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questo elemento del futuro, forse riusciremmo a cambiare l’Italia, sarebbe un
fatto simbolico di straordinario interesse.
R.: Qual è il suo parere sulla gestione/assegnazione dei beni confiscati a
Roma e nel Lazio?
I.: Questo viene poco pubblicizzato, mi riferisco anche alla trasparenza dei
bandi. C’è una sorta di nebbia che non si dirada. Lo Stato potrebbe fare un
salto in più, regolando i rapporti tra i cittadini, beneficiando la collettività
attraverso questi strumenti, creando le condizioni e permettendo anche ai
giovani di accedervi … questo è fondamentale.
R.: Quali sono le politiche da seguire?
I.: Qui ritorno al mio mestiere. Qual è oggi uno dei nodi che sta strozzando
l’economia? C’è un’impennata dei valori immobiliari impressionante e questo
non permette agli artigiani di svolgere la propria attività nei luoghi dei centri
urbani. A Roma purtroppo esiste una fascia giovanile e non solo, che non
riesce a pagare gli affitti. Un altro problema è che se i giovani decidono di
prendere i loro risparmi ed investirli in attività agricole si scontrano con
valori legati alla terra, che sono fuori dai canoni veri del nord Europa, allora
questo intervento sui beni confiscati è un elemento di primaria importanza sul
mercato. Mi viene da pensare che nello stato liberale costruivano
continuamente case popolari per tenere basso tutto il sistema dei valori
immobiliari, in quanto mettendo sul mercato un bene che ha valore più basso
di quello privato, conseguentemente anche il privato scenderà di prezzo.
Queste d'altronde sono le leggi dell’economia. Quindi prendere in
considerazione la questione dei beni confiscati che possiamo acquistare ad un
prezzo sicuramente inferiore rispetto al libero mercato ad esempio della terra
confinante, è sicuramente un passo avanti. Si ricreerebbe un mondo,
cambierebbero i rapporti sociali, ci sarebbe la prospettiva di una città diversa.
R.: Come vede il futuro dello strumento della confisca e del riutilizzo?
I.: Questo è un elemento fondamentale, fa bene ad occuparsene. Trovo che il
fatto di riprivatizzare tutti i beni che erano stati acquisiti dal patrimonio sia
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