Mexia - Maurizio Ferrarotti

Per di più, mi tocca oggi leggere che Lo Scambista ha mal digerito quel
servizio in cui un supporter rigatino gridava che: “Capello non ha dato un
gioco alla squadra in due anni.” Siamo all’imposizione della censura per
lesa maestà? L’opinione del tifoso pagante conta ormai quanto il due di
picche? Ci vogliono tutti buoni capri espiatori come il signor Malaussène?
Produttivi, consumanti, omologati, rincoglioniti e contenti a priori perciò
silenti? Tira un’aria realmente brutta, maleodorante direi. Productivity,
Credibility, Impossibility.
E il tanfo impregna anche Casa Granata. Difatti, nella sciagurata ipotesi
che il Toro rimanesse in B – e qui tocco tutto il toccabile! – si profilano
tempi duri. Ecco serviti dalla prossima stagione salary cap (tetto salariale)
e le rose limitate: vale a dire, stipendi che non potranno superare il 70%
dei ricavi (65% e 60% per le due stagioni successive) e organici con al
massimo 22 giocatori (anche qui a scalare) che potranno essere integrati
da quattro giocatori provenienti dal proprio settore giovanile e da un
numero illimitato di Under 21. Tutto molto bello, ma la serie A? Non
nominare il Gotha invano!
Torniamo in Argentina, questa volta per parlare di giocatori; più in
dettaglio, fantasisti che se la sparano a mancina. Ai nostalgici di Pato
Hernandez e Carlitos Marinelli – maschi e femmine, come no! – consiglio
caldamente di tenere d’occhio su Sport Italia le vicende di Federico Insua,
26enne mezz’ala del Boca Juniors. El Pocho Insua, 1.79 metri per 74
144