Mexia - Maurizio Ferrarotti

Posted 24/01/2006 h 11.30 a.m., CET. Vorrei mandare un mazzo di rose
a Primavera, figlia della scrittrice Amalia Cambiasi Negretti Odescalchi,
in arte Liala. A dieci anni dalla scomparsa della celebre mamma,
l’ottuagenaria signora s’è convinta a consegnare all’editore Sonzogno
l’ultimo suo romanzo rimasto incompiuto, permettendo che sia qualcun
altro a ultimarlo. Tra i tanti nomi che le sono stati fatti da quei genialoidi
della redazione, è spuntato perfino quello di Luciana Littizzetto! La
reazione di Primavera: “Luciana Littizzetto? L’abbiamo vista in tv, io mia
sorella Tilla e le amiche di mamma… guardi, siamo inorridite.”
Anch’io inorridisco ogni volta che la vedo, signora mia. È racchia come il
peccato, non mi fa ridere e in ultimo è gobba da far ribrezzo. Datemi pure
del misogino – comunque non lo sono, amo troppo il genere femminile per
esserlo – ma io non sopporto le donne juventine, soprattutto quelle V.I.P.
Quando m’imbatto catodicamente nelle varie Parietti, Chiabotto, Merz,
Littizzetto, Masciotta, Panicucci etc., mi va il sangue alla testa, non so che
farci. Sono indisponenti e incompetenti calcisticamente. Il loro non è tifo
sportivo, è pura spocchia generata dal senso d’appartenenza alla tribù
dominante. Ma dopotutto, io non reggo pure Simona Ventura…
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