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famiglia Ligato solo nell’agosto del 2003. Ma prima di andar via i Ligato smontano tutti gli infissi e li portano via: finestre comprese. Il sindaco Magliocca diede il suo parere favorevole per la loro rimozione, consegnando al patrimonio del Comune una villa inutilizzabile. Egli nel 2008 è rinviato a giudizio per corruzione, voto di scambio e falso. Indagato nell’inchiesta Biopower e dalla Distrettuale Antimafia di Napoli. Eppure il sindaco Alemanno lo nomina dirigente sulla base della sua esperienza acquisita al di fuori del Comune di Roma, ma non c’è scritto di quale tipo di esperienza si tratta: rimane un punto interrogativo. Nell’ottobre 2011 la mafia colpisce ancora: viene letteralmente devastato “Il villaggio della Legalità” di Borgo Sabotino a Latina 45 , un atto violento e grave che ha il sapore di un raid mafioso. La struttura, di circa quattro ettari, viene confiscata per abusivismo edilizio e poi affidata nell’agosto 2011 all’associazione Libera contro le mafie. Secondo gli inquirenti e Antonio Turri, coordinatore regionale di Libera, il messaggio dell’azione vandalica notturna è chiara: “Con questo gesto ci hanno detto che qui noi non ci dobbiamo stare. Ci vogliono mettere in condizioni di non lavorare.” 46 Vengono trovati vetri sfondati a picconate, tavoli, sedie, computer, casse per l’amplificazione distrutte, impianti elettrici con danni di migliaia di euro. Interviene Don Ciotti affermando che “E’ stato colpito un bene confiscato e restituito alla collettività dove Libera si era resa disponibile, su richiesta del Commissario Prefittizio di Latina, ad accompagnare il percorso di recupero e di valorizzazione del bene con il protagonismo delle realtà associative locali. Nessuno può pensare di vandalizzare e di fermare questo impegno. E’ un gesto preoccupante che mira ad intimidire chi combatte le mafie e nel contempo a lanciare un messaggio chiaro all’intero territorio dato che proprio in questa giornata il Villaggio della Legalità avrebbe dovuto ospitare un’iniziativa sulla figura di Don Cesare Boschin, prete ucciso per aver denunciato traffici di rifiuti tossici nella discarica di Borgo Montello.” 47 . 45 AA.VV. Articolo pubblicato da Libera, Beni confiscati: devastato il Villaggio della legalità a Borgo Sabotino, www.libera.it, Ottobre 2011 46 AA.VV. Articolo pubblicato da Libera, Beni confiscati: devastato il Villaggio della legalità a Borgo Sabotino, www.libera.it, Ottobre 2011, Ibidem 47 AA.VV. Articolo pubblicato da Libera, Beni confiscati: devastato il Villaggio della legalità a Borgo Sabotino, www.libera.it, Ottobre 2011, Ibidem 46
Il 13 ottobre 2011 è entrato in vigore il Codice Antimafia. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n.226 del 28/09/2011- Suppl. Ordinario n.214, infatti, del decreto legislativo 6 Settembre 2011, n.159 entra in vigore il provvedimento, approvato dal Consiglio dei Ministri nella riunione del 3 Agosto 2011, su proposta dei Ministri dell’Interno e della Giustizia. Il Codice prevede misure di prevenzione e sulla documentazione antimafia aggiornando la normativa e divenendo punto di riferimento completo per semplificare l’attività dell’interprete, migliorare l’efficienza delle procedure di gestione, destinazione ed assegnazione dei beni confiscati. 48 Per quel che riguarda il sequestro dei beni, il Codice presenta più di una falla, con nuove regole che, invece che contrastare, rischiano di favorire le cosche. 49 Nel testo compaiono alcuni vincoli normativi che fanno riflettere. Ad esempio vengono applicati alcuni principi secondo i quali i giudici sono obbligati a confiscare i beni entro due anni e mezzo dall’avvio del procedimento penale, e nel caso in cui la scadenza del termine venga oltrepassata, il bene deve essere restituito a quelli che, nella maggior parte dei casi, sono i prestanome dei boss. I magistrati si trovano davanti ad un bivio: restituire i beni che non si è riusciti a confiscare nei 30 mesi previsti o mettere in liquidazione le grandi aziende, chiudendole o licenziando drasticamente il personale. E’ davvero sconvolgente se si pensa che oggi un procedimento di confisca dura più o meno dieci anni. 50 Roberto Scarpinato, Procuratore generale di Caltanissetta, ha ricordato come il nuovo Codice abbia lasciato invariate le norme del 1982 che avevano l’urgente necessità di essere modificate, sulla base dei cambiamenti avuti nelle azioni delle mafie. Egli afferma che: “Con il nuovo Codice, non sono state rese segrete le indagini patrimoniali, oggi possibili solo a cielo aperto, con elevatissimo rischio di fuga di notizie che permetterebbe ai prestanome e ai boss di svuotare i conti corrente e far sparire i beni mobili. Non solo. Le intercettazioni, strumento fondamentale delle indagini antimafia, possono essere fatte solo su coloro ai quali è stata applicata una misura di prevenzione e non possono essere utilizzate ai fini processuali ma solo per ulteriori 48 Il Codice Antimafia Ministero dell’Interno, www.interno.it, Ottobre 2011 49 Pettinari A., Sequestro di beni: una falla nel Codice Antimafia, www.antimafiaduemila.it, 17 Febbraio 2012 50 Pettinari A., Sequestro di beni: una falla nel Codice Antimafia, www.antimafiaduemila.it, 17 Febbraio 2012, Ibidem 47
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BIBLIOGRAFIA Arlacchi P., La mafia
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SITOGRAFIA http://www.agenziademani
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