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il rischio di sentir dire che quei beni stavano meglio nelle mani del<strong>la</strong> mafia o<br />

del<strong>la</strong> camorra in quanto erano beni produttivi, l’abbandono non è quindi un<br />

lusso che ci possiamo permettere.<br />

R.: Qual è il suo parere sul<strong>la</strong> gestione/assegnazione dei beni a Roma e nel<br />

Lazio?<br />

I.: Ci sono sicuramente luci e ombre e quindi su questo è importante<br />

continuare a monitorare.<br />

R.: Quali sono le politiche da seguire?<br />

I.: Sicuramente è stato fatto un passo avanti con l’istituzione dell’Agenzia<br />

Nazionale dei beni confiscati però allo stesso tempo è importante non <strong>la</strong>sciare<br />

ad una gestione assolutamente centralizzata tutti i beni confiscati in quanto<br />

ormai, purtroppo o per fortuna, sono tantissimi in tutta Italia ed è<br />

fondamentale che le istituzioni locali prendano questo a carico e che ci sia<br />

sempre più condivisione delle politiche di recupero di questi beni.<br />

R.: Dai dati in possesso, quali sono le prospettive future?<br />

I.: Sicuramente i beni aumenteranno anche se negli ultimi anni le<br />

organizzazioni, in risposta allo strumento del<strong>la</strong> confisca, cercano sempre più<br />

di aggirare l’ostacolo dando i loro beni a prestanome, aggirando appunto il<br />

rischio del<strong>la</strong> confisca vera e propria. Oltre questo aumenta sempre di più il<br />

ricic<strong>la</strong>ggio, attraverso beni immateriali piuttosto che materiali, molto più<br />

difficili da individuare e da colpire. Questo significa che da un <strong>la</strong>to le<br />

organizzazioni criminali cercano altre strategie, bisognerà quindi migliorare<br />

gli strumenti di individuazione soprattutto dei patrimoni monetari. Questa è<br />

una delle nuove frontiere su cui è importantissimo agire. Dall’altro <strong>la</strong>to i beni<br />

continueranno ad aumentare, abbiamo visto che negli ultimi anni non sono più<br />

solo nelle Regioni del sud Italia ma anche in Piemonte, Lazio, Lombardia,<br />

Regioni di centro e nord Italia in cui i beni sono diverse centinaia. E’ quindi<br />

fondamentale l’aiuto degli enti locali, del terzo settore per restituire i beni al<strong>la</strong><br />

collettività.<br />

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