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all’isolamento economico. 63 Il nome della legge deriva da Virginio Rognoni 64
e Pio La Torre 65 .
La legge raggiunge lo scopo definitivo grazie all’associazione Libera, che nel
1995 raccoglie un milione di firme al fine di presentare una proposta di legge
che si concretizza poi nella legge 109/96. Questa volta l’appello non è più
rivolto agli addetti ai lavori o alle alte cariche dello Stato, bensì alla gente
comune, alla collettività, trasformando le ricchezze illecite dei criminali, in
beni condivisi, opportunità e diritti per tante persone.
Un metodo efficace per combattere e sgretolare il metodo mafioso,
correggendo tutti quei comportamenti che alimentano corruzione e degrado
politico, senza fermarsi al sentimento di indignazione e rassegnazione. 66
Foto tratta dal convegno Mafie al nord dalla legge Rognoni- La Torre al nuovo Codice
Antimafia, www.libera.it, 7 ottobre 2011, Torino
3. Beni confiscati: tra attualità e prospettive future.
63 Mareso M., Pepino L., Nuovo dizionario di Mafia e Antimafia, Ega, 2008, Ibidem
64 Rognoni V. fu deputato alla Camera per sette legislature dal 1968 al 1994, Ministro
dell’Interno dal 1978 al 1983, Ministro di Grazia e Giustizia nel 1986-87 e vicepresidente del
Consiglio Superiore della Magistratura dal 2002 al 2006.
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Pio La Torre nasce nel 1927 a Palermo. Il 30 Aprile 1982 viene ucciso con un attentato nel
capoluogo siciliano, sotto ordine di Totò Riina. Nel 1961 entra a far parte del PCI, nel 1969
diventa dirigente della prima Commissione Agraria e nel 1972 venne eletto deputato,
proponendo la legge Rognoni-La Torre.
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Seminario realizzato da Libera, Mafie al nord dalla legge Rognoni-La Torre al nuovo Codice
Antimafia, www.libera.it, 7/10/2011, Torino
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