Gds_3 Anno 2011 - Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia

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La corrente sotto-costa (drift) è orientata da ovest verso est, con un moto ondoso prevalente da SW (Amore et al., 1998). I fondali antistanti l’intero tratto costiero sono fondali roccioso-sabbiosi fino ad una distanza di 200 m dalla costa; la spiaggia sommersa presenta una morfologia a barre, con strutture fino al secondo ordine e un’ampiezza massima di 400 m. Le pendenze medie dei profili, tra la battigia e l’isobata - 5 m, sono comprese tra 0,45% e 0,76%. Dal punto di vista geologico, l’area in esame ricade nel cosiddetto “Bacino di Caltanissetta” (Decima e Wezel, 1971), ampia area subsidente formatasi a partire dal Miocene, che occupa granparte del settore centro-meridionale della Sicilia. Il bacino è caratterizzato da estesi affioramenti di rocce terrigene ed evaporitiche che influenzano la morfologia costiera e condizionano i fattori di dissesto idrogeologico dell’area. I litotipi presenti nell’area in esame fanno parte infatti della successione sedimentaria, prevalentemente terrigena, compresa tra il Cretaceo e l’Attuale (fig. 3); Servizio Geologico d’Italia, 1955), intramezzata dalle evaporiti della ben nota crisi di salinità del Messiniano (Hsu et al., 1977). Tali depositi sono stati coinvolti nelle fasi tardive dell’orogenesi e deformati da un sistema di pieghe e ricoprimenti che hanno prodotto, durante il Plio- Pleistocene, la cosiddetta Falda di Gela (Grasso et al., 1997; 1998), lembo più esterno della Catena Appenninico-Maghrebide (Auct.), affiorante lungo l’allineamento Gela-Catania. gdiS 3 • 2011 settembre-dicembre METODOLOGIA Le variazioni della linea di costa dipendono principalmente da fattori naturali a medio e breve termine, in parte condizionati dall’antropizzazione della fascia costiera. La mobilità della spiaggia è valutabile su lassi di tempo relativamente brevi ed è legata a fattori quali le caratteristiche geologiche e geomorfologiche delle aree circostanti, le condizioni meteomarine, le portate dei corsi d’acqua ed il trasporto dei sedimenti lungo la costa. Le condizioni del litorale in esame sono state rilevate nel mese di Ottobre 2010, conseguentemente alle prime mareggiate, mediante rilievo geomorfologico e strumentale tra Punta delle due Rocche e Marina di Butera; ciò ha consentito l’acquisizione di nuovi dati cartografici relativi all’attuale linea di costa, rilevata con GPS (map datum WGS84 e posizione UTM, Fuso 33) con tolleranza x,y +/- 0,50 m, e la realizzazione di profili morfologici trasversali, perpendicolari alla linea di riva, corredati da campioni di sedimento. Al fine di fornire un quadro più completo del fenomeno erosivo del settore studiato, è stato ricostruito il trend evolutivo della linea di costa tra il porto di Licata e Manfria, attraverso l’esame di ortofoto, immagini da satellite e carte topografiche disponibili a partire dall’800, completando con l’inserimento della nuova linea di costa per l’anno 2010. Per quanto riguarda il di campionamento, sono stati realizzati 7 transetti, denominati con i numeri progres- Fig. 3 - Carta geologica dell’area costiera compresa tra la foce del Fiume Salso e Manfria (da Servizio Geologico d’Italia, 1955). Sigle delle unità litologiche: Mab, argille brecciate e argille scagliose e varicolori, Cretaceo-Miocene inferiore; M2a, Formazione Licata, Miocene medio-superiore; M3t, Tripoli, Messiniano; M3c, Calcari di base, Messiniano; M3g, Gessi, Messiniano; P1m, Trubi, Pliocene inferiore; P2a, P3s, argille marnose grigio-azzurre con livelli sabbiosi, Pliocene medio-superiore; Q1, Depositi fluvio-costieri terrazzati, Pleistocene; Q3, Depositi alluvionali recenti ed attuali, Olocene; Q1e, Q3s, dune, dt, detrito. 7

Fig. 4 - Ubicazione dei transetti e dei siti di campionamento eseguiti nell’area costiera analizzata (ubicazione in fig. 1). sivi da 1 a 7 (fig. 4a, b), lungo i quali sono state posizionate le stazioni di campionamento, corrispondenti ai differenti elementi morfologici caratterizzanti la spiaggia emersa: battigia, gradino di battigia, berme e piede della duna. I transetti sono ubicati, da NW a SE, presso i seguenti siti: Punta delle Due Rocche (1), Falconara (2-3), Desusino (4), Macconi (5), Manfria, (6-7). I campioni prelevati sono stati trattati, secondo metodologie standard, con soluzione di perossido di idrogeno ed acqua distillata per 48 ore a temperatura ambiente, per eliminare la sostanza organica e facilitare la separazione dei granuli (ICRAM, 2003). La frazione > 63 μm è stata vagliata tramite metodo diretto del setacciamento in pile di setacci in acciaio inox (serie ASTM USA), scelti in modo da costruire una serie da –1 a 4 ϕ con un intervallo di 0.5 ϕ (ϕ = -log 2 del valore in mm). Le frazioni raccolte in ogni setaccio sono state pesate ed i risultati espressi come % del peso recuperato in ogni setaccio. La frazione < 63 μm è stata raccolta ad umido dentro contenitori in polietilene ed analizzata 8 Fig. 5 - Ricostruzione temporale degli interventi di sistemazione e allungamento del Porto di Licata (ubicazione in fig. 1) e correlazione con la migrazione della linea di costa in prossimità della foce del Fiume Salso (mod. da Brambati et al., 1992). 3 • 2011 settembre-dicembre gdiS

