CHI SPEGNE LA LUCE? - Il Resto
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[di S. R.] ► Sulla questione<br />
delle energie rinnovabili,<br />
con particolare riferimento<br />
al decreto Romani<br />
sul fotovoltaico,<br />
abbiamo ascoltato il<br />
segretario provinciale<br />
di Bari della Cna (confederazione<br />
nazionale<br />
Pino Riccardi<br />
artigianato e piccola e<br />
media impresa), Pino<br />
Riccardi.<br />
La Cna ha iniziato una<br />
sua personale battaglia<br />
contro il decreto Romani<br />
sul fotovoltaico accusato<br />
di cambiare le regole del<br />
gioco durante la partita.<br />
Ci spiega quali danni ha<br />
già provocato e potrà provocare<br />
in futuro?<br />
Con l’approvazione del<br />
decreto il governo ha<br />
impresso una brusca<br />
frenata a un settore<br />
economico in espansione.<br />
Lo stop agli incentivi,<br />
fissato con un così<br />
breve margine di tempo,<br />
ha determinato prima<br />
incertezza e poi il blocco totale di centinaia<br />
di progetti. Per fare un esempio concreto: un<br />
condominio o un proprietario di un immobile<br />
che avesse avviato contatti con un’azienda<br />
per l’installazione di un impianto fotovoltaico<br />
o di pannelli solari, di fronte alla prospettiva di<br />
vedersi sottratti dall’oggi al domani gli incentivi,<br />
ha rinunciato all’investimento. L’azienda<br />
ha sicuramente perso un’occasione, ma l’ha<br />
persa anche il cittadino in termini di risparmio<br />
energetico, senza considerare le conseguenze<br />
sull’ambiente di una politica altalenante rispetto<br />
a un tema sempre più importante come<br />
quello dell’utilizzo delle rinnovabili. E’ per questo<br />
che Cna ha avviato da subito una campagna<br />
denominata “Non si stacca la spina alle<br />
imprese” per fare emergere non solo il dissenso,<br />
ma soprattutto il disorientamento di tutto<br />
un sistema che stava diventando un settore<br />
importante dell’economia.<br />
Le imprese lamentano che anche le banche sono<br />
state scoraggiate e l’accesso al credito è diventato<br />
più difficoltoso.<br />
E’ esattamente questo che intendiamo quando<br />
parliamo di disorientamento e incertezza.<br />
Gli istituti di credito che fino ad ora avevano<br />
In primo piano<br />
<strong>Il</strong> segretario provinciale di Bari sul decreto Romani<br />
Riccardi (Cna): «Lo stop agli incentivi<br />
rischia di bloccare il settore»<br />
sostenuto gli investimenti, diventando il primo<br />
supporto per le aziende del settore, oggi di<br />
fronte alle decisioni assunte dal governo non<br />
possono contare su quelle che finora erano<br />
ritenute solide garanzie, dettate proprio dagli<br />
incentivi statali. Diverso sarebbe stato se la<br />
cancellazione degli incentivi fosse stata pensata<br />
in maniera graduale.<br />
Quante sono le imprese della provincia di Bari<br />
che stanno investendo sul business delle energie<br />
rinnovabili e che tipo di occupazione assicurano?<br />
In tutta la regione Puglia sono oltre tremila<br />
le aziende coinvolte dal decreto Romani, che<br />
danno lavoro a circa 15mila persone. La maggior<br />
parte di queste imprese è concentrata in<br />
provincia di Bari. Si tratta di impiantisti, installatori,<br />
elettricisti: tutti piccoli imprenditori<br />
che negli ultimi anni hanno fatto grandi<br />
investimenti per adeguare la propria offerta<br />
a un mercato che sembrava in inarrestabile<br />
espansione.<br />
Quali iniziative intende mettere in atto la Cna<br />
nell’immediato futuro per contrastare gli effetti<br />
del decreto?<br />
La Cna vuole una riconsiderazione generale<br />
della politica energetica del governo. La nostra<br />
piattaforma poggia su alcuni temi: una<br />
strategia stabile che incentivi l’efficienza e<br />
la diffusione dei piccoli impianti, incentivi<br />
allo sviluppo dei settori a monte della filiera<br />
energetica, facilitazione all’accesso al credito<br />
bancario attraverso strumenti di garanzia<br />
tarati sui piccoli impianti, nuovi criteri<br />
di copertura degli incentivi, percorsi sostenibili<br />
di qualificazione a misura delle piccole<br />
e medie imprese.<br />
Se non ci fosse stato il terremoto in Giappone il<br />
governo avrebbe continuato sulla strada del nucleare.<br />
Qual è la posizione della Cna a proposito?<br />
Una politica energetica nazionale è più che<br />
necessaria e non può che prendere in considerazione<br />
tutte le diverse fonti ed i vettori<br />
energetici. Questo è un Paese che sopporta<br />
costi molti alti per l’approvvigionamento.<br />
E’ una situazione che diventa ogni giorno<br />
più pesante, in particolare per la competitività<br />
del nostro sistema produttivo. Noi come<br />
Cna siamo per lo sviluppo di tutto il potenziale<br />
delle energie rinnovabili, ma non siamo<br />
a priori contrari ad altre fonti, compreso<br />
il nucleare. Con l’auspicio che la scienza e<br />
le tecnologie, anche nucleari, evolvano, dando<br />
maggiore sicurezza nel prossimo futuro,<br />
oggi non possiamo che prendere atto che la<br />
pausa di riflessione, oltre che opportuna, ci<br />
sembra dovuta. ■<br />
| iL RESTO settimanale | 23 aprile 2011<br />
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