Introduzione Questa <strong>tesi</strong> si focalizza sul tema dell’universo delle mafie nel Lazio, sui beni confiscati alle organizzazioni criminali partendo da Roma Capitale, passando per tutto il litorale <strong>la</strong>ziale, fino ad arrivare al basso Lazio con <strong>la</strong> Quinta mafia. E’ un argomento di grande importanza, che spesso viene trattato con troppa superficialità e marginalità: l’opinione pubblica ne ha una conoscenza scarsa in quanto le informazioni che vengono fatte filtrare dalle istituzioni sono limitate. Nel<strong>la</strong> prima fase ho affrontato <strong>la</strong> parte teorica, partendo dal concetto di mafia, con le re<strong>la</strong>tive origini nate in Sicilia che poi si sono ramificate pian piano in tutta Italia e in tutto il mondo, l’etimologia del<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> ed i grandi cambiamenti che ci sono stati nel tempo, passando da una mafia parassitaria ad una mafia imprenditrice, capace di infiltrarsi in vari settori quali <strong>la</strong> politica, lo Stato, l’economia e <strong>la</strong> società. Alle organizzazioni criminali viene affidato quindi l’appel<strong>la</strong>tivo di mafie: camorra, ‘ndrangheta, mafia siciliana, sacra corona unita, banda del<strong>la</strong> Magliana. Le organizzazioni criminali si espandono sempre di più control<strong>la</strong>ndo il territorio, creando un vero e proprio business criminale, facendo trionfare l’illegalità. Nel Lazio aumentano a dismisura le infiltrazioni mafiose, approfittando del<strong>la</strong> crisi economica, del vuoto istituzionale e del terreno fertile per intervenire, come nel caso di Fondi. Nel<strong>la</strong> seconda parte mi sono soffermata sui procedimenti normativi ossia sequestro, destinazione, assegnazione dei beni confiscati alle organizzazioni criminali con riferimento a strutture ed enti quali l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e l’assegnazione dei beni confiscati e l’Abecol. Ho citato <strong>la</strong> legge 109 del 1996 che ha rappresentato una svolta, sbloccando i meccanismi che fino ad allora avevano impedito il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie. A tal proposito ho voluto analizzare <strong>la</strong> realtà del riutilizzo sociale dei beni nel<strong>la</strong> città di Roma, trattata nel<strong>la</strong> puntata di Report del 22 ottobre 2011. L’altra svolta legis<strong>la</strong>tiva è rappresentata dal<strong>la</strong> legge Rognoni-La Torre che definisce il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso per cui non si perseguono più le singole persone o i singoli fatti delittuosi ed introduce, accanto alle misure di prevenzione personale, le misure di prevenzione di carattere patrimoniale con conseguente iso<strong>la</strong>mento economico del proposto. 4
Infine nel<strong>la</strong> terza ed ultima parte ho svolto il mio <strong>la</strong>voro di ricerca con metodologia qualitativa, iniziando con <strong>la</strong> presentazione dell’associazione Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, continuando con gli aspetti teorici dell’intervista qualitativa, per poi concludere con le sei interviste fatte personalmente a personaggi qualificati che combattono per <strong>la</strong> lotta alle mafie. 5
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