07.06.2013 Views

ELOGIO DELL'OLIVA E DEL SUO OLIO - Giacomo Bezzi

ELOGIO DELL'OLIVA E DEL SUO OLIO - Giacomo Bezzi

ELOGIO DELL'OLIVA E DEL SUO OLIO - Giacomo Bezzi

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

2<br />

• le pendoline,<br />

• le correggiole,<br />

• le carboncelle,<br />

• le gentili,<br />

• le dritte,<br />

• le canine,<br />

• le pisciottane,<br />

• le ogliarole,<br />

• le ottobratiche,<br />

• le sinopolesi,<br />

• le maiatiche,<br />

• le peranzane,<br />

• le coratine,<br />

• le nocellare,<br />

• le biancolille,<br />

• le bosane,<br />

• le palme ed, infine,<br />

• le razzole; solo per citare quelle più conosciute.<br />

I rami dell’olivo dalle foglie grigio-argento, una volta potati, possono essere esitati<br />

durante la settimana antecedente la Domenica delle Palme per essere venduti agli ingressi<br />

delle chiese per la loro benedizione: è una antica tradizione cattolica che ha radici nel<br />

Vangelo.<br />

Come fanno parte della tradizione cattolico-romana e di quella greco-ortodossa i sacra<br />

menti che hanno, come tramite tra la Divinità e l’uomo, l’olio che - date le origini mediterranee<br />

della religione cristiana e le sue radici bibliche - non può essere che di olive.<br />

Lo stesso vocabolo Cristo è un aggettivo greco che vuol dire unto: e da chi se non dal<br />

Signore Dio dell’Universo?<br />

D’altra parte, partendo dalla stessa radice, si ha il sostantivo Crisma (volgarizzato in<br />

Cresima) che, sempre in greco, vuole dire unzione.<br />

E sono olii della tradizione cristiana quelli del battesimo, della cresima, quello della ordinazione<br />

sacerdotale e quello dei malati. Quest’ultimo si chiamava, in era preconciliare,<br />

olio santo o, che peggio, estrema unzione, perché con esso veniva segnata con la croce la<br />

fronte dei moribondi.<br />

Oggi, si è tornati alla antica dizione di olio dei malati, ed infatti nelle vecchie chiese ci sono<br />

ancora piccoli tabernacoli ove tale olio veniva custodito, e che portano tuttora incisa<br />

nella pietra la scritta latina oleum infirmorum.<br />

E sempre in altra epoca preconciliare - ma in questo caso si parla non del Concilio Vaticano<br />

Secondo, ma addirittura di quello di Trento che si tenne in pieno Rinascimento - era<br />

no proibiti il mercoledì, il venerdì, il sabato, per tutta la Quaresima ed i giorni di vigilia<br />

delle feste liturgicamente importanti, il mangiare la carne e l’uso dei grassi di origine animale<br />

(burro, strutto, lardo, etc.).<br />

Nella fascia mediterranea si sopperiva alla bisogna con l’olio di oliva e con quello di noci<br />

in quella prealpina. Fa fede di ciò l’episodio di fra’ Galdino nei primi capitoli dei<br />

Promessi Sposi.<br />

Questo consumo avveniva, ovviamente, nelle case dei nobili e dei prelati, ove si facevano<br />

pranzi e cene per strabiliare di fronte agli ospiti e dar loro segno del proprio potere. Non si<br />

hanno, invece, notizie certe di quanto accadesse invece nelle case dei povericristi, ma è<br />

indubbio che dei pranzi e delle cene dei ricchi ci sono pervenuti addirittura i menù e gli<br />

ordini di servizio al personale di cucina e di dispensa.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!