Mexia - Maurizio Ferrarotti

Posted 15/07/2006 h 09.50 a.m., CET. È assolutamente certo che la notte
porta consiglio. Difatti, stamani non sono più tanto convinto sulla bontà
delle sentenze di ieri sera. A mente molto riposata esse mi rappresentano
anzi il solito, stravisto, stucchevole papocchio all’italiana.
Mai una volta che ci si smentisca. Mai una volta che si cerchi davvero di
ripartire su nuove basi in questa Repubblica dei Fichi. Evidentemente ci
sono troppe palanche in ballo, troppe zampe sulla torta, troppi politicanti
ficcanaso – questi ultimi talmente indaffarati che hanno fondato perfino i
club ultrà a Montecitorio. Fateci caso: gli avvocati della Giuve si prostrano
davanti alla Caf piagnucolando clemenza con il prezioso supporto dei
maneggioni di fede rigatina, “la serie cadetta sarebbe una punizione
tollerabile bla bla bla”, vengono accontentati seppure con mano
pesantuccia e cinque minuti dopo il prode Cobolli Gigli salta fuori a
recitare la parte dell’indignato a mezzo di un lessico da trattoria per
camionisti, siamo incazzati e ce l’hanno messo in quel posto – “Furia
Juve” è il titolazzo di Tuttosport, il giornale più trash della Via Lattea. Un
bel teatrino ad uso ulteriore riduzione pena in appello. Complimenti
vivissimi! Dobbiamo proprio arrivare a pensare che tra le richieste di
Palazzi e le sentenze di Ruperto sia intercorsa qualche genere di
‘suggestione’? O piuttosto Palazzi se l’è tirata da pm integerrimo e
Ruperto è stato un giudice oculato? O è tutta una pantomima di regime? O
forse quel che a noi profani da gradinate appare scontato in definitiva non
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