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Mexia - Maurizio Ferrarotti

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Posted 30/06/2006 h 10.30 a.m., CET. 27 marzo 1983, Torino-Juventus.<br />

Una delle ‘piccinerie di cui vivono i tifosi granata’ – secondo l’illuminato<br />

parere di Chikatilo Chirico. La Gobba conduce 1-0 (Pablito Rossi al 15',<br />

su errato disimpegno di Van de Korput), sicché Beppe Dossena “decide di<br />

salire in cattedra”. L’elegante centrocampista granata ghermisce la sfera a<br />

centrocampo, lascia di sale il Bell’Antonio Cabrini con uno slancio da<br />

centrometrista provetto e s’invola in perfetta solitudine sulla fascia destra;<br />

appena giunto all’altezza dell’area rigatina spedisce un pallone d’oro sul<br />

piede non molto educato di Carlo Borghi, solo davanti a Zoff. L’attaccante<br />

toscano controlla bene ma tira di peste sparando il pallone in Filadelfia.<br />

Poi succederà quello che succederà… yuk yuk yuk.<br />

29 giugno 2006. Banditi-Quinta Colonna, Memorial Castagneri al Fila. I<br />

Banditi conducono 4-1 e il mister Incas decide di far entrare in campo<br />

<strong>Maurizio</strong> <strong>Ferrarotti</strong>. Il 41enne esterno d’attacco riceve il suo primo pallone<br />

giocabile proprio nella stessa posizione di Dossena in quel derby fatato,<br />

largo a destra sulla linea mediana. E scatta la mimesi calcistica.<br />

Sorprendendo tutti a bordo campo ma soprattutto se stesso, il veterano di<br />

Santa Rita si fuma di slancio il giovanissimo terzino avversario, s’incunea<br />

in area e crossa un pallone di platino che però i suoi attaccanti non<br />

riescono a finalizzare in gol. Finisce comunque 4-3 per i banditi. Quando<br />

la natura in decomposizione imita l’arte…<br />

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