Mexia - Maurizio Ferrarotti

ospiti che, consigliati dalla dirigenza, hanno preferito non presentarsi in
sala-stampa, per garantirsi un tranquillo ritorno a casa con il volo delle
20.15 da Catania per Milano Linate. Sonzogni commenta: “E meno male
che abbiamo perso… Con tutto ciò siamo rimasti un’ora negli spogliatoi
alla fine. Questo per dire del clima che abbiamo respirato.”
Il direttore generale Turotti ha preferito non soffiare sul fuoco ma le sue
dichiarazioni sono emblematiche: “In questo momento, con tutti i
problemi che ha il calcio, sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. on
confermo e non smentisco, mi tengo per me l’amarezza della situazione.”
E Poloni: “Chiamare minacce quelle che ci sono state rivolte è
decisamente poco. on voglio raccontare i particolari per carità di
patria.” I giocatori del Catania hanno contribuito in campo a inizio
ripresa a questa intimidazione ambientale. Difatti a fine partita lo
spogliatoio degli ospiti è stato blindato per evitare contatti, fossero anche
scuse a quel punto piuttosto ipocrite.”
Ma la denuncia più eloquente è venuta da Bonazzi: “Rientrando negli
spogliatoi all’intervallo abbiamo trovato un numero spropositato di
persone non autorizzate che ci hanno minacciato. Ci hanno invitato
pesantemente a perdere il match e siamo stai anche strattonati e
malmenati. Le conseguenze si sono viste, nella ripresa non abbiamo più
giocato, temendo il peggio. In tanti anni di pratica professionistica non ho
mai visto una cosa del genere. Se dovesse ripetersi la prima cosa da fare
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