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Gds_3 Anno 2011 - Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia

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(Macconi <strong>di</strong> Desusino); inoltre sono state <strong>di</strong>chiarate<br />

zone <strong>di</strong> notevole interesse pubblico il tratto presso la<br />

località <strong>di</strong> Manfria, con decreto n° 15 del 21 Gennaio<br />

1987, e il Castello <strong>di</strong> Falconara e le a<strong>di</strong>acenze in territorio<br />

<strong>di</strong> Butera con Decreto n° 1431 del 9 Luglio 1988.<br />

Questo tratto costiero, esteso per circa 20 Km, ricade<br />

nell’Unità Fisiografica Punta Braccetto-Licata (PAI,<br />

2004) caratterizzata da coste basse e sabbiose, soggette<br />

ad arretramento a causa della forte esposizione al<br />

moto ondoso e della presenza <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti urbani e<br />

agricoli che hanno occupato gli spazi degli antichi cordoni<br />

dunali, un tempo presenti lungo quasi tutto il litorale<br />

(PAI, 2004). A partire dagli anni ’60, l’area è stata<br />

soggetta ad un aumento <strong>dei</strong> tassi <strong>di</strong> erosione (Brambati<br />

et al., 1992), correlabile con l’inizio degli interventi<br />

<strong>di</strong> regimazione del Fiume Salso, il completamento del<br />

porto <strong>di</strong> Licata e il boom e<strong>di</strong>lizio.<br />

Il presente articolo illustra i risultati <strong>dei</strong> rilievi effettuati<br />

nell’Ottobre 2010, corredati da analisi se<strong>di</strong>mentologiche,<br />

nonché la ricostruzione storica del trend evolutivo<br />

della linea <strong>di</strong> costa, a partire dagli anni ’60. È<br />

stata inoltre valutata l’incidenza <strong>di</strong> strutture antropiche<br />

sulla <strong>di</strong>namica litorale e la loro influenza sullo stress<br />

costiero.<br />

INQUADRAMENTO<br />

GEOLOGICO-GEOMORFOLOGICO<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista geomorfologico il settore occidentale<br />

del Golfo <strong>di</strong> Gela, tra Licata e Manfria (fig. 1),<br />

è caratterizzato da coste basse e sabbiose, esposte prevalentemente<br />

a sud, interrotte dagli spuntoni rocciosi<br />

<strong>di</strong> Punta delle Due Rocche e Falconara. Lungo questo<br />

g<strong>di</strong>S<br />

3 • <strong>2011</strong><br />

settembre-<strong>di</strong>cembre<br />

Fig. 1 - Ortofoto con ubicazione dell’area investigata<br />

tratto <strong>di</strong> costa sfociano <strong>di</strong>versi corsi d’acqua, quali il<br />

Fiume Salso o Imera meri<strong>di</strong>onale e i Torrenti Falconara,<br />

Cantigaglione e Comunelli, i cui apporti soli<strong>di</strong> al<br />

litorale, ad eccezione <strong>dei</strong> perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> piena, sono attualmente<br />

modesti. Gli apporti maggiori sono da parte del<br />

fiume Salso, il cui apparato fociale è ubicato poco ad<br />

est del porto <strong>di</strong> Licata.<br />

Il bacino idrografico del Fiume Salso, esteso in<br />

<strong>di</strong>rezione N-S, copre una superficie <strong>di</strong> circa 2000 km 2<br />

(Regione <strong>Sicilia</strong>na, 2006a); la lunghezza dell’asta principale<br />

è <strong>di</strong> 132 km e la parte bassa, caratterizzata da<br />

meandri, scorre entro alluvioni terrazzate alte più <strong>di</strong> 10<br />

m rispetto all’attuale letto, livello <strong>di</strong> base <strong>di</strong> un ciclo<br />

morfogenetico più antico. Le stazioni idrometriche nel<br />

bacino del Fiume Salso, funzionanti a partire dal 1922,<br />

sono tre, la più importante delle quali è ubicata in località<br />

Drasi. La stazione, posta a 56 m s.l.m. a circa 34<br />

Km dalla foce del Fiume Salso, sottende un bacino <strong>di</strong><br />

circa 178,2 Km 2 con altitu<strong>di</strong>ne me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 586 m s.l.m.<br />

Nella medesima località ha inoltre funzionato, dal<br />

1964, una stazione torbidometrica per la misura delle<br />

portate solide. Do<strong>di</strong>ci anni <strong>di</strong> osservazioni (1964-<br />

1975) rivelano una portata solida me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 885 T/Km2<br />

e una portata massima <strong>di</strong> 3.380 T/Km 2 . Le piene si<br />

registrano tra i mesi <strong>di</strong> Novembre e Aprile, con oltre il<br />

90% <strong>dei</strong> deflussi, ai quali si accompagnano le più elevate<br />

portate torbide (Regione <strong>Sicilia</strong>na, 2006b). Dai<br />

valori del trasporto solido registrati nei pressi della<br />

foce del Salso e dalle caratteristiche tessiturali <strong>dei</strong> se<strong>di</strong>menti,<br />

risulta che il carico solido in sospensione è prevalentemente<br />

pelitico, e si <strong>di</strong>sperde verso il largo sotto<br />

forma <strong>di</strong> plume, ad opera delle correnti sia litoranee<br />

che trasversali. Solo il 10% del materiale depositato<br />

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