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Gds_3 Anno 2011 - Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia

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tre sono presenti varie specie dell’Eocene inferioresuperiore,<br />

tra cui Morozovella aragonensis, Morozovella<br />

formosa, Truncarotaloides rorhi, Acarinina bulbrooki,<br />

Turborotalia cerroazulensis. L’Oligocene inferiore è<br />

caratterizzato dalla presenza <strong>di</strong> Pseudohastigerina<br />

micra e Cassigerinella chipolensis che permettono <strong>di</strong><br />

riconoscere l’omonima biozona.<br />

FORMAZIONE DEL FLYSCH NUMIDICO<br />

Al Flysch Numi<strong>di</strong>co (Oligocene superiore-Miocene<br />

inferiore) appartengono le successioni clastico-terrigene,<br />

per lo più torbi<strong>di</strong>tiche, che costituiscono le<br />

coperture, in gran parte scollate dal loro substrato<br />

mesozoico-terziario, <strong>dei</strong> domini Imerese e Panormide<br />

e <strong>di</strong> domini più interni (Sicili<strong>di</strong>). Diverse ipotesi sono<br />

state avanzate sulla provenienza <strong>dei</strong> materiali terrigeni,<br />

in particolare <strong>dei</strong> granuli <strong>di</strong> quarzo. Affiora estesamente<br />

in <strong>Sicilia</strong> centro-settentrionale, ma si riconosce<br />

in lembi, con tipologie in parte <strong>di</strong>fferenti, anche nella<br />

<strong>Sicilia</strong> occidentale (Catalano & D’Argenio, 1982;<br />

Catalano et al., 2000; 2002) e centro-meri<strong>di</strong>onale. In<br />

sottosuolo raggiunge gli spessori più elevati, per<br />

imbricazioni tettoniche, nella <strong>Sicilia</strong> centro-orientale<br />

(Bianchi et al., 1989; Bello et al., 2000). Su base litoe<br />

biostratigrafica si <strong>di</strong>stinguono tre unità litostratigrafiche<br />

(Catalano et al., 2005): Formazione Portella<br />

Colla (Oligocene superiore-Aquitaniano), Formazione<br />

Geraci (Aquitaniano-Bur<strong>di</strong>galiano) e Formazione<br />

Tavernola (Bur<strong>di</strong>galiano-Langhiano), generalmente<br />

eteropiche tra <strong>di</strong> loro. La Formazione Portella Colla è<br />

costituita da argilliti <strong>di</strong> colore bruno o color tabacco,<br />

talora manganesifere, a laminazione parallela, a cui si<br />

intercalano siltiti ed arenarie fini, prevalentemente<br />

quarzose, a matrice pelitico-arenacea, e megabrecce<br />

carbonatiche con cemento siliceo. Nella parte inferiore<br />

sono presenti lenti bioclastiche con Nummuliti. Lo<br />

spessore è <strong>di</strong> circa 500 m. La Formazione Geraci Siculo<br />

è rappresentata da potenti banchi <strong>di</strong> quarzareniti con<br />

intercalazioni argillitiche. La Formazione Tavernola<br />

(Marchetti, 1956) è costituita da marne e argilliti grigio-ver<strong>di</strong><br />

o biancastre, intercalate a livelli arenacei<br />

quarzosi e ricchi <strong>di</strong> granuli glauconitici, con elevata<br />

percentuale carbonatica. Lo spessore supera i 200 m.<br />

Questi depositi sono stati descritti nei Monti Nebro<strong>di</strong><br />

(Accor<strong>di</strong>, 1958; Colacicchi, 1958), nelle Madonie<br />

(Ogniben, 1960; Broquet, 1968) e nei Monti <strong>di</strong> Palermo<br />

(Caflisch, 1966). Il contenuto paleontologico degli<br />

intervalli marnoso-argillosi è dato da ra<strong>di</strong>olari, spicole<br />

<strong>di</strong> spugna, foraminiferi planctonici e bentonici, rari<br />

nannofossili calcarei. L’associazione della F.ne <strong>di</strong> Portella<br />

