Gds_3 Anno 2011 - Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia
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UN APPROCCIO INTEGRATO ALLO STUDIO<br />
DELLE “ARGILLE CERAMICHE”<br />
DELLA SICILIA CENTRALE E OCCIDENTALE<br />
G. Montana,A. Sulli,A.M. Polito,A. Caruso, E.M. Azzaro<br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze della Terra e del Mare (DiSTeM), Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Palermo<br />
Il presente stu<strong>di</strong>o affronta la caratterizzazione composizionale e tecnologica <strong>dei</strong> depositi argillosi ubicati nella<br />
RIASSUNTO<br />
<strong>Sicilia</strong> occidentale e centrale, impiegati nei secoli passati e tutt’oggi utilizzabili come materia prima nel processo<br />
<strong>di</strong> manifattura ceramica. I campionamenti sono stati programmati non solo alla luce delle evidenze geologiche, ma anche sulla base <strong>dei</strong> dati<br />
etnografici ed archeologici. Oltre 300 campioni <strong>di</strong> argilla sono stati prelevati da 9 <strong>di</strong>fferenti unità litostratigrafiche affioranti nell’area oggetto<br />
<strong>di</strong> interesse. Dopo un’attenta collocazione stratigrafica e la caratterizzazione del contenuto in microfossili, i campioni sono stati sottoposti<br />
ad analisi granulometrica, mineralogica (XRD) e chimica (XRF). Inoltre, per ogni tipologia <strong>di</strong> argilla, è stato simulato in laboratorio un ciclo<br />
produttivo completo (impasto e cottura), con l’obiettivo <strong>di</strong> valutare in modo comparativo specifici parametri tecnologici: comportamento<br />
allo stato plastico, ritiro lineare e variazioni nel colore in seguito ad essiccamento e cottura.<br />
This paper deals with the compositional and technological characterization of clayey materials, belonging to spe-<br />
ABSTRACT<br />
cific stratigraphic units, which were exploited in the past centuries for the tra<strong>di</strong>tional ceramic manufacture in<br />
north-western and central Sicily and today are still potentially accessible.The stu<strong>di</strong>ed clays were selected on the basis of geological, archaeological<br />
and even ethnographic evidences testified, in several cases, by a long-established ceramic manufacture tra<strong>di</strong>tion. More than 300 representative<br />
samples were collected from 9 <strong>di</strong>fferent litho-stratigraphic units cropping out in stu<strong>di</strong>ed area.After a careful geological description<br />
with the description of microfossils, the collected clay samples were subjected to grain size <strong>di</strong>stribution analysis as well as mineralogical<br />
(XRD) and chemical (XRF) characterization. Moreover, experimental moul<strong>di</strong>ngs and firings on all clay types were performed in order to simulate<br />
a production cycle and to recognize some specific parameters such as plastic behaviour, linear shrinkage and colour.<br />
INTRODUZIONE<br />
L’innata pre<strong>di</strong>sposizione geologica della <strong>Sicilia</strong>,<br />
terra molto ricca <strong>di</strong> terreni argillosi, ha certamente contribuito<br />
allo sviluppo <strong>di</strong> un’antichissima tra<strong>di</strong>zione nel<br />
settore della manifattura ceramica. Questa affermazione<br />
risulta comprovata da tangibili testimonianze delle<br />
originarie attività produttive in <strong>di</strong>versi tra i più importanti<br />
siti archeologici dell’isola: fornaci, vasche per la<br />
decantazione, materie prime pronte all’uso, depositi<br />
con scarti <strong>di</strong> lavorazione. Attestazioni relativamente<br />
più recenti sono le manifatture <strong>di</strong> maiolica (recipienti<br />
<strong>di</strong> varia conformazione e funzione, figure e mattonelle<br />
da pavimentazione), caratterizzate da un rivestimento<br />
<strong>di</strong> smalto piombo-stannifero tipicamente decorato con<br />
vari pigmenti inorganici, in prevalenza prodotte nelle<br />
officine operanti a Caltagirone, Sciacca, Burgio, Patti,<br />
Santo Stefano <strong>di</strong> Camastra, Collesano, Polizzi Generosa,<br />
Palermo e Trapani.<br />
Lo sviluppo della ricerca applicata, specie nell’ultimo<br />
ventennio, ha <strong>di</strong>mostrato che, ponendo in giusta<br />
relazione le peculiarità litologiche <strong>di</strong> un dato territorio<br />
con le composizioni mineralogiche e chimiche<br />
degli impasti ceramici portati alla luce dallo scavo<br />
archeologico, risulta possibile attestare con elevata<br />
atten<strong>di</strong>bilità produzioni locali ed importazioni. Grazie<br />
ai dati tecnico-scientifici, quin<strong>di</strong>, gli archeologi sono<br />
riusciti ad in<strong>di</strong>viduare le antiche vie <strong>di</strong> circolazione<br />
delle merci, ottenendo notevoli ricadute nella ricostruzione<br />
storica e socio-economica delle antiche<br />
16<br />
comunità. Ancora più recentemente si è incominciata<br />
a sviluppare una linea <strong>di</strong> ricerca che intende affiancare<br />
le analisi <strong>dei</strong> reperti ceramici alla caratterizzazione<br />
completa delle materie prime argillose presenti nello<br />
stesso territorio dove si presume sia avvenuta una<br />
produzione (Montana et al., <strong>2011</strong>). Si ritiene, infatti,<br />
che il confronto composizionale e tessiturale tra i<br />
reperti ceramici e le possibili materie prime possa<br />
contribuire ad in<strong>di</strong>care con oggettività scientifica il<br />
livello tecnologico raggiunto nell’ambito degli cicli<br />
produttivi tra<strong>di</strong>zionali (in<strong>di</strong>viduando, tra l’altro,<br />
eventuali trattamenti preliminari, procedure <strong>di</strong> lavorazione<br />
dell’impasto, con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cottura), oltre a<br />
semplificare la determinazione <strong>di</strong> provenienza <strong>di</strong><br />
reperti <strong>di</strong> dubbia attribuzione anche in contesti territoriali<br />
e/o in orizzonti cronologici circoscritti. Inoltre,<br />
è stato recentemente <strong>di</strong>mostrato che un supporto assai<br />
importante nella ricerca <strong>di</strong> caratteristiche <strong>di</strong>stintive<br />
tra argille o tra oggetti ceramici con esse realizzati<br />
può essere ottenuto me<strong>di</strong>ante una accurata descrizione<br />
della microfauna fossile (Quinn et al., 2007). Infatti,<br />
nei manufatti ceramici <strong>di</strong> maggiori <strong>di</strong>mensioni,<br />
nonostante la cottura a temperature comprese tra 700<br />
e 1000°C, i microfossili calcarei possono risultare in<br />
parte ancora ben preservati.<br />
Lo stu<strong>di</strong>o proposto in questa sede, pertanto, intende<br />
fornire nuovi dati composizionali sulle argille che<br />
affiorano nella <strong>Sicilia</strong> centrale ed occidentale considerate<br />
<strong>di</strong> un qualche interesse ai fini della produzione<br />
ceramica, in antichità come al giorno d’oggi.<br />
3 • <strong>2011</strong><br />
settembre-<strong>di</strong>cembre<br />
g<strong>di</strong>S