scarica la tesi - Liberanet

Mi sono trovata davanti a situazioni in cui edifici o terreni di grandi
dimensioni confiscati alle mafie, siano in stato di completo abbandono, altre
in cui all’interno risiedano le famiglie dei boss, altre ancora sotto ipoteca
bancaria quindi intoccabili. A tal proposito, il giorno 15 novembre 2011 ho
avuto il piacere di partecipare al convegno La mafia non paga la crisi
presentato da Don Ciotti, presso la Facoltà di Economia La Sapienza
Università di Roma. Questo incontro è stato organizzato in occasione della
formazione del nuovo Governo italiano.
Don Ciotti ha ribadito che in periodi come questo che stiamo attraversando, di
debolezza politica, economica, le organizzazioni criminali hanno terreno
fertile per entrare in gioco approfittando dei mancati controlli e della
disintegrazione proveniente da qualsiasi ambito, sia esso sociale, istituzionale
o politico. Democrazia è partecipazione, umiltà, capacità. La mafia incide
notevolmente sulla disoccupazione giovanile che aumenta sempre di più,
scuola e alfabetizzazione hanno picchi altissimi nelle zone ad alta densità
mafiosa, il degrado urbano e sociale trionfano. I ragazzi partono da un’assente
cultura di base arrivando al fenomeno della disoccupazione che nel suo
insieme di negatività colpisce anche l’istituzione famiglia; l’illegalità diviene
una norma di vita per l’assenza di punti di riferimento. Don Ciotti continua il
suo discorso dicendo che la debolezza della democrazia costituisce la forza
delle mafie, continuano ad insediarsi, ad espandersi, ad infiltrarsi, approdano
puntualmente in ogni dove, è il loro momento favorevole. Viene a crearsi un
ponte fra criminalità e società civile, la mafia fa giustizia, la mafia è presente
ovunque, nel mercato della droga e delle armi. L’Italia primeggia tra le
classifiche europee riguardo le attività illecite. Un altro momento di grande
interesse è stato quando, mostrandoci alcune statistiche, ci ha fatto presente
che il 50% dei beni confiscati sono inutilizzabili poiché sotto ipoteca bancaria.
Conclude il discorso dicendo che l’unica ancora di salvezza per la lotta alla
mafia sia la nascita di nuove politiche sociali, nuove leggi giuste in
Parlamento, soprattutto riguardo la corruzione politica, per bloccare e mettere
fine alle potenti organizzazioni criminali che si ramificano in tutto il mondo.
76