta conoscenza del<br />
problema e la completa disponibilità<br />
a creare tronchi fognari e<br />
quant’altro, dall’altro c’è l’incapacità<br />
del vecchio depuratore di sostenere<br />
tutto il materiale che arriverebbe. Tra<br />
l’altro sappiamo che parte del materiale<br />
scaricato direttamente in falda<br />
viene trattato soltanto con sostanze<br />
chimiche, senza filtri.<br />
Dunque la denuncia alla Procura è<br />
volta ad accertare le responsabilità.<br />
Potrebbe essere uno stimolo a muoversi,<br />
io l’ho pensata in questo senso,<br />
perché le responsabilità è facile<br />
trovarle.<br />
E cioè?<br />
Sono del commissario delegato regionale<br />
e di coloro che hanno sempre<br />
trovato mille scuse per non prendersi<br />
le responsabilità di dire fare questo<br />
o quello.<br />
Qual è lo stato attuale dell’impianto<br />
di depurazione?<br />
Sopporta un sovraccarico funzionale,<br />
in effetti non è garantita una depurazione<br />
corretta, anche dal pun-<br />
<strong>Il</strong> centrosinistra<br />
va avanti, il Pd no<br />
[di V. S.]<br />
Gli indugi sono ormai<br />
fugati, c’è chi va a sinistra<br />
e chi resta fermo. Sel, Prc, Idv<br />
fanno saper che è tempo di<br />
rinnovare, di ripartire con un<br />
progetto comune “aperto a<br />
quanti si vogliono impegnare<br />
sui valori della solidarietà,<br />
della responsabilità, della<br />
meritocrazia e della giustizia<br />
sociale”. <strong>Il</strong> Pd non accetta<br />
e rimane al palo, pone le<br />
sue condizioni, ma gli altri<br />
ringraziano e vanno avanti.<br />
In un panorama politico<br />
sempre più frammentato la<br />
prospettiva di aggregare le<br />
to di vista igienico-sanitario.<br />
Pertanto sono<br />
estremamente preoccupata<br />
perché soprattutto<br />
d’estate ci sono effluvi in<br />
molte zone del paese.<br />
E l’impianto nuovo?<br />
<strong>Il</strong> cosiddetto impianto<br />
nuovo è in stato di abbandono,completamente<br />
devastato, mancano<br />
pezzi e perciò non può essere messo<br />
in funzione nel giro di pochi giorni.<br />
Deve essere ri-pristinato e ri-adattato,<br />
ma soprattutto ri-tarato perché<br />
fu realizzato in funzione di 12mila<br />
abitanti.<br />
Quindi siamo al punto di partenza.<br />
Ad oggi siamo 13.860 abitanti, volendo<br />
dare un briciolo di futuro alla<br />
nostra collettività e fermo restando<br />
che d’estate diventiamo 25mila…<br />
Quindi nel momento in cui noi andiamo<br />
a collegare tutta la zona dei<br />
borghi, per capirci la zona periferica<br />
del paese, dobbiamo considerare un<br />
carico di 25mila abitanti. Tutto questo<br />
si riversa sulle nostre progettualità<br />
turistiche e di accoglienza, ma<br />
anche di attività industriale, perché<br />
se ci fossero aziende con la volontà<br />
di insediarsi il comune di Cassano<br />
avrebbe serie difficoltà per quanto riguarda<br />
l’impianto fognario.<br />
A fronte della richiesta di valutazione<br />
d’impatto ambientale depositata il 30<br />
Maria Pia Di Medio<br />
forze di centrosinistra pare<br />
una buona idea, ma come<br />
sempre ci sono i felici e gli<br />
scontenti: non tutti al tavolo<br />
delle trattative possono<br />
avere la meglio, qualcuno<br />
porterà a casa il risultato, altri<br />
dovranno accontentarsi del<br />
resto. <strong>Il</strong> Partito Democratico<br />
cassanese da subito<br />
egemone nella coalizione<br />
elettorale ViviCassano per<br />
le amministrative del 2009,<br />
sul tavolo delle trattative<br />
ha posto le sue legittime<br />
condizioni: Gentile e Del<br />
Re, consiglieri attualmente<br />
nelle fila del gruppo<br />
NuovaIdeaDomani, devono<br />
abbandonare tale gruppo per<br />
formarne uno nuovo di zecca<br />
con i tre consiglieri del Pd,<br />
eletti nella lista ViviCassano.<br />
La risposta, evidentemente<br />
negativa, ha posto dunque<br />
l’out-out, o si o no e il Pd<br />
ha scelto la seconda.<br />
In tutto questo traslocare i<br />
referenti del Pdl cassanese<br />
Cassano<br />
marzo dall’Acquedotto Pugliese, cosa<br />
ci dice?<br />
L’Aqp chiede se l’acqua reflua può<br />
passare attraverso la lama, cioè se<br />
crea delle variazioni dal punto di vista<br />
ambientale, perché l’acqua in<br />
più che può arrivare può determinare<br />
l’insediamento di specie erbacee<br />
non endemiche, come le canne palustri,<br />
oppure potrebbe favorire anche<br />
la permanenza di animali non territoriali.<br />
Dunque la Via è volta a capire<br />
l’impatto che questo rivolo d’acqua<br />
può avere nella lama.<br />
Quali sarebbero i costi per l’adeguamento<br />
dell’impianto?<br />
Credo che non si possa andare sotto<br />
i 3-4 milioni di euro, se tutto va bene.<br />
A chi fate quindi riferimento?<br />
All’Ato idrico regionale che, tra l’altro,<br />
ha dismesso i suoi poteri a fronte<br />
del decadimento per legge di molti<br />
enti. Anche se ci sono 1,5 milioni<br />
di euro stanziati per il depuratore di<br />
Cassano, che erano stati destinati<br />
all’epoca per la gestione.<br />
Oltre ai rischi per la salute ci sono altre<br />
ricadute sulla collettività?<br />
Se consideriamo la rete dei pozzi artesiani,<br />
che sono una delle nostre<br />
ricchezze, ci sono aziende agricole<br />
che hanno bisogno di acqua per irrigare<br />
i campi. Ci sono stati dei casi<br />
in cui si è tirato su materiale organico<br />
anziché acqua. Alcuni agricoltori<br />
sono stati costretti a tapparli. ■<br />
vanno all’attacco di tutti,<br />
nessuno escluso, per par<br />
condicio chiaramente. Dal<br />
Palazzo però gli spifferi<br />
parlano di maggioranza<br />
divisa, lottizzata. Ma si sa<br />
queste sono soltanto voci<br />
di corridoio. E intanto la<br />
politica cassanese parla la<br />
stessa lingua da vent’anni<br />
o trent’anni, senza grandi<br />
giovamenti per il paese. «<br />
| iL RESTO settimanale | 23 aprile 2011<br />
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