Mexia - Maurizio Ferrarotti

Posted 15/05/2006 h 09.30 a.m., CET. Per quanto concerne il cosiddetto
ventinovesimo scudetto dei Gobbi, la frase più abusata dai media fra il
tardo pomeriggio di ieri e la mattinata di oggi è stata senz’altro “clima
surreale”. Almeno per una volta, sono d’accordo. Pur abitando presso
un’arteria cittadina molto trafficata, non ho udito alcun strombazzo di
festeggiamento per tutta la serata! Dico, non uno! È la prima volta in tutta
la mia vita. Intorno alle 22.00 ho fatto un giretto in macchina sfiorando il
centro città e, sì, qualche sparuto manipolo di imbandierati l’ho visto.
Va comunque detto che tutti gli juventini che conosco sono disorientati
nonché incazzati neri, come e forse più di quelli che a Caselle hanno
tempestato di insulti la ormai ex Triade; per talaltri invece “il fine
giustifica i mezzi” – vale dire, tutto è lecito purché si vinca… Un applauso
alla cultura sportiva di questi signori! Se un giorno in questo paese dei
cachi si instaurasse un vero regime alla sudamericana con tanto di
sparizioni e repressioni di massa, non ho alcun dubbio su dove essi si
andrebbero a schierare. “La mia anima è stata uccisa?” Ma non farci
ridere, Mr. Scambista: sei tu ad aver ucciso l’anima del calcio. E ora paga!
Mentre noi ci godiamo le serpentine di Nikola Lazetic.
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