Gds_3 Anno 2011 - Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia
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Fig. 5 - Carta dell’uso del suolo del territorio della Provincia <strong>di</strong> Messina.<br />
Segue la fascia che colonizza ed e<strong>di</strong>fica le dune<br />
“embrionali” che risulta fisionomicamente dominata<br />
da Agropyron junceum, graminacea stolonifera che,<br />
con il suo apparato ra<strong>di</strong>cale, contribuisce a trattenere la<br />
sabbia e a consolidare le dune. Frequenti sono inoltre<br />
Otanthus maritimus, Matthiola sinuata, Sporobolus<br />
arenarius, Eryngium maritimum, Cyperus kalli, ecc.<br />
La fascia successiva si trova sulle dune più interne,<br />
ormai abbastanza stabili, ed è caratterizzata dalla<br />
dominanza <strong>di</strong> Ammophila littoralis, grossa graminacea<br />
cespitosa che, trattenendo la sabbia trasportata dal<br />
vento, svolge un ruolo fondamentale nell’e<strong>di</strong>ficazione<br />
delle dune. Si rinvengono inoltre altre psammofite<br />
come Echinophora spinosa, Me<strong>di</strong>cago marina, Pancratium<br />
maritimum, ecc.<br />
Ancora più internamente è possibile osservare una<br />
quarta fascia che occupa le dune ormai stabili, dove è<br />
stato avviato il processo <strong>di</strong> pedogenesi delle sabbie.<br />
Questa fascia <strong>di</strong> vegetazione risulta caratterizzata da<br />
Ononis <strong>di</strong>ffusa e Centaurea sphaerocephala.<br />
La vegetazione psammofila, nel suo insieme, è<br />
molto <strong>di</strong>sturbata e danneggiata in conseguenza dell’uso<br />
balneare delle spiagge, dello spianamento delle dune,<br />
<strong>dei</strong> rimboschimenti a pini ed eucalipti nel retroduna.<br />
Le formazioni boschive naturali più o meno degradate<br />
sono costituite da rovere, roverella, leccio e qualche<br />
volta castagno, ontano e agrifoglio. Nelle vallate vi<br />
è inse<strong>di</strong>ato il pioppo (Popolus alba), l’ontano (Alnus<br />
glutinosa) ed è presente anche la noce (Juglans regia).<br />
La vegetazione spontanea è rappresentata dalla macchia<br />
me<strong>di</strong>terranea, in cui sono presenti il cisto (Cistus<br />
salviefolius), la ginestra (Spartium junceum), la calicotome,<br />
il corbezzolo ed in qualche caso l’erica arborea.<br />
La macchia me<strong>di</strong>terranea assume significato <strong>di</strong> vegeta-<br />
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zione arbustiva secondaria, formatasi per degradazione<br />
<strong>dei</strong> boschi, nelle aree soggette da tempo ad abbandono<br />
colturale o nelle aree percorse da incen<strong>di</strong>.<br />
Lungo il corso delle fiumare e <strong>dei</strong> valloni si notano<br />
frammenti <strong>di</strong> vegetazione da riferire ad aggruppamenti<br />
propri delle ripe fluviali. Tra gli elementi più rappresentativi<br />
si citano specie del genere Tamarix, Salix e<br />
Populus , essenze <strong>dei</strong> boschi ripariali dell’area me<strong>di</strong>terranea<br />
ormai quasi ovunque scomparsi. Lungo le ripe<br />
delle zona a valle si puo’ osservare isolato o in gruppi<br />
l’oleandro (Nerium oleander), che rappresenta la testimonianza<br />
<strong>di</strong> una vegetazione tipicamente me<strong>di</strong>terranea.<br />
Il letto <strong>dei</strong> torrenti e delle fiumare, costituito da<br />
materiale alluvionale grossolano, viene colonizzato nel<br />
periodo <strong>di</strong> secca da vari esempi <strong>di</strong> vegetazione, fra cui<br />
l’aggruppamento a Helichrysum italicum, che ove<br />
dominante imprime una nota caratteristica al paesaggio<br />
<strong>dei</strong> greti durante il periodo estivo.<br />
Una descrizione <strong>di</strong> maggiore dettaglio merita la<br />
vegetazione della fascia costiera, caratterizzata da<br />
piante adatte a vivere in ambienti con elevate concentrazioni<br />
<strong>di</strong> sali minerali sia nel substrato sia nell’ambiente<br />
subaereo (piante “alofite”). Queste piante, lungo<br />
il litorale tirrenico, sono rappresentate generalmente da<br />
associazioni floristiche povere con <strong>di</strong>stribuzione frammentaria<br />
per la presenza <strong>di</strong> spiagge sabbiose brevi,<br />
spesso sottoposte a forte pressione antropica, e per<br />
l’assenza <strong>di</strong> ampie <strong>di</strong>stese dunali. Fra l’altro gli adattamenti<br />
sviluppati da queste piante per vivere in ambienti<br />
così severi ne impe<strong>di</strong>scono l’attecchimento altrove,<br />
dove vengono velocemente sopraffatte da specie più<br />
competitive.<br />
La macchia me<strong>di</strong>terranea, <strong>di</strong>stinguibile dalla gariga<br />
(area occupata da arbusti cespugliosi <strong>di</strong> altezza inferio-<br />
3 • <strong>2011</strong><br />
settembre-<strong>di</strong>cembre<br />
g<strong>di</strong>S