Gds_3 Anno 2011 - Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia
Gds_3 Anno 2011 - Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia
Gds_3 Anno 2011 - Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Figura 4. Schema <strong>di</strong> previsione del comportamento in<br />
foggiatura in base alle caratteristiche <strong>di</strong> plasticità (in accordo<br />
a Marsigli e Don<strong>di</strong>, 1997). Legenda: MAB = Formazione<br />
Marnoso-Arenacea del Belice; FG = Argille <strong>di</strong> Gela; SC =<br />
Formazione delle Marne <strong>di</strong> San Cipirello; AF = Argille <strong>di</strong><br />
Ficarazzi; FT = Formazione Terravecchia; AV = Argille<br />
Varicolori; FN = Argille del Flysch Numi<strong>di</strong>co; FC =<br />
Formazione Castellana; FL = Formazione Licata.<br />
che <strong>di</strong> cottura, più una materia prima è teoricamente<br />
idonea alla produzione <strong>di</strong> ceramica.<br />
Innanzitutto, da un primo esami <strong>dei</strong> dati, è possibile<br />
apprezzare un comportamento marcatamente<br />
<strong>di</strong>verso delle tipologie <strong>di</strong> materiale argilloso oggetto<br />
<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o a cominciare dalla fase <strong>di</strong> essiccamento a<br />
partire dal contenuto d’acqua corrispondente al limite<br />
liquido. Alcuni materiali mostrano valori <strong>di</strong> ritiro,<br />
piuttosto elevati, ben superiori al 10% (come ad<br />
esempio le Argille Varicolori). Altre materiali possie-<br />
Figura 5. Valori me<strong>di</strong> del ritiro lineare in seguito ad<br />
essiccamento e cottura. Legenda: SC = Formazione delle<br />
Marne <strong>di</strong> San Cipirello; AF = Argille <strong>di</strong> Ficarazzi; FT =<br />
Formazione Terravecchia; AV = Argille Varicolori; FY = Argille<br />
del Flysch Numi<strong>di</strong>co; FC = Formazione Castellana; FL =<br />
Formazione Licata; FG = Argille <strong>di</strong> Gela; MAB = Formazione<br />
Marnoso-Arenacea del Belice.<br />
26<br />
dono valori <strong>di</strong> ritiro lineare ad essiccamento interme<strong>di</strong><br />
compresi tra 7,5 e circa 8,5% e le sole argille della<br />
Formazione Terravecchia possiedono un ritiro contenuto,<br />
ben al <strong>di</strong>sotto del 7% (Figura 5). L’evoluzione<br />
del ritiro lineare al progressivo aumento della temperatura,<br />
sino ai 1000 °C <strong>dei</strong> materiali argillosi stu<strong>di</strong>ati<br />
risulta ulteriormente <strong>di</strong>versificato. Infatti oltre a<br />
<strong>di</strong>versi valori assoluti <strong>di</strong> ritiro alla massima temperatura<br />
<strong>di</strong> cottura vi sono anche importanti <strong>di</strong>fferenze<br />
nella progressione, che risulta abbastanza regolare<br />
per alcuni materiali (caratterizzati da andamenti con<br />
debole pendenza) e, al contrario, brusca e irregolare<br />
per altri. Inoltre, considerando l’incremento me<strong>di</strong>o<br />
percentuale del ritiro lineare nell’intervallo termico<br />
considerato è interessante notare quattro tipologie <strong>di</strong><br />
comportamento: incrementi bassi, intorno al 16%<br />
(Argille <strong>di</strong> Ficarazzi e Formazione Terravecchia);<br />
incrementi me<strong>di</strong> intorno al 25% (Formazione Castellana<br />
e Flysch Numi<strong>di</strong>co); incrementi alti 35-50%<br />
(Argille Varicolori e Formazione Licata) incrementi<br />
molto alti >70% (Argille <strong>di</strong> Gela e Formazione delle<br />
Marne <strong>di</strong> San Cipirello).<br />
La lettura del parametro del colore è stata condotta<br />
utilizzando le tavole comparative <strong>di</strong> Munsell. L’utilizzo<br />
<strong>di</strong> tali tavole benché abbia ovvi limiti legati a<br />
un non trascurabile residuo <strong>di</strong> soggettività ed errore,<br />
rimane a tutt’oggi l’approccio più usato per la definizione<br />
del colore sulle argille cotte e sui manufatti<br />
antichi (Cuomo <strong>di</strong> Caprio, 1985). Com’è noto lo sviluppo<br />
del colore nella ceramica è essenzialmente<br />
legato a processi <strong>di</strong> trasformazione e neoformazione<br />
<strong>di</strong> fasi mineralogiche, la cui entità <strong>di</strong>pende per lo più<br />
dalla composizione chimica del materiale <strong>di</strong> partenza,<br />
dalle temperature massime raggiunte nel processo <strong>di</strong><br />
cottura, <strong>dei</strong> tempi <strong>di</strong> permanenza alla massima temperatura<br />
e dall’atmosfera <strong>di</strong> fornace. In particolare è<br />
noto l’aspetto che in modo prevalente con<strong>di</strong>ziona il<br />
colore <strong>di</strong> un manufatto ceramico è legato alla presenza<br />
del ferro nei suoi <strong>di</strong>versi sta<strong>di</strong> <strong>di</strong> ossidazione, ospitato<br />
nelle fasi silicatiche che si sviluppano in cottura,<br />
ovvero, gehlenite, pirosseno, mullite. Inoltre un ruolo<br />
altrettanto importante, a parità delle con<strong>di</strong>zioni sopra<br />
descritte, è svolto dalla presenza <strong>di</strong> CaO e dal rapporto<br />
Fe 2O 3 /CaO (Fabbri & Don<strong>di</strong>, 1995).<br />
Un altro fattore con<strong>di</strong>zionante, come accennato, è<br />
rappresentato dalla temperatura <strong>di</strong> cottura <strong>dei</strong> mattoncino.<br />
È interessante notare, infatti, come la luminosità<br />
e la saturazione della tinta vari in progressione,<br />
all’aumentare della temperatura. Già a 300 °C, la<br />
maggior parte <strong>dei</strong> provini assume colorazione beige<br />
con una componente gialla (2.5Y; 7.5YR). Soltanto i<br />
provini ottenuti impastando i materiali delle Marne<br />
<strong>di</strong> San Cipirello e della MAB presentano ancora<br />
dominante sul grigio (10YR). La colorazione assunta<br />
dagli impasti relativi a tutte le formazione <strong>di</strong>venta<br />
3 • <strong>2011</strong><br />
settembre-<strong>di</strong>cembre<br />
g<strong>di</strong>S