CHI SPEGNE LA LUCE? - Il Resto

Quando riapriranno
quello Civico Archeologico e
il Capitolare di arte sacra?
Gravina
città
dei musei…
chiusi
[di Francesco Mastromatteo]
► Quando riapriranno il Museo
Civico Archeologico e quello Capitolare
di arte sacra? E’ questa una
domanda da porsi a proposito dei
problemi concreti del turismo gravinese.
I due musei (il primo, inaugurato
nel 2000, raccoglie reperti
databili in un arco cronologico che
comprende l’VIII secolo a C. sino
al XIII d.C.; il secondo, oltre a conservare
nella pinacoteca importanti
tele di scuola napoletana, custodisce
preziosi reliquiari, pergamene
dell’archivio vescovile e soprattutto
i paramenti liturgici di Papa Benedetto
XIII), siti nel palazzo dell’ ex seminario
vescovile, sono chiusi ormai
da due anni. I lavori sono ultimati,
ma mancherebbe ancora la funzionalità
dell’impianto di illuminazione,
per il collaudo fi nale. Dall’Uffi cio
Tecnico comunale fanno sapere che
la convenzione con l’Enel è pronta;
mancherebbe solo l’ok defi nitivo da
parte della diocesi. Nel frattempo
l’associazione “Benedetto XIII”, che
accoglie i visitatori nei percorsi dei
beni storici di competenza ecclesiastica,
cerca di rimediare come
può, arrangiandosi nella sacrestia
della chiesa del Purgatorio. Niente
da fare invece per l’eventuale turista
che volesse ammirare da vicino
la ricostruzione perfetta in scala reale
di tombe di guerrieri peuceti con
armi e suppellettili; nonostante pa-
Confederazione Nazionale
dell’Artigianato e della Piccola
e Media Impresa
Gravina
recchi siti internet riportino giorni
e orari di visita, il malcapitato troverebbe
il portone sbarrato. Interessante
parlare di rilancio del territorio
attraverso strategie e sinergie di
marketing territoriale, studiare percorsi
e pacchetti d’eccellenza in cui
inserire Gravina e le sue bellezze,
promettere corsi di formazione per
guide turistiche (non ancora riconosciute
uffi cialmente da una legge regionale,
a differenza di quanto accade
nella vicina Basilicata), ma
forse prima sarebbe opportuno rendere
fruibile il nostro patrimonio storico,
archeologico e artistico, onde
evitare il rischio che la promozione si
trasformi in un boomerang. ■
| iL RESTO sett imanale | 23 aprile 2011
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