Mexia - Maurizio Ferrarotti

Posted 09/05/2006 h 05.00 p.m., CET. A dire la sincera verità pensavo di
riprendere a postare sabato mattina prossimo venturo, ma sono talmente
indignato per tutto quello che sto vedendo e sentendo in queste ultime ore
– Carraro che si dimette pensando di sfangarla agli occhi del mondo,
Biscardi che va in onda con la sua faccia di tolla come se nulla fosse
successo, il corruccio meschino di Sposini, le manovre borsistiche della
Ifil, le lacrime vannamarchiane di Bettega, la solidarietà pelosa dei tifosi
bianconeri alla Triade – che mi è praticamente impossibile star lontano
dalla tastiera. E allora…
14-05-1992. Sono appena tornato da Amsterdam, laddove ho visto il Toro
perdere immeritatamente la prima finale europea della sua sfigatissima
storia. Stanco, avvilito, affamato… qualche altro aggettivo? Mi abbandono
lungamente al conforto di una doccia, al termine della quale, avvolto nel
mio accappatoio verde artemisia, vado in cucina per cuocermi una bistecca
e respirare un po’ di soma catodico. Nello stesso tempo che premo il tasto
d’accensione del media freddo mi sovviene che proprio ora si sta giocando
la finale di ritorno di Coppa Italia, Parma-Juventus. Chissà quanto avranno
goduto ieri sera, i nostri cuginetti spocchiosi! In ogni modo è il 58' e la
Giuve perde 1-0, gol di Melli al 45'. Non ne godo più di tanto. La carne
facilmente gonfiata agli estrogeni sfrigola sulla piastra.
61'. Irresistibile percussione offensiva dei gialloblu; l’ex ragazzo del Fila
Marco Osio, divenuto sagace centravanti di manovra nella scintillante
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