La corrente sotto-costa (drift) è orientata da ovest<br />

verso est, con un moto ondoso prevalente da SW<br />

(Amore et al., 1998). I fondali antistanti l’intero tratto<br />

costiero sono fondali roccioso-sabbiosi fino ad una<br />

<strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 200 m dalla costa; la spiaggia sommersa<br />

presenta una morfologia a barre, con strutture fino al<br />

secondo or<strong>di</strong>ne e un’ampiezza massima <strong>di</strong> 400 m. Le<br />

pendenze me<strong>di</strong>e <strong>dei</strong> profili, tra la battigia e l’isobata -<br />

5 m, sono comprese tra 0,45% e 0,76%.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista geologico, l’area in esame ricade nel<br />

cosiddetto “Bacino <strong>di</strong> Caltanissetta” (Decima e Wezel,<br />

1971), ampia area subsidente formatasi a partire dal<br />

Miocene, che occupa granparte del settore centro-meri<strong>di</strong>onale<br />

della <strong>Sicilia</strong>. Il bacino è caratterizzato da estesi<br />

affioramenti <strong>di</strong> rocce terrigene ed evaporitiche che<br />

influenzano la morfologia costiera e con<strong>di</strong>zionano i<br />

fattori <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto idrogeologico dell’area. I litotipi presenti<br />

nell’area in esame fanno parte infatti della successione<br />

se<strong>di</strong>mentaria, prevalentemente terrigena,<br />

compresa tra il Cretaceo e l’Attuale (fig. 3); Servizio<br />

<strong>Geologi</strong>co d’Italia, 1955), intramezzata dalle evaporiti<br />

della ben nota crisi <strong>di</strong> salinità del Messiniano (Hsu et<br />

al., 1977). Tali depositi sono stati coinvolti nelle fasi<br />

tar<strong>di</strong>ve dell’orogenesi e deformati da un sistema <strong>di</strong> pieghe<br />

e ricoprimenti che hanno prodotto, durante il Plio-<br />

Pleistocene, la cosiddetta Falda <strong>di</strong> Gela (Grasso et al.,<br />

1997; 1998), lembo più esterno della Catena Appenninico-Maghrebide<br />

(Auct.), affiorante lungo l’allineamento<br />

Gela-Catania.<br />

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settembre-<strong>di</strong>cembre<br />

METODOLOGIA<br />

Le variazioni della linea <strong>di</strong> costa <strong>di</strong>pendono principalmente<br />

da fattori naturali a me<strong>di</strong>o e breve termine, in<br />

parte con<strong>di</strong>zionati dall’antropizzazione della fascia<br />

costiera. La mobilità della spiaggia è valutabile su lassi<br />

<strong>di</strong> tempo relativamente brevi ed è legata a fattori quali le<br />

caratteristiche geologiche e geomorfologiche delle aree<br />

circostanti, le con<strong>di</strong>zioni meteomarine, le portate <strong>dei</strong><br />

corsi d’acqua ed il trasporto <strong>dei</strong> se<strong>di</strong>menti lungo la costa.<br />

Le con<strong>di</strong>zioni del litorale in esame sono state rilevate<br />

nel mese <strong>di</strong> Ottobre 2010, conseguentemente alle<br />

prime mareggiate, me<strong>di</strong>ante rilievo geomorfologico e<br />

strumentale tra Punta delle due Rocche e Marina <strong>di</strong><br />

Butera; ciò ha consentito l’acquisizione <strong>di</strong> nuovi dati<br />

cartografici relativi all’attuale linea <strong>di</strong> costa, rilevata<br />

con GPS (map datum WGS84 e posizione UTM, Fuso<br />

33) con tolleranza x,y +/- 0,50 m, e la realizzazione <strong>di</strong><br />

profili morfologici trasversali, perpen<strong>di</strong>colari alla<br />

linea <strong>di</strong> riva, corredati da campioni <strong>di</strong> se<strong>di</strong>mento.<br />

Al fine <strong>di</strong> fornire un quadro più completo del fenomeno<br />

erosivo del settore stu<strong>di</strong>ato, è stato ricostruito il<br />

trend evolutivo della linea <strong>di</strong> costa tra il porto <strong>di</strong> Licata<br />

e Manfria, attraverso l’esame <strong>di</strong> ortofoto, immagini<br />

da satellite e carte topografiche <strong>di</strong>sponibili a partire<br />

dall’800, completando con l’inserimento della nuova<br />

linea <strong>di</strong> costa per l’anno 2010.<br />

Per quanto riguarda il <strong>di</strong> campionamento, sono stati<br />

realizzati 7 transetti, denominati con i numeri progres-<br />

Fig. 3 - Carta geologica dell’area costiera compresa tra la foce del Fiume Salso e Manfria (da Servizio <strong>Geologi</strong>co d’Italia, 1955).<br />

Sigle delle unità litologiche: Mab, argille brecciate e argille scagliose e varicolori, Cretaceo-Miocene inferiore; M2a, Formazione<br />

Licata, Miocene me<strong>di</strong>o-superiore; M3t, Tripoli, Messiniano; M3c, Calcari <strong>di</strong> base, Messiniano; M3g, Gessi, Messiniano; P1m,<br />

Trubi, Pliocene inferiore; P2a, P3s, argille marnose grigio-azzurre con livelli sabbiosi, Pliocene me<strong>di</strong>o-superiore; Q1, Depositi fluvio-costieri<br />

terrazzati, Pleistocene; Q3, Depositi alluvionali recenti ed attuali, Olocene; Q1e, Q3s, dune, dt, detrito.<br />

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