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Foto di V. Rognoni e Pio La Torre tratte da www.ilquirinale.it
In seguito all’emanazione di questa legge veniva introdotto nel Codice Penale
l’articolo 416 bis che sanzionava, per la prima volta l’associazione di tipo
mafioso cui riconosceva autonoma rilevanza penale individuandone sia i
metodi operativi come la condizione di intimidazione o omertà che ne deriva,
sia i fini specifici come la commissione di delitti, la gestione o il controllo, in
modo diretto o indiretto, di attività economiche, autorizzazioni, appalti e
servizi pubblici, la realizzazione di profitti o vantaggi ingiusti per se e per
altri. Da questo momento la mafia viene inquadrata come un’associazione e
finalmente non si perseguono più le singole persone o i singoli fatti delittuosi.
Vengono introdotti elementi fondamentali che definiscono il cambiamento di
strategia nel combattere la criminalità organizzata, cambiando la legge
riguardo le misure di prevenzione. Altro merito della legge Rognoni-La Torre
è dato dall’introduzione, accanto alle misure di prevenzione di carattere
personale quali la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e l’obbligo di
soggiorno nel Comune di residenza o di dimora abituale, delle misure di
prevenzione di natura patrimoniale: il sequestro e la confisca dei beni, ma
anche la sospensione temporanea dall’amministrazione dei beni, finalizzata
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