MISCELLANEA - Società Ligure di Storia Patria
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L ’O R G A N IZ Z A Z IO N E POSTALE DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 341 II. I P R IM I D E C E N N I D E L S E C . X V l ll (1700-1730). I. - L ’ O R G A N IZ Z A Z IO N E P O S T A L E E IL G O V E R N O — 1 Trasformazione dell’ istituto nel secolo xvm e le Poste cesaree - 2. Ordinamento delle Poste genovesi: tentativo di riforma del 1703 - 3. Nuovo tentativo del 1730 e il Sovraintendente Generale delle Poste — II. l a c o m p a g n i a d e i C O R R IE R I D E L L A R E P U B B L IC A — 1. Disordini nei servizi : corrieri e maestri di Posta - 2. La Compagnia dei corrieri genovesi: i decreti del 1645 e 1725 - 3. II decreto del 1743 - 4. Irregolarità e ricorsi - 5. Istanze dei Massari: sacrifici e compensi dei Corrieri — III. t a r i f f e e d A B U SI — 1. La tariffa del 1730 - L’appalto di Giuseppe Maria Ginocchio. I. — 1. L’organizzazione postale, come tutte le grandi isti tuzioni sociali, era destinata a svolgersi di pari passo con il pro gresso civile e lo sviluppo degli ordinamenti politici. Passata dalle iniziative private ad un regime di concessione, per parte del potere centrale, a particolari intraprenditori con ca rattere di privilegio e di monopolio, essa subiva ogni giorno più 1’ ingerenza dello Stato, che tendeva ormai a trasformarla in un organo proprio. E fu trasformazione lenta, le cui prime fasi si ma nifestano col secolo xvm, contemporaneamente al grande rinno vamento politico, economico, sociale che si opera in tale età. Decadono le grandi imprese come quelle dei Tasso. In Ispagna, nel 1707, ai membri di questa famiglia veniva tolto il monopolio postale, che passò al Governo; così l’ imperatore Carlo VI nel 1720 riduceva a servizio regio la Posta di Corte, già privilegio dei Paar in contrasto con i Tasso; e nel 1723 emanava analoghe di sposizioni per le organizzazioni di tutti i suoi domini. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012
342 ON ORATO PÀSTINE Di tali mutamenti si interessava non poco il Serenissimo G o verno. Il Marchese Clemente D ’Oria, Inviato a Vienna, si occupava attivamente di questa « pratica di tanta importanza », come appare dalla sua corrispondenza diplomatica L’ imperatore, venuto in possesso della Lombardia, di Napoli e della Sicilia, mirava a sfruttare anche questa forma di attività, deliberando l’ unione delle Poste al Reai Patrimonio. II «progetto sopra le-Poste d’ Italia» lungamente maturato e che sembrava dovesse entrare in vigore col primo gennaio del 1724, teneva pure in apprensione, a Vienna, l’ambasciatore veneto Donato e Monsignor Nunzio, che ne tenevano frequente discorso col mi nistro genovese. La Corte cesarea infatti - riferiva il D ’Oria - pa reva volesse « stabilire una corrispondenza generale trà gli Uffici] di Fiandra Germania Milano Mantova Roma e Napoli », racco gliendo anche quelle lettere, che al presente erano assorbite dalle Poste di. altri Principi. Riguardo all’ Ufficio della Repubblica, il danno - che effettivamente poi non si verificò - sembrava dovesse nascere « dalla diversione che voleva darsi alle lettere di Napoli e Sicilia che sempre si consegnano in Roma al Corriere di Ge nova facendole invece passare ò a Mantova ò a Milano, dove sa rebbe necessario redimerle con pagamento». La riforma si coonestava con « motivi politici », ma la ragione essenziale era quella di aumentare gli introiti dell’amministrazione; onde si decretava 1’ espropriazione degli Uffici di Milano e Roma, invitandosi gli interessati a presentar domande per un’ equa in dennità. E già la Giunta cesarea deputata agli affari delle Poste nei nuovi regolamenti intendeva fissare che 1’ ufficio di Milano recla masse il ricupero dei diritti, che si asseriva in passato pagassero ad esso annualmente le Poste di Alessandria e del Finale, domini recentemente ceduti a Savoia e a Genova. a r c h iv io Di STATO Di GENOVA, Lettere M inistri, Vienna, busta '2571, 2 azzo 54 - Dispacci 16 giugno, 8 dicembre 1723, 2 febbraio 1724. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012
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L ’O R G A N IZ Z A Z IO N E POSTALE DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 341<br />
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I. - L ’ O R G A N IZ Z A Z IO N E P O S T A L E E IL G O V E R N O — 1 Trasformazione<br />
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C O R R IE R I D E L L A R E P U B B L IC A — 1. Disor<strong>di</strong>ni nei servizi : corrieri e maestri<br />
<strong>di</strong> Posta - 2. La Compagnia dei corrieri genovesi: i decreti del 1645 e<br />
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sacrifici e compensi dei Corrieri — III. t a r i f f e e d A B U SI — 1. La<br />
tariffa del 1730 - L’appalto <strong>di</strong> Giuseppe Maria Ginocchio.<br />
I. — 1. L’organizzazione postale, come tutte le gran<strong>di</strong> isti<br />
tuzioni sociali, era destinata a svolgersi <strong>di</strong> pari passo con il pro<br />
gresso civile e lo sviluppo degli or<strong>di</strong>namenti politici.<br />
Passata dalle iniziative private ad un regime <strong>di</strong> concessione,<br />
per parte del potere centrale, a particolari intrapren<strong>di</strong>tori con ca<br />
rattere <strong>di</strong> privilegio e <strong>di</strong> monopolio, essa subiva ogni giorno più<br />
1’ ingerenza dello Stato, che tendeva ormai a trasformarla in un<br />
organo proprio. E fu trasformazione lenta, le cui prime fasi si ma<br />
nifestano col secolo xvm, contemporaneamente al grande rinno<br />
vamento politico, economico, sociale che si opera in tale età.<br />
Decadono le gran<strong>di</strong> imprese come quelle dei Tasso. In Ispagna,<br />
nel 1707, ai membri <strong>di</strong> questa famiglia veniva tolto il monopolio<br />
postale, che passò al Governo; così l’ imperatore Carlo VI nel<br />
1720 riduceva a servizio regio la Posta <strong>di</strong> Corte, già privilegio dei<br />
Paar in contrasto con i Tasso; e nel 1723 emanava analoghe <strong>di</strong><br />
sposizioni per le organizzazioni <strong>di</strong> tutti i suoi domini.<br />
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