Mexia - Maurizio Ferrarotti

Posted 11/07/2006 h 09.50 a.m., CET. È risaputo che la maggioranza dei
tifosi granata prova avversione per la Nazionale, poiché considerata da
molto tempo ricettacolo di spocchiosa nonché sponsorizzata gobbitudine.
Io non faccio eccezione. Ciononostante, ieri sera stavo quasi per unirmi
idealmente ai festeggiamenti – per varie motivazioni: mi stanno sulle balle
i francesi, a sbagliare il rigore poi risultato decisivo è stato quell’avvoltoio
di Trezeguet, venero Andrea Pirlo poiché è l’ultimo straordinario
rappresentante di una razza in via di estinzione vale a dire i registi in punta
di bulloni… Dico quasi perché proprio nel momento più squisito il
faccione meridionale di Clemente “I am Parlamento Europeo” Mastella
ha usurpato lo schermo. E di colpo mi sono passate tutte le fantasie. Come
se non fosse abbastanza il neo-ministro della Giustizia, sollecitato
puntualmente dal microfonaro di turno sullo spinoso tema dell’amnistia
calciopolitana da egli stesso sollevato, non ha potuto trattenersi dal
rivolgere l’ennesimo stucchevole peana ai rigatini nazionali. Cannavaro,
Del Piero… E poi qualcuno ha ancora il coraggio di domandarti perché
non vai a votare. Magari ti tacciano pure di qualunquismo. E che diamine,
come si fa a parteggiare per dei personaggi così insulsi e levantini?
La gran baldoria collettiva per la conquista del titolo mondiale ha per
contro definitivamente atomizzato il cosiddetto effetto olimpico sabaudo
sotto il profilo mediatico. In parole potabili, Torino è ritornata nel limbo.
o more passion anymore. Qui Roma, qui Napoli, qui Milano… e Torino?
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