Mexia - Maurizio Ferrarotti
Mexia - Maurizio Ferrarotti Mexia - Maurizio Ferrarotti
Posted 13/02/2006 h 11.00 a.m., CET. La fotografia maratonista di oggi, gentilmente fornitami da Andrea, è stata presa nei primi anni ottanta del secolo scorso. Un’epoca irripetibile in più di un senso. Anche allora la Juventus mieteva successi e suscitava viscerali antipatie (sua grande antagonista era la Maggica Roma di Liedholm: Paulo Roberto Falcao, Roberto Pruzzo, Odoacre Chierico, Sebino Nela… che giocatori!) ma al solo proferire la locuzione ‘sudditanza psicologica’ si sarebbe seriamente rischiato l’internamento vita natural durante in una vasca di privazione sensoriale stile Stati di allucinazione. In ogni modo si gufava, eccome; in tal senso, per il popolo granata la stagione 1982-83 fu poco meno che prodigiosa. Prima vi fu il fantastico derby del 3 a 2, in cui de facto consegnammo lo scudetto ai giallorossi: poi, Atene… la mia prima autentica gufata antibianconera. Avevo diciotto anni compiuti e una zazzera da fare invidia a Diego Abatantuono. Quella sera ci riunimmo proprio nel salotto del sopraccitato compare con una nutrita scorta di Coca Cola, Moretti e pop-corn. Quando Felix Magath segnò scoppiò il finimondo. E alla fine della partita scendemmo per strada sventolando una bandiera bianconera a mo’ di dileggio. Oggi… è il 13 febbraio 2006. Bando all’esistenzialismo granata! La Juventus è sempre forte e aiutata negli stenti da una classe arbitrale come mai piegata a 90°. Stanno pareggiando? Nessun problema; Pavel Nedved si tuffa nei pressi della lunetta come neanche Klaus Di Biasi ed ecco una 86
punizione ad hoc per il talento cristallino del Pajaro Del Piero. D’altronde, che razza di antagonista è l’Inter? Una multinazionale del pallone che compra Pizarro a peso di platino per poi tenerlo a scaldare la panchina. Per di più, i nerazzurri mi sono sempre stati sulle scatole fin dalle prime trasferte ochenteras a San Siro, quando al nostro arrivo i loro ultrà si facevano vedere con i coltelli sguainati manco fossero i Tigrotti di Mompracem. Sono cose che non si dimenticano. In definitiva, mi dispiace che la spumeggiante Roma di Spalletti si sia svegliata troppo tardi, riuscendo peraltro lo stesso a sbattere fuori i rigatini dalla Coppa Italia. Coraggio, raga’: cosa volete che siano 18 punti! Per quanto riguarda la causa granata, amici e compagni di eterna malattia, vi consiglio di non continuare a sprecare energie augurando malasorte a una squadra che comunque ha virtualmente lo scudetto cucito sulle maglie: conserviamole piuttosto per sostenere il nostro Toro nella sua difficile corsa verso la serie A. Sugli spalti dell’odioso Delle Alpi come ieri al Comunale. 87
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punizione ad hoc per il talento cristallino del Pajaro Del Piero.<br />
D’altronde, che razza di antagonista è l’Inter? Una multinazionale del<br />
pallone che compra Pizarro a peso di platino per poi tenerlo a scaldare la<br />
panchina. Per di più, i nerazzurri mi sono sempre stati sulle scatole fin<br />
dalle prime trasferte ochenteras a San Siro, quando al nostro arrivo i loro<br />
ultrà si facevano vedere con i coltelli sguainati manco fossero i Tigrotti di<br />
Mompracem. Sono cose che non si dimenticano. In definitiva, mi dispiace<br />
che la spumeggiante Roma di Spalletti si sia svegliata troppo tardi,<br />
riuscendo peraltro lo stesso a sbattere fuori i rigatini dalla Coppa Italia.<br />
Coraggio, raga’: cosa volete che siano 18 punti!<br />
Per quanto riguarda la causa granata, amici e compagni di eterna malattia,<br />
vi consiglio di non continuare a sprecare energie augurando malasorte a<br />
una squadra che comunque ha virtualmente lo scudetto cucito sulle<br />
maglie: conserviamole piuttosto per sostenere il nostro Toro nella sua<br />
difficile corsa verso la serie A. Sugli spalti dell’odioso Delle Alpi come<br />
ieri al Comunale.<br />
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