Colla è essenzialmente dominata da foraminiferi<br />

bentonici agglutinanti tra cui Ammo<strong>di</strong>scus e Glomospira,<br />

specie che meglio si adattano ai se<strong>di</strong>menti torbi<strong>di</strong>tici<br />

poiché tollerano acque con elevata torbi<strong>di</strong>tà e<br />

g<strong>di</strong>S<br />

3 • <strong>2011</strong><br />

settembre-<strong>di</strong>cembre<br />

costruiscono i loro gusci utilizzando i minerali, essenzialmente<br />

quarzo, feldspati ed ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> ferro, che provengono<br />

dallo smantellamento <strong>dei</strong> corpi rocciosi in<br />

sollevamento tettonico. L’associazione della Formazione<br />

Tavernola è caratterizzata dalla <strong>di</strong>screta presenza<br />

<strong>di</strong> foraminiferi planctonici che permettono una<br />

buona datazione stratigrafica <strong>di</strong> questi se<strong>di</strong>menti.<br />

Nella porzione inferiore la preservazione <strong>dei</strong> gusci <strong>dei</strong><br />

foraminiferi è generalmente cattiva mentre l’associazione<br />

è dominata dalla presenza <strong>di</strong> Paragloborotalia<br />

opima nana, Cataspidrax <strong>di</strong>ssimilis, Globoquadrina<br />

dehiscens che in<strong>di</strong>cano un’età riferibile all’Aquitaniano<br />

(Iaccarino, 1985). I se<strong>di</strong>menti più abbondanti sono<br />

però rappresentati da quelli del Bur<strong>di</strong>galiano inferiore<br />

con rari in<strong>di</strong>vidui <strong>di</strong> Globigerinoides altiapertura,<br />

Cataspidrax <strong>di</strong>ssimilis (biozona Cataspidrax <strong>di</strong>ssimilis,<br />

(Iaccarino, 1985), inoltre sono abbondanti gli in<strong>di</strong>vidui<br />

<strong>di</strong> Paragloborotalia acrostoma nei livelli del<br />

Bur<strong>di</strong>galiano. La porzione più alta <strong>di</strong> questi se<strong>di</strong>menti<br />

è caratterizzata dalla presenza <strong>di</strong> Globigerinoides trilobus<br />

(biozona a Globigerinoides trilobus) che in<strong>di</strong>ca<br />

il Bur<strong>di</strong>galiano superiore (Iaccarino, 1985). In rari<br />

campioni della Formazione Tavernola si ritrova<br />

Praeorbulina glomerosa, la cui presenza permette <strong>di</strong><br />

attribuire i se<strong>di</strong>menti al Langhiano inferiore (biozona<br />

Praeorbulina glomerosa).<br />

FORMAZIONE DELLE MARNE DI SAN CIPIRELLO<br />

Le Marne <strong>di</strong> San Cipirello (Serravalliano parte alta-<br />

Tortoniano parte inferiore) sono marne <strong>di</strong> colore grigioazzurrognolo<br />

con rare intercalazioni arenacee e ricca<br />

fauna <strong>di</strong> plancton calcareo, <strong>di</strong> ambiente profondo. Questa<br />

unità litostratigrafica è stata descritta da Ruggieri<br />

(1966) e formalizzata da Ruggieri & Sprovieri (1970).<br />

Costituiscono la copertura terrigena, spesso concordante,<br />

ma talora <strong>di</strong>scontinua, <strong>dei</strong> domini trapanese e sicano,<br />

ed affiorano <strong>di</strong>ffusamente nella <strong>Sicilia</strong> centro-occidentale,<br />

soprattutto nei Monti Sicani e nel settore trapanese.<br />

Non è raro trovarle in <strong>di</strong>scordanza su terreni molto più<br />

antichi, compresi quelli mesozoici (Di Stefano & Vitale,<br />

1993). Ruggieri & Sprovieri (1970) attribuiscono a queste<br />

argille profon<strong>di</strong>tà superiori a 500 m, sulla base della<br />

presenza <strong>di</strong> ostraco<strong>di</strong> psicrosferici.<br />

Le Marne <strong>di</strong> San Cipirello ricoprono le Calcareniti<br />

glauconitiche <strong>di</strong> Corleone e sono considerate il segnale<br />

stratigrafico dell’inizio della deformazione compressiva<br />

che coinvolse queste unità trapanesi e sicane a partire<br />

dal Miocene superiore.<br />

Al <strong>di</strong> sopra delle Marne <strong>di</strong> San Cipirello si trovano<br />

in <strong>di</strong>scordanza terreni <strong>di</strong> varia litologia ed età, mentre<br />

esse spesso delineano il confine tettonico tra le <strong>di</strong>fferenti<br />

unità tettoniche.<br />

Le associazioni bentoniche, sono caratterizzate<br />

dalla presenza <strong>di</strong> Cibicides pachyderma; C. ungeria-<br />

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