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R.: Il mancato utilizzo dei beni cosa provoca simbolicamente alla collettività?
I.: Provoca, a nostro avviso, quel senso di mancanza di fiducia, nella capacità
delle istituzioni di provvedere realmente al benessere dei cittadini e quindi
saper utilizzare a vantaggio dei cittadini le risorse pubbliche.
R.: Qual è il suo parere sulla gestione/assegnazione dei beni confiscati a
Roma e nel Lazio?
I.: Per l’appunto ci sono state varie fasi … c’è stato un periodo sotto la giunta
Veltroni, in cui abbiamo visto che molti beni sono stati assegnati, anche se poi
è stato difficile ed è difficile tuttora verificarne l’effettivo riutilizzo delle
realtà assegnatarie, molte delle quali hanno avuto anche problemi di tipo
economico per le ristrutturazioni e quant’altro. Sotto la giunta Alemanno non
c’è stato grande interesse per questo tema anche perché la gran parte delle
assegnazioni erano già state fatte, mentre bisognava attuare il monitoraggio
dell’effettivo riutilizzo. Non si è vista negli ultimi tempi una reale sensibilità e
una reale volontà di utilizzare questa risorsa anche dal punto di vista
simbolico.
R.: Quali sono le politiche da seguire?
I.: Le politiche da seguire, in questo come in altri campi, sono più
informazione e più cultura, più conoscenza … ed è quello che come
associazione ci impegniamo a fare giorno dopo giorno. Conoscenza, cultura e
informazione che possono portare verso una maggiore trasparenza ed efficacia
possibile, quindi evidentemente le assegnazioni che debbano essere fatte a
bando pubblico e la presa in carico dei problemi ostativi all’effettivo riutilizzo
che possono essere appunto il recepire i finanziamenti delle ristrutturazioni o
il fare pressione alle banche per togliere le ipoteche bancarie dai beni che ne
sono gravati.
R.: Dai dati in possesso, quali sono le prospettive future?
I.: I dati ci dicono che ci sono molti beni in fase di sequestro che possono
passare a confisca definitiva, quindi ci può essere un aumento di questo tipo di
ricchezza sul territorio … se questa ricchezza verrà utilizzata o meno
dipenderà anche dal contributo che le associazioni e i cittadini vorranno
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